(AGENPARL) - Roma, 26 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 26 November 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 26/11/2025, ore 11:45
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consiglieri.
Consiglio
Lavori Consiglio: TV austriache, Cordino coi girasoli, Riconoscimento delle prestazioni mediche private
**Mozioni di Süd-Tiroler Freiheit, Team K, Für Südtirol mit Widmann.** (Link video/audio in coda)
È proseguita questa mattina in Consiglio provinciale a Bolzano la trattazione delle proposte dell’opposizione.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto con la Emittenti televisive austriache in provincia di Bolzano (presentata dai conss. Knoll, Zimmerhofer, Atz e Rabensteiner il 16/10/2025) di incaricare la Giunta provinciale di adoperarsi affinché attraverso la RAS vengano trasmessi anche i programmi delle nuove emittenti televisive austriache ATV, ATV2, Puls4, Puls24 e Ö24. Il consigliere ha sottolineato che negli ultimi vent’ anni, in Austria si è aggiunta tutta una serie di nuove emittenti private come ATV, ATV2, Puls4, Puls24 o Ö24, la cui ricezione per i cittadini di questa provincia è stata finora possibile solo tramite la piattaforma televisiva a pagamento Sky. A causa del geoblocking, un sistema che molti cittadini segnalano essere anacronistici, in provincia di Bolzano queste emittenti sono accessibili via Internet solo ricorrendo a stratagemmi tecnici; tuttavia, i programmi radiofonici e televisivi in lingua tedesca non hanno solo lo scopo di fornire programmi di intrattenimento, ma svolgono anche un ruolo importante per la politica delle minoranze. Proprio grazie alla trasmissione dei programmi austriaci è possibile essere partecipi di quanto succede quotidianamente in Austria, e la digitalizzazione offre strumenti tecnici che prima non erano disponibili, grazie anche alla disponibilità di maggiori frequenze. Knoll ha chiesto l’appoggio dei consiglieri di lingua italiana, sottolineando che i cittadini di lingua italiana hanno la possibilità di accedere a molti programmi, al contrario di quelli di lingua tedesca, e ha auspicato un ampliamento dell’offerta anche per la popolazione ladina.
Alex Ploner (Team K) ha ricordato il suo passato a Südtirole heute e si è detto favorevole al maggior pluralismo possibile, considerando anche emittenti tedesche, svizzere e italiane. Tuttavia, nelle linee guida della RAS si citano solo emittenti pubbliche; inoltre, se si vuole aprire a tutti, bisogna ricordare che in Austria ci sono 75 emittenti TV private e altrettante radio: se si vuole aprire, bisogna farlo per tutti. Bisogna chiedersi anche se si vogliono utilizzare fondi pubblici per sostenere emittenti private: dovrebbe essere l’economia privata a muoversi.
Renate Holzeisen (Vita) si è detta favorevole al maggiore pluralismo dei media, e ha ricordato che Servus TV durante la pandemia ha reso possibili dei dibattiti televisivi altrove non consentiti; ha però segnalato la necessità di rimuovere ostacoli giuridici, come quelli segnalati da Ploner.
Waltraud Deeg (SVP) ha ringraziato Knoll per la mozione, di cui ha appoggiato il contenuto, per l’accesso illimitato ai canali di informazione. La RAS ha raggiunto molto a partire dalla sua creazione negli anni ‘60, ma ora ci sono tante emittenti aggiuntive. Di recente, i sudtirolesi non hanno potuto seguire un incontro di Sinner su Servus TV. Le risulta che i vertici RAS stanno conducendo delle trattative: bisogna porre delle priorità. Anche lei ha sottolineato l’importanza delle trasmissioni in madrelingua per una minoranza: proprio per questo, l’iniziativa non va lasciata all’economia privata, ma deve essere assunta dal pubblico.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha sottolineato l’importanza della ricezione di emittenti televisive di lingua tedesca, attraverso le quali si informa gran parte del gruppo linguistico tedesco e ladino, oltre che tramite quelle italiane. Vivere in ambiti culturali diversi è una peculiarità di questa terra, e la RAS ha contribuito a questo. è un peccato che la mozione consideri solo alcune emittenti, mentre ce ne sono tante. In quanto al geoblocking, ci si sta dando da fare da anni, ma a livello europeo non è stato possibile risolvere il problema, nonostante la raccolta in Alto Adige di oltre 50.000 firme. Forse bisognerebbe pubblicizzare di più la App della RAS che permette di accedere alla mediateca.
