(AGENPARL) - Roma, 1 Dicembre 2025Il Giappone ha manifestato la sua disponibilità a firmare un trattato di pace con la Russia, pur riconoscendo che le relazioni bilaterali stanno attraversando una fase complessa. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri giapponese Toshimitsu Motegi durante un incontro con Masatoshi Ishigaki, sindaco della città di Nemuro, nella prefettura di Hokkaido, il territorio giapponese più vicino alla Russia.
Secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri giapponese, Ishigaki ha consegnato a Motegi una lettera in cui chiede la risoluzione della disputa sui “territori settentrionali”, ovvero le Isole Curili Meridionali, e la ripresa degli scambi con le quattro isole per facilitare le visite alle tombe degli ex residenti.
Motegi ha ribadito che il dossier territoriale resta «la questione più importante» nei rapporti con Mosca. «Le relazioni tra Giappone e Russia attraversano un periodo difficile, ma la strada verso la risoluzione del problema della proprietà delle quattro isole settentrionali e la firma di un trattato di pace rimane invariata», ha dichiarato il ministro.
Russia e Giappone negoziano un trattato di pace post-Seconda Guerra Mondiale da oltre 70 anni. Il principale ostacolo rimane la sovranità sulle isole Iturup, Kunashir, Shikotan e Habomai, annesse all’Unione Sovietica dopo la guerra ma ancora rivendicate da Tokyo.
La dichiarazione congiunta del 1956 pose fine allo stato di guerra e ripristinò le relazioni diplomatiche, ma il trattato di pace non fu mai firmato.
Mosca, da parte sua, ha ribadito più volte che la sovranità russa sulle Curili non è negoziabile, essendo sancita da accordi internazionali.
La Russia ha sospeso i colloqui con il Giappone dopo l’adozione da parte di Tokyo di sanzioni unilaterali in risposta alla situazione in Ucraina. Sono stati bloccati anche i negoziati per attività economiche congiunte nelle Curili meridionali e interrotte le visite degli ex residenti giapponesi alle tombe familiari.
Nonostante le tensioni, la dichiarazione di Motegi segnala che Tokyo non intende abbandonare la via diplomatica, mantenendo aperta la porta a una futura normalizzazione dei rapporti con Mosca.