(AGENPARL) - Roma, 27 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 27 November 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 27/11/2025, ore 13:07
Consiglio
Lavori Consiglio: inquinamento luminoso, bonus riparazione
**Mozioni del Gruppo verde.** Nella tarda mattinata di oggi, Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha presentato in Consiglio provinciale a Bolzano la Inquinamento luminoso, addio (presentata dai conss. Rohrer, Foppa e Oberkofler il 10/11/2025), con la quale chiedeva di incaricare la Giunta 1. di lanciare, in collaborazione con il Consiglio dei Comuni, una campagna sull’inquinamento luminoso; 2. di aggiungere, nei criteri del 2022 sul contenimento dell’inquinamento luminoso, l’aspetto della protezione della fauna e dell’ambiente; 3. di assicurarsi che i rifugi dei pipistrelli in Alto Adige non siano illuminati da luce artificiale, indipendentemente dall’ora del giorno; 4. di elaborare misure adeguate per proteggere dall’illuminazione artificiale le acque correnti e le acque ferme, le zone umide, gli alberi, le formazioni arboree e altri elementi naturali. Per le aree di particolare valore naturale o ecologico – come biotopi, parchi naturali e nazionali o monumenti naturali – si devono specificare, caso per caso, anche la temperatura di colore e l’indice G delle sorgenti luminose di nuova installazione che siano assolutamente necessarie; 5. di promuovere, in collaborazione con Comuni, parchi naturali e istituzioni scientifiche, progetti pilota e zone “a cielo buio”, cioè zone in cui si attuano misure mirate per ridurre l’inquinamento luminoso; 6. di valutare come il problema dell’inquinamento luminoso possa essere integrato negli strumenti di pianificazione urbanistica e paesaggistica; inoltre di pianificare e attuare il progetto pilota di un’infrastruttura buia, così da offrire ai Comuni un modello per preservare i corridoi migratori e i passaggi per gli animali notturni; 7. di documentare lo sviluppo dell’inquinamento luminoso in Alto Adige nonché il successo dei succitati criteri analizzando i dati satellitari e quelli delle campagne di monitoraggio a terra. Ricordando la positiva iniziativa della Giunta, che nel 2022 aveva adottato, con una delibera, i propri criteri per contenere l’inquinamento luminoso e risparmiare energia negli impianti d’illuminazione esterna pubblica, Rohrer ha evidenziato che i criteri erano stati elaborati dall’Agenzia provinciale per l’ambiente con una procedura esemplare che aveva coinvolto diversi gruppi d’interesse, e che ai sensi di tali criteri ogni Comune deve avere un proprio piano luce, i monumenti artistici e storici non possono essere illuminati tra le ore 23.00 e le 6.00 e sono vietati i proiettori di fasci luminosi (skybeamer).La luce artificiale è essenziale per la vita e la sicurezza delle persone, ma il suo uso eccessivo e scorretto di notte ha conseguenze negative di vasta portata per le persone, gli animali e l’ambiente, anche in Alto Adige. A livello globale, l’inquinamento luminoso aumenta di circa il 10% l’anno, in Europa del 6%: questa illuminazione continua ha un effetto negativo sulle persone, ad esempio disturbando il ritmo sonno-veglia e compromettendo la produzione di melatonina, con conseguenze a lungo termine sulla salute. I citati criteri altoatesini per il contenimento dell’inquinamento luminoso hanno finora escluso l’aspetto della protezione degli animali e della natura. Tuttavia, iniziative come la Dark Sky Austria, il Naturnachtgebiet (“zona a notte naturale”, sempre in Austria) o il “parco stellare” attualmente in fase di progettazione in Baviera dimostrano come la protezione del buio, la sicurezza e la qualità della vita si possano combinare perfettamente. A tre anni e mezzo dall’adozione dei criteri, è quindi ancora necessario analizzare l’inquinamento luminoso dal punto di vista della protezione della natura e dell’ambiente.
Franz Ploner (Team K) si è soffermato sugli aspetti medici della questione: l’inquinamento luminoso si ripercuote sulla salute delle persone, a partire anche dall’uso eccessivo di schermi luminosi, che incide sul ritmo sonno/veglia e sul sistema cardio-circolatorio, aumentando anche il rischio di depressione e di diabete. Oltre che pensare alla natura, bisogna considerare anche i danni sulle persone.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto di differenziare tra grandi illuminazioni cittadine e realtà dei paesi, considerando anche gli aspetti della sicurezza. Non illuminare un ponte di notte, per esempio, la compromette. Bisogna limitare anche gli interventi sul privato, come i masi illuminati. Una grande fonte di inquinamento luminoso è l’autostrada del Brennero: si pensi al ponte realizzato a sud di Ora, costantemente illuminato, o alla luce arancione diffusa al Brennero o a Bolzano sud – la MeBo non è altrettanto illuminata. Il problema, piú che nelle chiese illuminate, sta nelle illuminazioni notturne delle città.
