(AGENPARL) - Roma, 1 Dicembre 2025La parlamentare britannica Tulip Siddiq, già ministro anticorruzione nel governo di Sir Keir Starmer, è stata condannata in contumacia da un tribunale speciale del Bangladesh a due anni di carcere e a una multa per presunto coinvolgimento in un complotto di corruzione insieme alla zia, l’ex primo ministro bangladese Sheikh Hasina.
Secondo la corte di Dhaka, Siddiq avrebbe sfruttato la propria posizione di parlamentare del Regno Unito e i legami familiari con Hasina — oggi deposta e fuggita in India — per ottenere appezzamenti di terreno destinati ai suoi familiari in Bangladesh. Il giudice ha dichiarato che l’accusa avrebbe dimostrato “senza ombra di dubbio” l’influenza esercitata dalla deputata britannica nella vicenda.
Siddiq ha respinto con forza ogni addebito, definendo l’intero processo “imperfetto e farsesco dall’inizio alla fine” e affermando che il verdetto “merita il disprezzo”. La parlamentare contesta persino l’affermazione del tribunale secondo cui sarebbe cittadina bangladese, nonostante gli atti giudiziari includano dati fiscali e documenti d’identità.
La condanna non avrà effetti sulla sua posizione parlamentare nel Regno Unito: la legge britannica consente la decadenza dal mandato solo in caso di condanne inflitte da tribunali del Regno Unito. Inoltre, Londra non ha alcun trattato di estradizione con il Bangladesh, rendendo improbabile che Siddiq sconti la pena.
La vicenda arriva dopo mesi di pressioni politiche: Siddiq si era dimessa dal suo incarico governativo all’inizio dell’anno, quando il suo nome era stato coinvolto nell’inchiesta sulla corruzione in Bangladesh. Un’indagine interna del Partito Laburista sulle proprietà immobiliari attribuite alla sua famiglia aveva concluso che vi era stato “uno sfortunato malinteso”, definendo fuorviante la percezione pubblica sulla proprietà di un appartamento londinese.
Il caso si intreccia col crollo del regime di Hasina nel 2023. Nel palazzo della leader fuggita, a Dhaka, erano stati trovati anche volantini della campagna elettorale di Siddiq, un elemento che ha alimentato ulteriori controversie sulla distanza politica — o la mancanza di essa — tra la parlamentare britannica e la sua potente famiglia bangladese.
Siddiq, tuttavia, ribadisce che la sua unica priorità restano i suoi elettori di Hampstead e Highgate e respinge qualsiasi tentativo di coinvolgerla nella “sporca politica del Bangladesh”.