(AGENPARL) - Roma, 2 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 02 December 2025 AL CNEL RIPERCORSE LE TAPPE DEL PROGETTO RECIDIVA ZERO
Un progetto per promuovere, con attività concrete, il lavoro e la formazione quale veicoli di reinserimento sociale per le persone private della libertà. Questo l’obiettivo di “Recidiva Zero”, l’ampio programma nato nel quadro dell’Accordo interistituzionale siglato nel giugno 2023 tra il CNEL e il Ministero della Giustizia. L’occasione per ripercorrere le tappe del progetto è stata il convegno a Villa Lubin “Il lavoro che ricostruisce vite”, promosso dall’Associazione Generale delle Cooperative Italiane (AGCI). Tra i passaggi principali di questo percorso: la prima edizione della giornata di lavoro “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”, il 16 aprile 2024, rivolta a tutti gli stakeholder pubblici e privati già impegnati nel settore; un Disegno di Legge del CNEL dedicato alla materia, inviato in Parlamento nel successivo mese di giugno; l’istituzione presso il CNEL del Segretariato permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale; la seconda edizione della giornata di lavoro “Recidiva Zero”, nel giugno 2025 e la sigla di un protocollo d’intesa con le principali Organizzazioni rappresentanti delle categorie produttive per l’adesione al Segretariato permanente; la definizione di un cronoprogramma operativo dettagliato di interventi; un secondo Disegno di legge recante “Disposizioni in materia di lavoro penitenziario”, approvato dal CNEL il 23 ottobre 2025.
LE AZIONI DI SISTEMA DEL PROGRAMMA “RECIDIVA ZERO”
Il primo Ddl del CNEL sull’inclusione socio-lavorativa e l’abbattimento della recidiva, approvato nel 2024, è volto ad offrire ai decisori pubblici strumenti giuridici idonei a migliorare l’attuale sistema di governance e prevede alcuni correttivi alle norme sull’ordinamento penitenziario in materia di formazione e lavoro, recuperando la necessaria equiparazione tra lavoratori liberi e lavoratori ristretti. Il secondo Ddl, approvato lo scorso ottobre, si sostanzia di due soli articoli, uno dei quali dedicato a una serie di misure volte in particolare a promuovere il lavoro intramurario delle persone private della libertà personale, l’altro finalizzato a garantire l’accesso pieno alla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) del Ministero del Lavoro, quale misura di attivazione al lavoro. Tale attività è correlata anche al Protocollo sottoscritto dal CNEL con ANAC in tema di valorizzazione del lavoro di soggetti in esecuzione penale nell’ambito degli appalti pubblici delle amministrazioni centrali, delle Regioni e degli Enti locali. Inoltre, relativamente all’ambito dei call center, il CNEL sta definendo una proposta volta a riservare una soglia percentuale del 5% delle posizioni lavorative disponibili presso i call center pubblici alle persone in esecuzione penale, incoraggiando l’installazione di call center presso gli istituti penitenziari.
Il CNEL ha anche predisposto un quadro dettagliato di osservazioni e proposte finalizzato alla redazione tempestiva da parte del Ministero della Giustizia del regolamento di modifica del Dpr 230/2000 previsto dall’art. 37 del D.l. 48/2025. Un apporto qualificato e determinante in questa attività potrà essere esercitato sia dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con cui il CNEL, nell’ambito di un accordo interistituzionale già in essere, sta definendo una specifica azione finalizzata al sostegno delle imprese che intendano investire nell’attivazione di attività produttive dentro e fuori il carcere, sia da Cassa Depositi e Prestiti, alla quale il CNEL ha chiesto l’attivazione di una collaborazione per assistenza tecnica e supporto alle imprese nelle fasi di definizione del progetto aziendale.
Quanto all’utilizzo della piattaforma SIISL, l’iniziativa mira a potenziare il reimpiego dei detenuti, prevedendo, su base volontaria e con l’assistenza dei funzionari pedagogici educativi e degli operatori addetti ai Centri per l’Impiego, la rilevazione delle competenze e il caricamento dei rispettivi curriculum e coinvolgendo anche le agenzie di collocamento private. L’attività, partita proprio il 17 giugno u.s., è stata inizialmente rivolta, sulla base delle indicazioni e delle scelte del DAP, a otto istituti penitenziari delle Regioni Piemonte, Veneto, Lazio e Sicilia.
Nell’ottica di un coinvolgimento sistematico del Ministero dell’Istruzione e del Merito nel programma “Recidiva Zero”, il CNEL ha avanzato al MIM la proposta di costituzione di un tavolo operativo di lavoro. Relativamente all’istruzione universitaria, partendo dalle meritorie e crescenti attività che in ambito CRUI vengono svolte dalla Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Universitari Penitenziari (CNUPP), si intende promuovere un’azione di esponenziale sviluppo dell’offerta di istruzione universitaria ai soggetti in esecuzione penale, nell’ottica di un’equilibrata ed equa diffusione sull’intero territorio nazionale, anche mediante la sottoscrizione di un accordo interistituzionale con il Ministero competente.
Il CNEL ha anche sviluppato un rapporto organico con numerose Regioni nell’ambito della definizione delle fasi attuative del programma di “Inclusione socio lavorativa dei soggetti in esecuzione penale – Programma Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027 – Azioni AMA DE – AMA ES – AMA MI” a valere sul Fondo di Coesione 2021-2028, nel cui ambito il CNEL, unitamente a diversi altri soggetti istituzionali, è componente della relativa Cabina di Regia.