L’inquinamento luminoso da molto fastidio ma è altrettanto sottovalutato, ha detto Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion), che ha segnalato che alcuni Comuni esagerano nell’illuminazione delle strade, per esempio quelle che portano ai masi, perché gli stessí cittadini lo chiedono per la sicurezza; a Merano, gli alberghi hanno una consistente illuminazione di giardini e terrazzi. Egli ha poi ricordato una mozione del 2022 di Amhof ai fini di ridurre l’illuminazione natalizia, cui a livello pratico non c’era stato seguito – si pensi a LuMagica.
Myriam Atz (Süd-Tiroler Freiheit) ha evidenziato che la luce blu è molto nociva per il ritmo sonno-veglia, e ritenuto necessaria una maggiore sensibilizzazione relativa a schermi, TV e altre fonti di illuminazione blu. Ha aggiunto che ci sono studi relativi ai terreni agricoli secondo cui più ci si avvicina a fonti luminose più si diffondono le specie invasive, mentre più ci si allontana più si riducono. Vero è che la luce è un sistema di allarme a basso costo, tuttavia si potrebbero usare dei sensori affinché si attivino solo in presenza di movimento; molti sono contenti delle luminarie natalizie perché danno maggiore sicurezza. Tuttavia, la Provincia non può chiedere maggiore sensibilizzazione e nello stesso tempo permettere uno show laser a Trauttmansdoff. Anche l’illuminazione in rosso di palazzo Widmann per sensibilizzare contro la violenza sulle donne potrebbe essere spenta di notte.
Paul Köllensperger (Team K) ha sostenuto la mozione, parlando anche di risparmio energetico, e aggiunto che in Alto Adige ci sono corpi illuminanti inaccettabili per un’area alpina, nonostante le buone intenzioni della Giunta. Si tratta di sistemi che vanno bene in pianura, ma non qui. In quanto alle cittá, va considerato l’aspetto della sicurezza, per esempio l’illuminazione sotto i portici, mentre sull’illuminazione di facciate o su corpi illuminanti che illuminano verso l’alto si potrebbe intervenire.Bolzano sud è una bolla di luce, si potrebbe intervenire sulla concessione per rimediare.
Brigitte Foppa (Gruppo verde), co-firmataria, ha ricordato di aver scoperto durante un viaggio di famiglia al mare di Wadden che ci vogliono almeno 20 minuti prima che gli occhi si abituino all’oscurità. Ha ricordato che una mozione su questo tema presentata una ventina di anni fa era stata ridicolizzata. La luce attraversa habitat che vivono nell’oscurità, e che vanno ripristinati, tanto più che molte illuminazioni sono inutili.
Harald Stauder (SVP) ha parlato di un tema complesso che copre molti ambiti, dall’ecologia all’energia al benessere. Bisogna vedere cosa è possibile fare puntualmente; i comuni hanno delle possibilità e si attivano. A questo proposito tuttavia, ha ricordato quando era sindaco di Lana per ridurre l’illuminazione stradale di notte, che non era stato possibile attuare per via delle norme vigenti e di necessità assicurative: la buona volontà c’è, ma bisogna quadrare il quadro normativo.Il tema écomplesso e importante
L’ass. Peter Brunner ha fatto riferimento a una delibera del 2022 per la quale il presidente era anche stato lodato, che riguardava per esempio l’illuminazione in ambito urbano, come quella delle vetrine. Ha riferito quindi i dati 2023 relativi al risparmio energetico nell’illuminazione pubblica forniti da Terna, che registrano un risparmio del 30% di energia: questo dimostra che si va nella giusta direzione. L’inquinamento öluminoso riguarda anche la tutela di ambiente e natura, la Ripartizione competente lavra in questa direzione e sta elaborando le linee guida di un regolamento d#esecuzione che prevede per esempio criteri di illuminazione e corridoi per animali, pipistrelli compresi. Si coinvolgeranno anche i Comuni e gli attori del settore. Già dal 2022 si è fatto molto per sensibilizzare i Comuni, anche con campagne mediatiche: con le Linee guida si implementerá la comunicazione, In quanto alle zone a cielo buio, ci si sta lavorando per esempio nel parco di Braies, ma i tecnici ritengono che ci voglia cautela. In merito ai dati satellitari, ha ritenuto opportuno un monitoraggio che sia, sì, periodico, ma con un intervallo di 5 anni: c’è bisogno anche di personale e risorse. Ha quindi respinto la mozione perché da un lato ci si sta lavorando, dall’altro alcuni punti sono visti in maniera critica. Ha detto che avrebbe peraltro con l’A22 per minimizzare l’inquinamento luminoso dove possibile, e aggiunto che per la percezione della sicurezza bisogna attenersi alle leggi, sfruttando però il margine di manovra esistente. Si lavorerá di più per sensibilizzare le scuole, evidenziare il problema della luce blu, essere un modello. Madeleine Rohrer si è augurata che davvero si stesse già lavorando, altrimenti avrebbe ripresentato la mozione. La mozione è quindi stata respinta con 11 sì, 17 no e 5 astensioni.