(AGENPARL) - Roma, 27 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 27 November 2025 Approvata all’unanimità la mozione presentata da Maria Grazia
Proietti (prima firmataria) e sottoscritta da Cristian Betti,
Francesco Filipponi, Stefano Lisci, Letizia Michelini (PD), Fabrizio
Ricci (AVS), Luca Simonetti (M5s) e Bianca Maria Tagliaferri (UDPP)
(Acs) Perugia, 27 novembre 2025 – L’Assemblea legislativa ha
approvato all’unanimità (11 voti favorevoli dalla maggioranza,
opposizione non presente in Aula) la mozione che impegna la Giunta
regionale a “istituire un Tavolo tecnico interassessorile
(Istruzione, Sanità, Pari Opportunità), con la partecipazione
dell’Ufficio scolastico regionale, delle Università, dei Centri
antiviolenza e delle associazioni competenti, con il compito di
elaborare Linee guida regionali sull’educazione affettiva e sessuale
nelle scuole umbre, in attuazione della Convenzione di Istanbul e
delle strategie nazionali ed europee sulla parità di genere; a
integrare nel Programma regionale 2026 di prevenzione e contrasto
della violenza di genere un capitolo dedicato all’educazione e alla
prevenzione culturale, con risorse vincolate, indicatori di risultato
e monitoraggio annuale; a garantire la copertura uniforme dei progetti
educativi su tutto il territorio regionale, favorendo la formazione
del personale scolastico e sanitario e il coordinamento con i
consultori familiari e i servizi USL; a istituire un Osservatorio
regionale permanente sull’educazione affettiva, relazionale e di
genere, con compiti di monitoraggio, raccolta dati e valutazione delle
politiche educative regionali in raccordo con la rete antiviolenza; a
inserire la tematica dell’educazione affettiva e sessuale nei piani
formativi regionali del personale scolastico, in collaborazione con
l’Ufficio scolastico regionale e con l’Agenzia per la formazione
Villa Umbra”.
L’atto è stato presentato da Maria Grazia Proietti (prima
firmataria-PD) e sottoscritto da Cristian Betti, Francesco Filipponi,
Stefano Lisci, Letizia Michelini (PD), Fabrizio Ricci (AVS), Luca
Simonetti (M5s) e Bianca Maria Tagliaferri (UDPP).
In Aula, la consigliera Maria Grazia Proietti ha citato le parole di
Guido Cecchettin, padre di Giulia, uccisa due anni fa: “Non bastano
le leggi e le pene più severe per cambiare questa realtà: la
prevenzione della violenza di genere richiede un investimento
educativo strutturale e diffuso, perché la repressione da sola non
può modificare la cultura del dominio, né insegnare il rispetto e la
reciprocità nelle relazioni. Negli ultimi mesi il dibattito nazionale
sull’educazione sessuale e affettiva nelle scuole si è riacceso, in
particolare dopo la discussione in Commissione Cultura della Camera
sul disegno di legge presentato dal Ministro dell’Istruzione e del
Merito Giuseppe Valditara e in particolare su un emendamento che
vietava i percorsi di educazione sessuale nelle scuole medie. A
seguito delle critiche di opposizioni, esperti e associazioni, il
testo è stato rivisto: il divieto è stato eliminato, ma resta
l’obbligo per gli istituti di ottenere il consenso informato scritto
delle famiglie prima di attivare qualsiasi attività su temi legati
alla sessualità. Questa modifica, pur attenuando il divieto iniziale,
continua a sollevare interrogativi sul rischio di limitare
l’autonomia didattica e l’effettiva diffusione dei percorsi
educativi. L’Italia è in ritardo nell’attuazione della
Convenzione di Istanbul (ratificata con legge 77/2013), che agli
articoli 12, 13 e 14 impegna gli Stati firmatari a promuovere, in ogni
ordine e grado scolastico, percorsi di educazione all’uguaglianza di
genere, al rispetto reciproco, alla risoluzione non violenta dei
conflitti e ai modelli relazionali liberi da stereotipi. La Carta dei
diritti fondamentali dell’Unione Europea (art. 14), la Strategia
europea per la parità di genere 2020-2025 e la Raccomandazione del
Consiglio d’Europa del 2019 riconoscono l’educazione
all’affettività e alla sessualità come parte integrante della
formazione alla cittadinanza e come strumento essenziale di
prevenzione della violenza di genere. Le Linee guida del MIUR del 2015
sull’educazione al rispetto e i Piani nazionali di prevenzione della
violenza di genere (2017-2020, 2021-2023, 2024-2026) prevedono
percorsi di educazione all’affettività e alle relazioni, ma
lasciano alle Regioni la responsabilità dell’attuazione concreta.