Soprattutto per le minoranze, ha detto Myriam Atz (Süd-Tiroler Freiheit), co-firmataria, è fondamentale poter accedere a trasmissioni e film nella propria madrelingua. Questo si è capito da tanti anni anche nella Val dei Mocheni. Con le trasmissioni televisive si puó informare e dare un contributo al mantenimento della lingua, senza alcuno svantaggio collaterale. Per quanto riguarda Sky, c’è un palinsesto limitato, ma bisogna accontentarsi di quanto c’è. Nella mozione non si dice che bisogna limitarsi alle emittenti citate.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha sostenuto la pluralità di informazione, invitando ad aggiungere alla lista altre emittenti, senza limitarsi a quelle citate, alcune di stampo conservatrice.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha sottolineato il valore dell’attivitá della RAs, soprattutto per quanto riguarda la ricezione in lingua tedesca. Questo aiuta la cura della lingua madre. Attualmente ci sono delle trattative con SRG e si ritiene che possano essere concluse in senso positivo. Bisogna ponderare bene in che senso si vuole ampliare l’offerta: è stato chiesto alla RAS di fare delle riflessioni sulle potenzialità disponibili, e ora ci si concentra sull’utilizzo dell’ultimo canale di emissione per SRG, altri passi seguiranno. In quanto alla citata App, che è un’avanguardia a livello europeo, sono in corso colloqui intensi sulle mediateche, relativamente alla questione dei diritti: ancora non si è trovata una soluzione, ma è stato fatto un passo avanti per accedervi. Questo vale anche per i programmi sportivi. Quella del geoblocking è una tematica che richiede un passo avanti a livello europeo: c’è stato un incontro coi partiti popolari, e in quell’occasione è emerso un chiaro impegno per l’apertura, almeno per le minoranze. Per i motivi menzionati, la mozione sarà respinta. Sven Knoll ha proposto di cancellare le mozioni citate, e di limitarsi alla richiesta di impegno per la Giunta di adoperarsi affinché attraverso la RAS vengano trasmessi anche i programmi delle emittenti “di lingua tedesca”. La discussione è stata sospesa in attesa del relativo emendamento.
Franz Ploner (Team K) ha quindi chiesto con la Il cordino con i girasoli per aiutare chi convive con una disabilità invisibile (Hidden Disabilities Sunflower) (presentata dai cons. Ploner F., Ploner A. e Köllensperger il 23/10/2025) di impegnare la Giunta provinciale a 1) ad avviare, nel 2026 e per l’Alto Adige, un progetto pilota incentrato sull’iniziativa Hidden Disabilities Sunflower e ad accompagnarlo con una campagna di sensibilizzazione nei media e materiali informativi in varie istituzioni e strutture; 2) ad elaborare raccomandazioni scritte, in collaborazione con le organizzazioni di aiuto, per l’utilizzo del cordino con i girasoli negli uffici, le istituzioni pubbliche, gli ospedali e le strutture sanitarie, nella polizia e nei servizi di pubblica utilità; 3) a verificare la possibilità di estendere lo strumento ad altri ambiti come l’amministrazione e le scuole; 4) a instaurare una collaborazione con organizzazioni partner dei trasporti pubblici, del commercio e della cultura per creare consapevolezza rispetto a questo simbolo; 5) a mettere a disposizione delle persone con disabilità invisibili cordini con i girasoli. Questo cordino, lanciato da un’iniziativa partita nel 2016 all’aeroporto di Gatwick in Gran Bretagna, permette di capire, ha detto Ploner, che chi lo porta ha una disabilità invisibile, per esempio l’autismo; i girasoli gialli su sfondo verde vogliono dire: “Ho bisogno di più tempo, comprensione e supporto.” Il progetto internazionale promuove la consapevolezza, abbatte le barriere e favorisce l’inclusione, perché tutti e tutte hanno il diritto di avere una vita indipendente. L’obiettivo deve essere: più rispetto e una convivenza meno stressante! Il cordino, più conosciuto negli USA, nel Nord Europa e nell’America latina, non ha un effetto stigmatizzante, ma è un sistema di riconoscimento semplice e diretto; in Italia è già utilizzato in alcuni aeroporti.
