(AGENPARL) - Roma, 26 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 26 November 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 26/11/2025, ore 16:49
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consiglieri.
Consiglio
Lavori Consiglio: Settimane dell’orgoglio locale 2, Promozione del bilinguismo
**Mozioni di JWA Wirth Anderlan, Süd-Tiroler Freiheit.** È ripresa nel pomeriggio di oggi la trattazione della Introduciamo le “Settimane dell’orgoglio locale”, con cui Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan)chiedeva di deliberare di 1. esporre, nel periodo dal 19 febbraio al 19 marzo, la bandiera della nostra provincia su tutti gli edifici pubblici come segno del legame tra popolo, famiglia e territorio, e di invitare tutti i cittadini a esporre pubblicamente tale vessillo; 2. organizzare, nel periodo dal 19 febbraio al 19 marzo, conferenze e simposi aperti al pubblico sui temi dell’amore per la propria terra, dell’origine, della famiglia e della cultura tradizionali; 3. avviare una campagna di sensibilizzazione sul tema del senso di appartenenza alla propria terra, che miri a sottolineare in senso positivo l’attaccamento dei gruppi etnici locali alla nostra provincia; 4. coinvolgere attivamente gli istituti scolastici e le scuole dell’infanzia della provincia di Bolzano in queste settimane dell’orgoglio locale, affinché organizzino eventi scolastici congiunti su temi legati al territorio ed escursioni al fine di far conoscere i luoghi simbolo della nostra provincia e della nostra cultura locale; 5. organizzare eventi dedicati alle mamme della nostra provincia e alla famiglia tradizionale al fine di porre in primo piano il valore della maternità e della famiglia nucleare come cellula primaria del popolo. In controreplica alla discussione di questa mattina, Wirth Anderlan ha sostenuto che la discussione al mattino era un esempio di come si distorce la realtá, aggiungendo che molti degli insegnanti attivi nelle scuole sono attivi nell#antifascismo e quindi insegnano con un certo orientamento. Lui fa parte di JWA e non di AfD, ha precisato, aggiungendo che in Alto Adige non vivono gruppi linguistici come detto da deeg ma gruppi etnici. Anche la sua famiglia è una famiglia patchwork, ma questo tipo di famiglia è nata da quelle tradizionali, di cui lui parla nella mozione, da u n uomo e da una donna. è stato detto che la diversitá è una ricchezza, ma poi non rimane piú niente che unisce nella Heimat, e i valori si smontano. Il presidente della Provincia ha detto che “noi siamo una minoranza in Italia: tra poco lo saremo anche in Alto Adige”. in quanto alla croce tolta dalla parete di una scuola citata da Kompatscher, è stata rimessa solo dopo due mesi e mezzo e la sua denuncia sui social. chi vota contro, vota contro una mozione che vuole tutelare la cultura e le tradizioni locali, confermando che per loro non sono cosí importanti. Messa in votazione per parti separate, la mozione è stata respinta: le premesse con 6 sì, 21 no e 1 astensione, il punto 1 con 7 sì e 21 no, il 2 con 6 sì, 21 no e 1 astensione, il 3 con 6 sì, 20 no e 1 astensione, il 4 con 7 sì e 23 no, il 5 con 6 sì, 22 no, 1 astensione.
Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha quindi proposto la Misure per promuovere il bilinguismo e l’attrattività del servizio pubblico (presentata dai conss. Rabensteiner, Knoll, Atz e Zimmerhofer il 07/11/2025), con la quale chiedeva di deliberare quanto segue: 1. Sensibilizzare sui diritti linguistici – S’incarica la Giunta provinciale di adottare misure mirate per incoraggiare in particolare i cittadini di madrelingua tedesca e ladina a esercitare attivamente il diritto all’uso della madrelingua. Questo obiettivo dev’essere raggiunto attraverso una campagna d’informazione, ad esempio con l’affissione di manifesti e sulle reti sociali, all’insegna del motto “La madrelingua è identità – l’identità è tutela delle minoranze”. 2. Rendere più noto il servizio reclami – S’incarica la Giunta provinciale di rendere più noto il servizio reclami contro la violazione del diritto all’uso della madrelingua (ufficio lingue ufficiali e diritti civici) attraverso una campagna informativa a livello provinciale, ad esempio con l’affissione di manifesti e sulle reti sociali. Ogni cittadino deve sapere dove e come denunciare tali violazioni. I reclami devono essere obbligatoriamente esaminati e il reclamante deve ricevere un riscontro scritto entro una certa scadenza. Le violazioni accertate devono essere sanzionate. 3. Sensibilizzare e promuovere l’apprendimento della prima lingua straniera nelle scuole dell’obbligo – S’incarica la Giunta provinciale di definire e attuare misure di sensibilizzazione sull’importanza dell’apprendimento della prima lingua straniera, in particolare nelle scuole dell’obbligo italiane e tedesche. A tal fine gli insegnanti di lingue straniere devono avere una formazione mirata, e si devono promuovere e sostenere progetti didattici per aumentare l’interesse e la motivazione degli alunni all’apprendimento della prima lingua straniera. 4. Contrassegni di bilinguismo nel contatto con i cittadini – S’incarica la Giunta provinciale d’introdurre un sistema standardizzato di contrassegni di bilinguismo nel servizio pubblico. I cittadini devono poter riconoscere attraverso cartellini, simboli o altri contrassegni se un dipendente è in possesso dell’attestato di bilinguismo. 5. Verifica dei certificati linguistici – S’incarica la Giunta provinciale di verificare a campione l’autenticità e la validità degli attestati di bilinguismo di tutti i dipendenti pubblici, sistematicamente e senza eccezioni, anche retroattivamente. Tale verifica dev’essere effettuata anche in caso di reclami. In caso di truffa si deve presentare denuncia alle autorità competenti e disporre il licenziamento ai sensi dell’ordinamento del personale della Provincia (legge provinciale 19 maggio 2015, n. 6, articolo 38). 6. Esami obbligatori per la concessione dell’indennità di bilinguismo – S’incarica la Giunta provinciale d’introdurre esami obbligatori di lingua per i dipendenti pubblici che non hanno conseguito il certificato linguistico in provincia di Bolzano. L’indennità di bilinguismo viene concessa solo se l’esame è superato. 7. Verifiche per la concessione dell’indennità di bilinguismo – S’incarica la Giunta provinciale d’introdurre un esame di verifica periodico, attraverso cui i dipendenti devono aggiornare e dimostrare le proprie competenze linguistiche entro un determinato periodo (ad esempio ogni cinque anni) al fine di mantenere il diritto all’indennità di bilinguismo. Le modalità sono stabilite dalla Giunta provinciale. 8. Promuovere l’uso della lingua nel lavoro quotidiano – S’incarica la Giunta provinciale di promuovere attivamente l’uso del tedesco sul posto di lavoro nelle strutture pubbliche e di stabilirne espressamente l’equivalenza con l’italiano. Devono essere resi possibili ed espressamente autorizzati i colloqui interni, le comunicazioni e la corrispondenza di servizio nella rispettiva madrelingua. 9. Introduzione di un sistema di tutoraggio linguistico – S’incarica la Giunta provinciale d’introdurre un sistema di tutoraggio linguistico nelle strutture pubbliche e nelle aziende della Provincia, ove necessario. I tutori assistono i nuovi dipendenti e quelli precedentemente assunti nell’uso del tedesco e dell’italiano nel lavoro quotidiano e seguono i processi di apprendimento individuali. I tutori linguistici monitorano inoltre l’uso della lingua nell’ambiente di lavoro, e forniscono un supporto mirato ai dipendenti che nonostante l’attestato di bilinguismo necessitano di ulteriore assistenza. 