(AGENPARL) - Roma, 1 Dicembre 2025(AGENPARL) – Mon 01 December 2025 È stato presentato questa mattina nella sede della Direzione generale della ASL Lecce il progetto di formazione rivolto agli operatori dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari per accogliere e tutelare i diritti dell’utenza LGBTQIA+ nell’accesso e nella fruizione dei servizi sanitari e sociosanitari.
ASL Lecce ha presentato un dettagliato progetto, in linea con quanto previsto dalla legge regionale n. 25 del 19 luglio 2024 – che ha avuto come primo firmatario il consigliere Donato Metallo – per garantire il principio di pari opportunità e parità di trattamento rispetto all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso. Il progetto, a cura di un gruppo di lavoro composto da operatori della ASL e dal Centro Antidiscriminazione (CAD) L’Amara di Lecce, punta a garantire l’accesso dignitoso e il rispetto delle differenze in qualunque servizio o prestazione sociale, assistenziale o sanitaria resa anche in condizioni di ricovero, per la promozione della salute delle persone LGBTQIA* e a favorire la condivisione di saperi, competenze e buone pratiche tra le figure professionali operanti nei servizi sia pubblici che privati.
Gli eventi formativi, con docenti di provata competenza ed esperienza sul campo, verteranno sull’orientamento sessuale, l’identità di genere e pluralità identitarie, la fenomenologia delle discriminazioni e delle violenze nei confronti delle persone LGBTQIA+, il sistema di tutela e di protezione delle vittime di discriminazione e reati di odio omolesbobitransnegativo, gli ostacoli nell’accesso ai servizi sociosanitari, la comunicazione del personale sociosanitario con l’utenza LGBTQIA+.
Si parte domami, a Lecce, con la f ormazione di base rivolta a tutto il personale dei servizi pubblici e privati, per proseguire il 4 a Gallipoli, il 10 gennaio a Lecce e il 17 gennaio a Gagliano del Capo.
Ai moduli formativi di base seguirà la formazione specialistica che approfondirà gli aspetti sanitari e le buone prassi operative dei percorsi di affermazione di genere. Al centro della formazione anche gli screening oncologici per persone gransgender e gender diverse.
“ Abbiamo subito colto l’invito a formare i nostri operatori per garantire un equo accesso ai servizi alle persone LGBTQIA+ basato su competenze specifiche. Le macro attività previste sono formazione di base e formazione specialistica rivolta ad operatori del pubblico e del privato sanitario e socio sanitario. Ringrazio il gruppo di lavoro aziendale per aver reso la nostra azienda pionieristica sul terreno dell’inclusività e del contrasto alle discriminazioni” ha dichiarato il Direttore Generale Stefano Rossi.
Nel corso della presentazione sono intervenuti la responsabile del progetto Maria Grazia Sanarica, le responsabili scientifiche dei corsi Francesca Cafarella e Valeria Pace, la responsabile degli screening oncologici Elisabetta De Matteis.
“ È ancora molto alta la percentuale delle persone che non si rivolge al servizio sanitario nazionale per paura di essere discriminate. Quelle invece che ne usufruiscono spesso non vengono considerate nella loro specificità e nei loro bisogni o non riescono a reperire informazioni adeguate, in quanto ancora troppo frammentate e carenti. Questo lavoro congiunto con la ASL di Lecce ci consente di fare formazione di base e specialistica al personale sanitario, per migliorare l’approccio umano innanzitutto, ma anche per coinvolgere una fascia di persone addette ai servizi sempre più ampia” ha dichiarato Alessia Bleve del CAD L’Amara.
“ Con questo progetto offriamo servizi sempre più di qualità perché calibrati alle esigenze di ciascuno – ha dichiarato la Direttrice Sanitaria Maria Nacci. Discriminazione e stigma saranno superati quando non avremo più bisogno di nominare le varie differenze ma avremo la possibilità di intervenire in tutti gli ambiti, senza dover partire da una discriminazione. Progetti come questo rappresentano per noi un’opportunità, perché sono occasione di confronto con chi ogni giorno lavora sul campo, in ambito di diritti, e perché con le eccellenze cliniche metteremo a punto percorsi clinici e organizzativi più appropriati”.
“ Questo intervento – che sin dall e prime fasi di costruzione ha coinvolto, oltre a tutte le ASL, i Centri antidiscriminazione e i Centri antiviolenza presenti sull’intero territorio regionale – nasce con l’obiettivo di rendere effettivamente accessibile il sistema sanitario, promuovendo una medicina di genere capace di considerare anche l’orientamento sessuale e l’identità di genere delle persone. I principali studi europei evidenziano come il 45% delle persone LGBTQIA+ abbia incontrato ostacoli nei percorsi sanitari . L’approccio inclusivo alla medicina di genere deve quindi garantire protocolli personalizzati e formazione continua del personale coinvolto nonché promuovere un modello di cura interdisciplinare e centrato sulla persona . In linea con i predetti obiettivi, la ASL Lecce ha risposto con tempestività e convinzione alla proposta regionale, avviando il modello formativo condiviso: un impegno che merita di es sere riconosciuto e ringraziato ” ha dichiarato la Direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia Valentina Romano.