La Deliberazione della Giunta regionale n. 510 del 28 maggio 2025,
recante il ‘Programma regionale di prevenzione e contrasto della
violenza di genere – anno 2025’, destina risorse ai centri
antiviolenza e prevede iniziative formative rivolte ai più giovani.
La scuola rappresenta il primo spazio pubblico in cui si costruisce la
cultura della relazione e del rispetto, investire sull’educazione
affettiva e sessuale significa agire sulle radici sociali della
violenza di genere, promuovendo un cambiamento duraturo nei
comportamenti e nei modelli di riferimento. Però vedo che in Aula ci
siamo solo noi della maggioranza, questo non è un bel segnale”.
INTERVENTI
Fabrizio Ricci (AVS): “Noto anch’io che quando si parla di certe
tematiche i banchi della minoranza sono spesso inesorabilmente vuoti e
questo è abbastanza preoccupante. Credo che la mozione della
consigliera Proietti sia invece molto importante, tanto più perché
arriva in questi giorni nei quali abbiamo ascoltato davvero di tutto
da parte di esponenti del governo. Ci siamo sentiti dire dalla
Ministra Roccella che le donne devono essere contente perché molte di
loro non vengono uccise dai propri partner, dai propri mariti. Ci
siamo sentiti dire dal ministro Nordio che noi maschi abbiamo nel DNA
la violenza e la sopraffazione sulle donne. Quello che volevo
sottolineare io è invece come, ancora una volta, al contrario di
quello che ha recentemente affermato la ministra Roccella, vi sia un
filo rosso fondamentale tra la prevenzione della violenza di genere e
quindi anche dei femminicidi e l’educazione sesso-affettiva nelle
scuole. Serve conoscenza rispetto alle iniziative che si fanno nelle
scuole e soprattutto all’ascolto che le associazioni femministe, i
centri antiviolenza, le operatrici antiviolenza fanno nelle scuole. È
lì che si ha la percezione precisa di come in realtà in questo paese
ci sia tra gli adolescenti purtroppo spesso una normalizzazione di
atteggiamenti che purtroppo preludono poi alla violenza. Recenti
ricerche sia di Ipsos che del CNR testimoniano come purtroppo tra i
ragazzi ci sia una normalizzazione della violenza e anche di
atteggiamenti come il cosiddetto sexting, cioè l’invio di materiale
diciamo privato ovviamente contro la volontà della persona
interessata”.
Bianca Maria Tagliaferri (UD-PP): “Ho trascorso più di quarant’anni
a scuola, tra ragazzi e ragazze, e ho visto purtroppo negli ultimi
anni una escalation di rabbia, di violenza. Le scuole già fanno
volontariamente, perché ne hanno intuito la necessità e l’urgenza,
l’educazione affettiva, lasciando una parte di educazione sessuale
agli esperti, perché bisogna poi essere adatti e competenti, ma
l’educazione affettiva è importante, Imprescindibile per uno sviluppo
emotivo per aiutare gli studenti e le studentesse a gestire le
emozioni. L’educazione affettiva significa anche imparare a gestire lo
stress, l’ansia, tutti i fattori che generano rapporti impropri verso
gli altri, ma anche ad uscire dalla solitudine, quella solitudine
che è sempre più forte perché è una condanna che è data dall’uso
totalizzante ed improprio dei social”.
Letizia Michelini (PD): “Anch’io vorrei sottolineare e rimarcare
come effettivamente quest’aula sia vuota e quasi provocatoriamente mi
verrebbe da richiedere alla consigliera Proietti di riportare questa
mozione in commissione per costringere la minoranza a affrontare
questi temi. Quando parliamo di questioni che riguardano la salute
pubblica, la prevenzione, ma soprattutto il benessere psicologico dei
nostri giovani, sono assenti, quindi si danno alla fuga. Quindi io
rimarco il completo sostegno a questa mozione perché credo che
l’educazione sesso-affettiva, o comunque tutte le azioni che noi come
regione possiamo portare avanti e supportare, vadano incontro alle
esigenze dei cittadini Umbria e soprattutto dei più giovani e quindi
sostengo fortemente la mozione presentata dalla consigliera
Proietti”. PG
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81376
————– parte successiva ————–
Un allegato HTML è stato rimosso…