(AGENPARL) - Roma, 1 Dicembre 2025(AGENPARL) – Mon 01 December 2025 *Cnpr Forum: Astensionismo in crescita, la politica non parla più ai
cittadini*
*Pizzimenti (Lega): “Recuperare rapporto tra candidati e elettori”*
*Tajani (PD): “Dati allarmanti, serve più consapevolezza di poter cambiare
le cose””*
*Cattaneo (FI): “Rilanciare la partecipazione che è il cuore della
democrazia”*
*Turco (M5s): “Governo ha fallito su donne e giovani”*
“La partecipazione attiva al voto è in continuo calo. Uno dei motivi
principali è la perdita del rapporto diretto tra elettore e candidato;
inoltre, i social hanno progressivamente “spersonalizzato” i rapporti,
riducendo il coinvolgimento nella vita politica del Paese. I giovani si
sentono lontani dalle istituzioni perché spesso non riescono a comprendere
cosa facciano concretamente parlamentari e rappresentanti politici: i tempi
sono così rapidi che diventa difficile anche solo seguire il cambiamento.
La logica del ‘tutto e subito’, tipica della modernità, mal si concilia con
l’impegno politico, che richiede ascolto, pazienza e partecipazione. Sul
fronte della presenza femminile, grazie anche all’introduzione delle quote
di genere nelle liste elettorali e nei consigli di amministrazione delle
aziende pubbliche, sono stati compiuti passi avanti. Oggi le donne
partecipano di più alla vita politica, ma permane un nodo significativo:
quando si candidano, non ricevono ancora un sostegno forte e diffuso dalle
altre donne. È un aspetto su cui occorre riflettere e lavorare, per
comprenderne le ragioni e superare questo limite”. Lo ha dichiarato *Graziano
Pizzimenti*, deputato della Lega in Commissione Ambiente a Montecitorio,
nel corso del Cnpr Forum “Astensionismo: le cause e le soluzioni per una
nuova partecipazione democratica”, promosso dalla Cassa di previdenza dei
ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da *Luigi Pagliuca*.
Recuperare la credibilità della politica è l’obiettivo principale per *Cristina
Tajani*, senatrice del Partito Democratico in Commissione Finanze a Palazzo
Madama: “I dati delle ultime regionali sono molto preoccupanti e segnano il
punto più basso della partecipazione al voto per elezioni che, in genere,
sono sentite tra le più vicine alle esigenze dei cittadini. La chiave è
proprio questa. Avere consapevolezza che la propria partecipazione al voto
può contribuire al cambiamento. Insistere sui temi che suscitano maggiore
preoccupazione come la sanità, il lavoro, il caro vita, è sicuramente una
delle chiavi da attivare. La politica deve parlare alle persone e
dimostrare di comprendere quali sono le difficoltà e le richieste che le
vengono rivolte. Probabilmente non lo si fa con adeguata convinzione e
credibilità. Il trend decennale indica una divaricazione della
partecipazione con le donne sempre meno coinvolte sia come elettorato
attivo che passivo. Le elette sono ancora inferiori rispetto ai colleghi
uomini. Le donne sentono che il loro voto è ininfluente e questo è
drammatico. Altra priorità è individuare nuove soluzioni per un maggior
coinvolgimento dei giovani che sono portatori di esigenze e proposte nuove
per affrontare i problemi collettivi”.
*Alessandro Cattaneo*, deputato di Forza Italia nella Commissione
parlamentare per le Questioni Regionali, sottolinea la necessità di
combattere la sfiducia: “Molte persone rinunciano a votare perché sono
convinte che la politica non serva. È un errore che dobbiamo contrastare,
spiegando che la politica ha il compito di proporre soluzioni e risposte
credibili, anche quando sono complesse. La comunicazione oggi è rapida e
superficiale, e questo rende tutto più difficile. Non possiamo limitarci a
slogan o titoli ad effetto: dobbiamo recuperare il valore del confronto e
rilanciare la partecipazione, che è il cuore della democrazia. Le riforme –
come quella sul premierato – possono favorire questa spinta, così come
l’Europa deve superare la logica dei veti che blocca troppo spesso i
processi decisionali. Sul fronte della partecipazione di giovani e donne si
intravedono segnali positivi: penso, ad esempio, all’elezione di Stefani in
Veneto. Sono state approvate diverse leggi per incentivare la presenza
femminile, ma la doppia preferenza viene ancora poco utilizzata. Il fatto
che oggi il premier e il leader dell’opposizione siano entrambe donne è un
segnale potente: rappresenta lo spot migliore per la svolta culturale di
cui il Paese ha urgente bisogno”.
Secondo il senatore *Mario Turco*, vicepresidente nazionale del M5s,
*“*L’astensione
alle ultime regionali conferma un dato preoccupante: il distacco tra
cittadini e politica continua a crescere, nel silenzio generale. È ormai
un’emergenza nazionale. Per alcune forze politiche questa crisi è persino
utile, perché consente di controllare meglio il voto tramite clientelismo,
reti di potere e, talvolta, legami opachi con la criminalità.
L’unica via per riportare le persone alle urne è ricostruire credibilità e
fiducia, garantendo una reale partecipazione alle decisioni. È l’obiettivo
di Nova 2.0, promossa dal M5S per favorire ascolto e coinvolgere cittadini
ed esperti sui reali bisogni delle comunità. Il divario nella
partecipazione colpisce soprattutto le donne, ancora penalizzate da
disparità strutturali che il governo — pur guidato da una donna — non ha
saputo affrontare. Lo stesso vale per i giovani, che non ricevono risposte
credibili sul loro futuro.
Senza fiducia, partecipazione e inclusione, la politica non potrà essere
all’altezza delle sfide del Paese”.
Nel corso dei lavori, moderati da *Anna Maria Belforte*, il punto di vista
dei professionisti è stato espresso da *Pasqua Borracci*, commercialista e
revisore legale dell’Odcec di Bari: “Occorre attivare le leve più urgenti
per riportare le persone al voto. In particolare, le donne si informano
meno degli uomini, partecipano meno alla vita politica. Esiste un divario
di genere anche nella partecipazione politica che penalizza la ripartenza
economica e sociale del Paese. Gli under 24, infine, sono tra i meno
coinvolti e spesso sfiduciati verso partiti e istituzioni”.
Le conclusioni sono state affidate a *Paolo Longoni*, consigliere
dell’Istituto nazionale esperti contabili: “La politica non riesce più a
coinvolgere i cittadini: punta sulle emozioni ma non offre programmi chiari
e convincenti. Il calo della partecipazione al voto, soprattutto tra i
giovani, è significativo: nel 1991 votava il 92% degli under 35, oggi solo
il 47%. In passato esisteva un forte senso di appartenenza ideologica,
mentre oggi mancano simboli e progetti collettivi in cui riconoscersi, e
questo contribuisce all’astensione crescente”.
https://youtu.be/6bVdprT1z9U
(nella foto da sinistra in senso orario Graziano Pizzimenti, Cristina
Tajani, Mario Turco e Alessandro Cattaneo)