Myriam Atz (Süd-Tiroler Freiheit) ha sostenuto la mozione, ritenendo opportuno dare più visibilità. Chi vuole avere privacy ne ha diritto, ma chi desidera essere riconosciuto deve esserlo. Purtroppo il sistema è poco noto, deve essere pubblicizzato con una campagna di sensibilizzazione, come previsto dalla mozione. Tuttavia, è triste che si debba avere simboli visibili per ottenere rispetto, bisognerebbe essere sempre rispettosi verso tutte le persone.
Brigitte Foppa (Grüne Fraktion – Gruppo verde – Grupa vërda) ha detto che la vera inclusione sarebbe che tutti portassero questo cordino o che non ce ne fosse più bisogno. parlando con gli auto-rappresentanti, ha rilevato il timore che ci sia una stigmatizzazione o una categorizzazione; il cordino puó essere la possibilità di comunicare la propria situazione, ma quello che ci vorrebbe davvero sarebbe una società sempre e completamente inclusiva per tutte le persone. Ha concordato con Atz: si è persa la pazienza per chi è piú lento o ha qualche difficoltà.
Alex Ploner (Team K), co-firmatario, ha detto di aver perso da sempre la pazienza, per esempio riguardo alla presenza di barriere nelle stazioni ferroviarie o la scarsa inclusione nelle scuole. Finché non si raggiungerà un certo livello di integrazione, è importante prendere iniziative, con la contemporanea sensibilizzazione affinché tutti conoscano questo cordino. Alcune persone, per esempio quelle con la sindrome di Tourette, possono avere la necessità di far sapere da subito che hanno una disabilità nascosta. L’ass. Pamer ha chiesto al proponente di sospendere la mozione per confrontarsi con l’osservatorio, ma lo si sarebbe dovuto consultare prima di venire in aula, per arrivare alla discussione con una chiara opinione.
Dai banchi dei consiglieri, il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha detto di parlare come persona interessata dalla questione: il suo figlio più giovane soffre di un disturbo autistico molto grave, e spessi suscita delle reazioni dovute al fatto che non si capisce che c’è questa disabilità. Ha aggiunto tuttavia che non è giusto, per tutte le persone impegnate che si occupano delle persone con disabilità, dire che non c’è un impegno da parte dell’amministrazione e di tutte le persone coinvolte: ogni giorno viene svolto un ottimo lavoro in tutti i settori. Il sostegno funziona molto bene e a livello capillare, anche se ci sono singole criticità. In quanto alla mozione, ci sono molte cose da ponderare,come per esempio la pressione sociale di mettere al bambino questo nastro.
L’ass. Rosmarie Pamer ha chiarito di aver contattato le associazioni, ricevendo una chiara risposta e anche prese di posizioni scritte, tra cui quella dell’Osservatorio e dell’AEB, che ritengono la proposta interessante ma vogliono essere maggiormente coinvolte. da qui la proposta di sospendere la mozione. Sarebbe bello che non ci fosse bisogno di questo cordino, e di fatto una campagna della Provincia invita al rispetto in tutte le situazioni. La Provincia persegue anche l’obiettivo dell’inclusione e dell’abbattimento delle barriere, etichettare le persone va contro questo principio guida: il rispetto va dato a tutti. L’iniziativa è attualmente poco nota in Alto Adige, la maggioranza intende approfondire con Osservatorio e associazioni e definire i dettagli della parte deliberante nella prossima seduta. Franz Ploner ha ringraziato per gli interventi, in particolare quello di Kompatscher, e si è detto disponibile a sospendere la mozione, considerando che si tratta di un tema importante per la società. Ci si confronterà con l’Osservatorio, con l’obiettivo di introdurre strumenti utili. La società si può cambiare dall’interno, e ora è il momento di agire, perché c’è aggressività diffusa.
Thomas Widmann (Für Südtirol mit Widmann) ha quindi proposto con la Riconoscere le prescrizioni degli specialisti privati per sgravare la sanità altoatesina di impegnare la Giunta provinciale a istituire un gruppo di esperte ed esperti che valuti le possibilità di far riconoscere dall’Azienda sanitaria pubblica, in presenza di determinate condizioni, le prescrizioni specialistiche degli studi medici privati, e di elaborare proposte concrete per un relativo sistema di accreditamento. L’attuale normativa, ha detto il consigliere, è finalizzata a prevenire gli abusi, ma sorge una domanda: in Alto Adige, qual è il problema più urgente? I potenziali abusi o i reali e talvolta insostenibili tempi di attesa nella sanità pubblica? Sarebbe opportuno valutare se il rischio di abusi non possa essere arginato tramite un sistema di accreditamento per le mediche e i medici privati. Con un tale sistema, sarebbe possibile garantire la qualità e l’attendibilità delle prescrizioni, velocizzando contemporaneamente l’accesso alle cure.