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha presentato poi la Bonus riparazione in Alto Adige (presentata dai conss. Foppa, Rohrer e Oberkofler il 28/10/2024), con cui proponeva di incaricare la Giunta 1. di introdurre in Alto Adige un cosiddetto “bonus riparazione” con il quale la Provincia di Bolzano rimborsa, a partire da un importo minimo e massimo da definire, il 50% dei costi imputabili alla riparazione, in caso di guasto o rottura, di un apparecchio elettrico o elettronico, di un capo di abbigliamento o di calzature; 2. di far rientrare nel bonus riparazione anche i costi per l’acquisto dei pezzi di ricambio; 3. di prevedere un contributo provinciale per offerte a bassa soglia, quali i Repair Café o iniziative simili, al fine di promuovere a livello provinciale iniziative volte alla riparazione dei prodotti. Con il bonus elettrodomestici, ha detto Foppa, lo Stato incentiva l’acquisto di nuovi elettrodomestici promuovendo la rottamazione, il che significa uno spreco di risorse, nonché di forza lavoro dall’altro parte del mondo, un aumento di CO2 e una spesa per le famiglie, il cui potere d’acquisto negli ultimi anni non è aumentato. Più sensato è prolungare la durata degli elettrodomestici. La sostenibilità comprende il riutilizzo di un oggetto più a lungo possibile, la riparazione, il riuso o il riciclo: la riparazione è qualcosa che un tempo si faceva, ora non più, ma è opportuno sostenerla. A questo proposito, andrebbero sovvenzionate le riparazioni effettuate da imprese artigiane o negozi di apparecchiature elettriche, ma anche dai cosiddetti Repair Café o da altre iniziative. Foppa ha fatto riferimento al bonus riparazioni introdotto nel 2022 in Austria: se un apparecchio elettrico difettoso viene fatto riparare anziché sostituito con uno nuovo, lo Stato copre il 50% dei costi. La richiesta è stata altissima. In quanto alla formulazione della proposta della mozione, è stata lasciata vaga per pensare a progetti che non comportino burocrazia.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) si è detto favorevole alla mozione, ricordando una propria analoga proposta respinta dalla Giunta. Ha aggiunto però che il problema non sono tanto le risorse finanziarie, quanto trovare gli artigiani: sono sempre meno quelli che si occupano di riparazioni, e i tempi sono lunghi. Ha aggiunto che le scarpe moderne non sono di cuoio ma di plastica, difficili da riparare – opportuno però è riflettere su cosa riparare, in Austria con la proposta citata si è fatta una distinzione, ritenendo sensata la riparazione di apparecchi elettrici grandi ma non di quelli piccoli o di giocattoli. Riparare evita anche lo smaltimento, che pure è energivoro.
Franz Ploner (Team K) si è detto in linea di principio a favore, ma ha ritenuto che nel dispositivo si dovesse considerare l’entità della copertura. Piuttosto che iniziative che promuove gli acquisti come il Black Friday sarebbe opportuno riparare o comprare di seconda mano. Il bonus riparazione è un’iniziativa statale, in Germania, Austria e Francia è declinato in maniera diversa. Esso era stato introdotto a Graz giá nel 2017. La riparazione evita la produzione di rifiuti, lo spreco di risorse e di fondi.
Nella relazione 2025 sui planetary boundaries, i limiti planetari, 7 di essi sono già stati superati: lo ha detto Zeno Oberkofler (Gruppo verde), cofirmatario, il che vuol dire che si sprecano risorse delle generazioni future. Ci vuole un cambio di paradigmi, che esca dall’economia senza fine, ma con risorse limitate. Per questo, riciclare, scambiare e riparare sono un atto rivoluzionario, che mette in discussione la società del consumo, quella del Black Friday. A livello locale, bisognerebbe sostenerli. Domani, il gruppo verde organizza un evento di scambio in piazza Parrocchia.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha evidenziato l’importanza del tema, aggiungendo che, in quanto agli elettrodomestici, sono di diversa grandezza e genere e che la misura austriaca non include l’abbigliamento. Knoll ha detto che le scarpe moderne non si possono riparare, ma non tutti si possono permettere delle scarpe artigianali; molti capi di abbigliamento, come quelli tradizionali, sono prodotti qui, ma senza controlli effettivi, e l’artigianato attuale non è più quello di una volta.
La discussione riprende nel pomeriggio alle 14.30.
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