(AGENPARL) - Roma, 2 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 02 December 2025 Aosta, 2 dicembre 2025
Comunicato stampa n. 522/LT
Interpellanza sull’economia circolare e la gestione dei rifiuti
Nella seduta consiliare del 2 dicembre 2025 il gruppo Autonomisti di Centro
ha presentato un’interpellanza sull’economia circolare e la gestione dei
rifiuti.
«La questione è di grande rilievo, sia per le imprese che per i singoli
cittadini valdostani – ha sottolineato il Capogruppo Marco Carrel -. Sono
note le criticità legate alla discarica di Brissogne. Chiedo di sapere se
vi siano dei rifiuti prodotti in Valle che vengono trasportati fuori dalla
regione e con quali costi; se sia intenzione di questo Governo valutare
altri sistemi di smaltimento come ad esempio un termovalorizzatore per
produrre energia e ridurre i costi per l’utenza.»
«Nel rapporto annuale di Cittadinanzattiva risulta che in Valle d’Aosta,
oltre Molise e Sardegna, la spesa per la gestione dei rifiuti ha registrato
una riduzione, che nella nostra regione è stata dell’8,4% – ha segnalato
l’Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet -. Il tempo di
esaurimento della discarica è spostato al 2035 poiché stiamo diminuendo la
percentuale di rifiuti conferiti. Una parte dei rifiuti prodotti in Valle è
conferita fuori regione. Si tratta principalmente delle frazioni
provenienti dalla raccolta differenziata come Forsu (Frazione organica del
rifiuto solido urbano), imballaggi in plastica e plastica dura, verde e
legno, Raee, pneumatici fuori uso, materassi, farmaci, toner, vernici,
altre frazioni minori e lo spazzamento stradale che, per legge devono
essere inviate a Consorzi di riferimento e impianti specializzati non
presenti sul nostro territorio. La concessione in essere con la società
EnVal, gestrice dell’impianto, si basa su un Piano economico finanziario
(Pef). In questo modello, i costi di dettaglio non vengono formalizzati in
atti amministrativi annuali, ma sono oggetto di verifica in occasione delle
procedure di riequilibrio o revisione del Pef. L’onere complessivo stimato
sulla base dei dati gestionali comunicati dal concessionario per il 2024
relativi a trasporto e conferimento extra-regionale è pari a circa 2
milioni 265 mila euro. In una concessione basata su un Pef il margine
dell’impresa non è un guadagno libero, ma è definito dal contratto. Se in
un anno l’impresa dovesse risultare in utile maggiore o minore rispetto
alle previsioni, questo non significa automaticamente che stia guadagnando
di più o che la Regione stia perdendo qualcosa: nelle fasi di revisione o
riequilibrio del Pef, gli scostamenti vengono corretti e si torna ai
parametri previsti. Il gestore non è in un mercato libero e non può fare
profitti variabili, ma il sistema è regolato e i conti si aggiustano in
modo trasparente affinché vengano rispettati gli equilibri stabiliti dalla
concessione.»
«Quando nel programma di Governo si parla di “valutare altri sistemi di
smaltimento”, occorre partire dal quadro definito dal Piano regionale dei
rifiuti approvato nel 2022 che non si limita a confermare l’impiantistica
esistente, ma individua altre alternative ritenute sostenibili (trattamento
integrato aerobico-anaerobico della Forsu e dei fanghi; ottimizzazione dei
processi di digestione per produrre biogas e ridurre i conferimenti
esterni; recupero di materia tramite selezione spinta e compostaggio di
qualità) – ha spiegato Sapinet -. A questo percorso si affianca il
confronto avviato nell’Osservatorio regionale rifiuti, dove è già iniziata
la discussione sulle possibili implementazioni e sul miglioramento
dell’impianto esistente. Dall’ultima riunione emerge che l’impianto assolve
alle finalità per cui è stato progettato – garantire il pretrattamento del
rifiuto residuo prima dell’invio in discarica – e che esistono margini di
ottimizzazione per aumentare i tassi di recupero. Sono state anche
evidenziate: la necessità di valutare con attenzione i costi e i benefici
di eventuali nuove linee; l’importanza di migliorare la qualità dei
materiali differenziati conferiti, elemento che incide direttamente anche
sulla qualità del rifiuto residuo; il ruolo decisivo della riorganizzazione
dei sistemi di raccolta differenziata e delle politiche di riduzione dei
rifiuti a monte. Questi sono gli “altri sistemi” che la Regione ha già
scelto di approfondire. È legittimo interrogarsi anche su ulteriori
ipotesi, come la valorizzazione termica dei rifiuti. Questa tecnologia, pur
essendo efficace per grandi bacini di rifiuti, presenta per la Valle limiti
strutturali: richiede investimenti molto elevati, un funzionamento continuo
a pieno regime e quantità di rifiuti che noi non produciamo. Impianti di
termovalorizzazione troppo piccoli rischiano di non essere sostenibili. Ad
esempio sotto le 20mila tonnellate/anno (in Valle la parte di
indifferenziata è di 18/20 mila t/a in diminuzione) non garantiscono
continuità operativa né equilibrio economico. Più raccolta differenziata,
riciclo, selezione e compostaggio diventano efficienti, meno rifiuto
residuo rimane da avviare a valorizzazione termica rendendo difficile
mantenere a pieno regime un inceneritore dimensionato per quantità
maggiori, con conseguente aumento dei costi e peggior rapporto
costi/benefici. Gli impianti di taglia intermedia (50/100mila t/a) hanno
minori economie perché i costi per tonnellata sono più alti, il recupero
energetico più modesto e di conseguenza l’impatto potenziale sulle tariffe
è più significativo rispetto agli impianti grandi. È doveroso proseguire
l’importante attività, portata avanti con gli enti locali, che vede una
costante diminuzione della percentuale di componente indifferenziata e,
parallelamente, continuare a monitorare i progressi tecnologici relativi ai
sistemi di raccolta, valorizzazione e riciclo delle varie tipologie di
rifiuto differenziato in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica
«Questa legislatura scade nel 2030 e, anche se il 2035 sembra lontano, è
compito di questo Consiglio scegliere la strategia di gestione dei rifiuti
più opportuna – ha sottolineato il Capogruppo Carrel -. Bisogna decidere in
fretta per arrivare pronti alla scadenza. La prevenzione sicuramente aiuta
a ridurre il numero dei rifiuti ma non basta perché sotto una certa soglia
di produzione rifiuti è impossibile scendere. Dobbiamo avere un quadro
chiaro delle possibili soluzioni e dei relativi costi senza perdere tempo
ed evitando di continuare ad ammucchiare rifiuti riempiendo la Valle di
discariche.»