Sandro Repetto (Partito democratico), difendendo il valore della sanità pubblica che deve restare pilastro del sistema welfare, ha riconosciuto che oggi questa ha difficoltà strutturali importanti, pertanto la sanitá privata, regolata e convenzionata, potrebbe essere un partner che aiuta a migliorare la situazione. Il mancato riconoscimento delle prestazioni private è effettivamente un problema, bisogna provvedere a un accreditamento regolamentato, trasparente e mirato, con eventuali controlli a campione. Servono soluzioni nuove e pragmatiche, qualcosa deve essere fatto.
Franz Ploner (Team K) ha detto che non gli risulta quanto riportato dalla mozione: di norma, le relazioni dei medici specialisti vengono effettivamente riconosciute anche nel settore pubblico. Il problema è se mai che i medici privati convenzionati, parte del sistema pubblico, non hanno modo di accedere al sistema informatico pubblico. Il suo gruppo voterá comunque a favore.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha riferito del caso di un giovane con malattia rara che ha chiesto con il parere di un esperto una terapia specifica che in provincia di Bolzano non viene offerta: se un privato prescrive un medicinale, e la sanità pubblica sostiene che ce n’è un altro, come si procede, soprattutto in caso di urgenza? Alcuni aspetti della mozione sono assolutamente condivisibili.
Zeno Oberkofler (Grüne Fraktion – Gruppo verde – Grupa vërda) ha detto che quello esposto da Widmann è un problema rilevato dai pazienti che sono ricorsi al privato, ma il limite è stato previsto per evitare il rischio che dalle visite private vengano prescrizioni molto costose per il pubblico. Come raggiungere l’obiettivo di conciliare pubblico e privato? Con i privati convenzionati questo dovrebbe già funzionare, ma l’assessore potrà riferire le criticità esistenti. In linea di principio, sosterrà la mozione.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha detto di essersi confrontata sul tema nella scorsa legislatura con lo stesso Widmann, tuttavia ha espresso dubbi sul fatto che un medico privato possa prescrivere un intervento che il settore pubblico dovrebbe effettuare senza ulteriori visite. Sono necessarie verifiche molto approfondite. va anche considerato il ruolo dei medici di medicina generale: conoscono bene i propri pazienti, e potrebbero essere loro a indirizzarli e a provvedere alle impegnative.
L’ass. Hubert Messner ha chiarito che la mozione parla solo di medici privati, non di cliniche convenzionate, e si è detto contrario a un servizio sanitario a due classi. Negli ultimi anni si è operato molto, con due gruppi di lavoro, per ridurre i tempi di attesa: lui stesso li monitora costantemente. per gran parte delle visite, a parte 2-3 eccezioni, si è a livello dell’indicatore d’offerta, nonostante il continuo aumento della richiesta. I collaboratori della snaitá lavorano bene, anche sabato e domenica. Ai sensi della legge statale, la prescrizione di servizi medici riconosciuta dal servizio sanitario nazionale è riconosciuta ai medici specialisti del servizio pubblico o ai medici di base e ai pediatri di libera scelta, il medico privato non puó emettere una prescrizione per il servizio pubblico. In alcuni casi, per strutture convenzionate, è stata data la possibilità di fare delle prescrizioni diagnostiche, altrimenti si evita che medici privati possano fare prescrizioni a costi del contribuente. Dal 2026 partirà un progetto pilota con una clinica accreditata in quest’ambito; si stanno cercando soluzioni nell’ambito del quadro normativo esistente. C’è un sistema pubblico ben dotato che va rafforzato con il sistema esistente. Thomas Widmann ha replicato che con le cliniche convenzionate esiste già un’esternalizzazione a privati pagati con la mano pubblica, e di fatto c’è già una medicina a due classi: di fatto, chi ha delle conoscenze riesce ad avere degli appuntamenti veloci. Ha ribadito che il riconoscimento delle prescrizioni velocizzerebbe i tempi. Mesa in votazione, la mozione è stata respinta con 9 sì, 21 no e 4 astensioni.
Link riprese video e audio (Consiglio provinciale di Bolzano/GNews): **MC**
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