(AGENPARL) - Roma, 2 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 02 December 2025 Università. Bologna. Piccolotti (Avs): Il triennio per l’esercito ignora le
gravi carenze di personale e colpisce l’autonomia degli atenei. Il caso in
Parlamento, interrogazione di Avs: vogliamo sapere quanti corsi riservati a
categorie sono stati attivati finora negli atenei italiani
Da ieri si discute della scelta dell’Università di Bologna di non attivare
un percorso di laurea triennale in Filosofia riservato esclusivamente a un
gruppo di ufficiali dell’Esercito. Vari Ministri e addirittura la
Presidente del Consiglio Meloni hanno parlato di un atto “lesivo dei doveri
costituzionali”. Si è parlato però poco del problema centrale e concreto:
la richiesta di creare un intero percorso dedicato e riservato, da svolgere
in Accademia, è non soltanto del tutto inusuale ma richiede un forte
fabbisogno di docenza aggiuntiva.
Lo afferma Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra.
Si attacca quindi l’Università di Bologna e la sua autonomia ignorando, o
facendo finta di ignorare – prosegue la deputata rossoverde della
commissione cultura alla Camera – la grave carenza di personale negli
atenei pubblici. Mentre si chiedono corsi “su misura”, migliaia di
ricercatori e assegnisti sono stati espulsi dal sistema dopo la recente
riforma del pre-ruolo. Con una mano si svuotano le università di risorse
fondamentali per svolgere il ruolo assegnato loro dalla Costituzione, con
l’altra si pretende che facciano fronte ad un carico didattico extra
finalizzato alla creazione di un curriculum che sarebbe incredibilmente
precluso a tutti gli altri studenti e cittadini italiani.
Per questo abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro
dell’Università: vorremmo sapere quanti percorsi triennali riservati
esclusivamente a specifiche categorie professionali siano stati attivati
negli ultimi anni, per chi e con quali risorse. L’idea che l’Università
pubblica invece di offrire corsi di studio aperti a tutti i cittadini debba
investire risorse e tempo per far fronte alle specifiche richieste in
merito a corsi riservati ai dipendenti di singoli enti pubblici, a
specifiche organizzazioni dello Stato o persino singole imprese o
associazioni è un’idea pericolosa e sbagliata. Le Università pubbliche –
conclude Piccolotti – devono essere cattedrali della conoscenza libera e
liberamente accessibili.
Lo rende noto l’ufficio stampa, Roma, 2 dicembre 2025