(AGENPARL) - Roma, 28 Novembre 2025(AGENPARL) – Fri 28 November 2025 A Palazzo Cesaroni l’incontro promosso da Corecom Umbria, Assemblea
legislativa e AgCom
(Acs) Perugia, 28 novembre 2025 – “Verità e accuratezza tra etica e
pratica nel giornalismo nell’era dell’I.A.”, il convegno promosso da
Corecom Umbria, Assemblea legislativa dell’Umbria e Agcom, si è
svolto questa mattina a Palazzo Cesaroni, sede dell’Assemblea
legislativa dell’Umbria. L’incontro è stato aperto dai saluti
della presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi e del
vicepresidente della Regione Umbria, Tommaso Bori. Sono poi
interventi: Michela Angeletti, presidente del Corecom Umbria; Marco
Mazzoni, delegato alla Comunicazione dell’Università degli studi di
Perugia; Ester Pascolini, giornalista e ricercatrice Università degli
studi di Perugia, autrice del progetto di ricerca sull’impatto
dell’A.I. sul giornalismo; Sergio Splendore, Università degli studi
di Milano; Giovanni Parapini, responsabile sede regionale Rai; Sonia
Montegiove, giornalista, informatica e formatrice; Donatella Miliani,
Ordine dei giornalisti dell’Umbria; Brando Benifei, eurodeputato;
Marco Meacci, presidente Corecom Toscana; Antonello Giacomelli, AgCom.
Sarah Bistocchi ha ricordato in apertura Fabio Luccioli, il
giornalista scomparso ieri, “un professionista stimato, appassionato
e competente”, il cui nome è stato spesso citato durante il
convegno. La presidente ha poi sottolineato che “la comunità dei
giornalisti umbri deve affrontare i rischi di una trasformazione che
non è soltanto tecnologica ma anche culturale e sociale. La nostra
idea di politica si fonda sulla democrazia. L’Intelligenza
artificiale cambia l’universo mediatico e il ruolo del giornalista
assume una importanza ancora maggiore. L’informazione libera,
pluralista e rigorosa è alla base del sistema democratico. Questo
progetto rappresenta un contributo prezioso per tutta la società e la
politica umbra. La politica deve perseguire un rapporto corretto e
trasparente con il mondo dell’informazione”.
Tommaso Bori ha evidenziato che “la Regione Umbria, all’interno
della Conferenza delle regioni, guida il coordinamento del digitale,
che si occupa in modo prioritario dell’impatto dell’Ia sulle
nostre vite. Non dobbiamo pensare all’Ia come ad un sistema
infallibile che fornisce risposte su tutto, dalla psicologia
all’ingegneria. L’intelligenza artificiale è esposta ad
allucinazione ed enormi errori, quindi non dovremmo utilizzarla per
ottenere informazioni chiave o per formare la propria opinione. Le
informazioni sbagliate rischiano di trasmettersi come una vera
epidemia. L’intelligenza artificiale può migliorare il lavoro
eliminando compiti ripetitivi ma non può sostituire il valore della
buona informazione e dell’approfondimento”.
Per Michela Angeletti “il contributo di analisi e ricerca del mondo
accademico è indispensabile per comprendere certi fenomeni.
L’Intelligenza artificiale sta entrando nelle redazioni e non
possiamo ignorarlo. Non abbiamo il lusso del tempo, la tecnologia
corre e non possiamo restare fermi. Dobbiamo solo chiederci come
vogliamo che il cambiamento avvenga, se vogliamo subirlo o guidarlo
secondo i nostri principi etici e deontologici. L’Ia può liberare i
giornalisti dalle attività ripetitive ma non può sostituirli. C’è
poi la questione del diritto intellettuale: l’Europa si sta muovendo
su questo fronte ma servono norme più precise e devono essere fatte
rispettare. Il diritto d’autore non è un capriccio ma una tutela
per chi svolge un lavoro importante per tutti. Non possiamo lasciare
che mercato e grandi corporazioni gestiscano tutto. Corecom e Agcom
sono presidi per la qualità dell’informazione, presenti sul
territorio per tutelare i cittadini. Il Corecom deve evolversi e
diventare un centro di competenza e un osservatorio sulle fake news
prodotto con l’Ia. Servono linee guida chiare sulla trasparenza dei
contenuti generati dall’Intelligenza artificiale e risorse per
svolgere l’attività di monitoraggio, dato che il pluralismo
dell’informazione ha un costo. Dobbiamo promuovere
l’alfabetizzazione digitale che permetta ai cittadini di valutare
criticamente le fonti e riconoscere i contenuti creati con l’Ia.
L’Informazione non è un prodotto commerciale ma un bene pubblico
essenziale per la democrazia. Credo in una informazione più vicina
alle persone, più trasparente e verificabile. Stiamo progettando gli
Stati generali dell’informazione e il confronto di oggi è solo un
inizio. Presto verrà lanciato un altro progetto dedicato al
monitoraggio dell’informazione locale”.
Ester Pascolini ha spiegato il progetto di ricerca sull’impatto
dell’A.I. sul giornalismo: “Nato due anni fa, quando
l’Intelligenza artificiale ha iniziato ad entrare nelle redazioni.
In una prima fase solo per i compiti ripetitivi. C’era un grande
scetticismo sull’uso creativo dell’Ia, che metteva in crisi un
aspetto fondamentale del lavoro dei giornalisti. Da allora si è
registrato un cambiamento molto forte, con un utilizzo più massivo
per la titolazione, le sintesi ed anche la stesura di interi articoli.
Anche l’utilizzo per la creazione delle immagini si è molto
diffuso, pure in Umbria. Si dovrà arrivare a linee guida per
l’utilizzo dell’Ia nell’informazione. Cercheremo di valutare
tanto le opportunità quanto i rischi dell’Ia nel giornalismo”.
Marco Mazzoni ha ricordato che “proprio la circolazione delle
informazioni ha portato alla nascita della società, dell’opinione
pubblica e delle democrazie liberali”. Sergio Splendore ha invitato
a “cogliere le opportunità dell’Ia, misurandoci con gli effetti
che ciò comporta ed applicando rigidi principi di trasparenza”.
Giovanni Parapini ha rimarcato la necessità di acquisire competenze e
formazione su cosa sia e come funziona l’Ia”. Sonia Montegiove ha
spiegato che “l’Ia produce contenuti partendo da informazioni già
presenti, non potendo contare sulla risorsa dell’inchiesta. Il suo
linguaggio e i suoi contenuti risultano standardizzati e riproducono
concetti e parole maggiormente utilizzati in un certo periodo”.
Donatella Miliani ha ribadito che “il pluralismo dell’informazione
non può essere garantito dall’Ia, che risponde in base al tono
della domanda posta e che, anche in assenza di dati e informazioni,
propone contenuti mirati ad assecondare l’interlocutore”. Brando
Benifei ha riepilogato le iniziative europee in via di definizione per
rendere “i contenuti creati con l’Ia distinguibili e
riconoscibili, per diminuire l’impatto di fake e disinformazione”.
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81387
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