(AGENPARL) - Roma, 26 Novembre 2025La Russia non fornirà aggiornamenti sul presunto piano di pace discusso dagli Stati Uniti finché l’inviato speciale Steve Witkoff non sarà fisicamente a Mosca. Lo ha dichiarato mercoledì il consigliere presidenziale russo Yury Ushakov, smentendo le ricostruzioni di vari media secondo cui il Cremlino avrebbe già valutato la proposta americana.
La posizione russa arriva in un momento cruciale per i negoziati che, secondo diverse fonti statunitensi e ucraine, avrebbero registrato progressi significativi negli ultimi giorni. Tuttavia, molti dettagli circolati sui media internazionali non sono stati confermati né dagli Stati Uniti né dalla Russia, sottolineando la complessità di una trattativa ancora altamente riservata.
Il ruolo di Steve Witkoff e la “scadenza” del Ringraziamento
Il presidente Donald Trump, attraverso un post su Truth Social, ha confermato di aver incaricato Witkoff di recarsi a Mosca come parte di un percorso diplomatico parallelo ai colloqui di Ginevra guidati dal Segretario di Stato Marco Rubio.
Alcune indiscrezioni suggeriscono che l’inviato dovrebbe arrivare nella capitale russa la prossima settimana, rendendo impraticabile l’obiettivo — definito dallo stesso Trump una “soft deadline” — di raggiungere un’intesa entro il Giorno del Ringraziamento.
“Per me la scadenza è quando sarà finita”, ha ribadito Trump ai giornalisti durante un volo sull’Air Force One.
Mosca conferma un incontro ad Abu Dhabi, ma ne ridimensiona il contenuto
Ushakov ha confermato che funzionari russi hanno effettivamente incontrato rappresentanti americani ad Abu Dhabi nei giorni scorsi, un incontro guidato dal Segretario dell’Esercito USA Daniel Driscoll. Tuttavia, il consigliere ha precisato che i colloqui sarebbero stati legati a “questioni pratiche di sicurezza”, inclusi possibili scambi di prigionieri, e non a un piano di pace globale.
Le sue dichiarazioni arrivano dopo che il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov aveva riconosciuto l’esistenza di canali di comunicazione riservati con Washington, senza però commentare nel merito i contenuti discussi.
Il piano di pace: molti rumors, poche certezze
Trump ha parlato di un “piano di pace in 28 punti”, elaborato dagli Stati Uniti e successivamente modificato con contributi di Kiev e Mosca. Nessun documento ufficiale pubblico corrisponde a tale descrizione, e Mosca sostiene di non aver ricevuto alcun testo definitivo.
Secondo vari media ucraini, la proposta sarebbe stata ridotta a 19-20 punti durante i colloqui a Ginevra, che Rubio ha definito “i più produttivi e significativi finora”. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha mostrato ottimismo, pur senza confermare dettagli specifici.
“La parte russa non ha negoziato alcun documento specifico con nessuno”, ha ribadito Ushakov citato dall’agenzia TASS. “Le discussioni inizieranno solo all’arrivo di Witkoff e del suo team.”
Un contesto di guerra che non rallenta
Nonostante i segnali diplomatici, il conflitto sul terreno resta intenso. Secondo i dati di Ukrinform, nelle ultime 24 ore la Russia avrebbe lanciato attacchi missilistici, bombardamenti aerei e oltre 6.900 droni kamikaze contro obiettivi militari e civili ucraini.
Gli attacchi hanno colpito principalmente l’Ucraina occidentale, mentre Mosca continua a consolidare le posizioni nelle regioni ucraine occupate e annesse illegalmente dal 2014 in poi — Crimea, Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia.
Zelensky: “Molto dipende dagli Stati Uniti”
In un videomessaggio diffuso martedì, Zelensky ha espresso fiducia nel ruolo americano nei negoziati:
“Molto dipende dagli Stati Uniti, perché è la forza dell’America che la Russia prende più sul serio”, ha dichiarato.
Il presidente ucraino ha confermato la volontà di incontrare sia Trump sia Putin, ma solo quando il piano sarà “definitivo o nelle sue fasi finali”.
Attesa e incertezza
L’arrivo di Witkoff a Mosca si preannuncia come un passaggio determinante per verificare se le speculazioni circolate negli ultimi giorni troveranno riscontro reale.
Per ora, il Cremlino attende. Kiev mostra cauto ottimismo. E Washington mantiene la riservatezza sulle prossime mosse.
In un conflitto che dura ormai da oltre un decennio e che dal 2022 ha assunto dimensioni devastanti, anche piccoli segnali diplomatici vengono scrutati con grande attenzione. L’incontro di Mosca potrebbe rappresentare un avanzamento significativo — oppure svelare quanto la strada verso la pace sia ancora lunga.