10.Corsi di lingua in servizio nel settore pubblico – S’incarica la Giunta provinciale d’introdurre corsi di lingua obbligatori – soprattutto di tedesco – in tutte le strutture pubbliche e le aziende in cui il bilinguismo è obbligatorio. Questi corsi devono essere gratuiti, orientati alle specifiche mansioni, organizzati nell’ambito del servizio e considerati parte dell’orario di lavoro. L’obiettivo è migliorare continuamente le competenze linguistiche di tutti i dipendenti. 11.Istituzione di un programma di formazione per dipendenti pubblici in provincia di Bolzano – S’incarica la Giunta provinciale di valutare la possibilità d’istituire un’apposita struttura di formazione per dipendenti pubblici, sul modello della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA). Oltre all’insegnamento delle competenze tecniche, occorre prestare particolare attenzione a una coerente promozione delle lingue della Provincia. Oltre alla formazione di base bisogna prevedere una regolare formazione continua e un programma semplificato di formazione in servizio per chi cambia lavoro. 12.Promozione delle nuove leve nel servizio pubblico – S’incarica la Giunta provinciale di sostenere le strutture pubbliche nella provincia affinché possano offrire un numero sufficiente di tirocini. 13.Pubblicizzazione presso scuole e università – S’incarica la Giunta provinciale di garantire che le assunzioni ovvero i concorsi pubblici vengano pubblicizzati – secondo le esigenze della proporzionale – specificamente presso scuole tedesche o italiane, ultime classi delle superiori e università. L’obiettivo è quello di convincere i giovani a iniziare presto a lavorare nel settore pubblico. A questo fine bisogna sottolineare le possibilità di crescita professionale e i vantaggi del settore. 14.Misure promozionali per le assunzioni nel servizio pubblico – S’incarica la Giunta provinciale d’interloquire con le autorità per definire strategie promozionali per il reclutamento nel pubblico impiego. La relativa pubblicizzazione deve tener conto anche della proporzionale. Di conseguenza, deve avvenire nelle scuole – anche fuori provincia, dovunque ci sono studenti della provincia di Bolzano –, sui mezzi d’informazione e fra le persone del gruppo linguistico di cui c’è di volta in volta bisogno. Particolarmente importanti sono al riguardo le reti sociali, perché i giovani si possono raggiungere soprattutto con queste. La pubblicizzazione non deve avvenire in un linguaggio troppo tecnico, ma deve corrispondere ai moderni standard nel reclutamento di dipendenti (ad esempio: vantaggi, orari di lavoro, stipendio ecc.). 15.Reclutamento mirato nei Paesi di lingua tedesca – S’incarica la Giunta provinciale d’intensificare le attività di reclutamento in Austria, Germania e Svizzera, in particolare per gli ambiti con carenza di personale anche qualificato. Per le nuove assunzioni si deve dare particolare importanza alla conoscenza del tedesco. Ai nuovi dipendenti dev’essere concesso un periodo ragionevole per acquisire la necessaria conoscenza dell’italiano. Nelle strutture pubbliche in provincia di Bolzano, ha detto Rabensteiner, la lingua tedesca è sempre più a rischio: sempre più spesso si verificano violazioni del diritto all’uso della madrelingua tedesca, in numerosi settori, dalla sanità alle Poste, alle ferrovie, all’amministrazione e agli uffici pubblici. L’italiano domina in molti ambiti di vita e l’equiparazione del tedesco è sempre più erosa: da qui, le proposte contenute nella mozione.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha chiarito che la mozione esprime una problematica effettiva: anche se l’autonomia si presenta in modo positivo, spesso l’uso della madrelingua nell’amministrazione pubblica non è garantita. Ha riferito poi di una campagna pubblicitaria della provincia in cui mancava la sensibilità per il bilinguismo, e segnalato il rischio di italianizzazione se non si adottano certe misure; bisogna fare di più per la lingua della minoranza piuttosto che per la lingua dello Stato o la lingua franca. Bisogna fare di più affinché la minoranza tedesca e ladina si interessi di più dei posti pubblici.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha condiviso il messaggio di promuovere una migliore conoscenza del tedesco, ma non la modalità adottata, che vede di fatto quasi l’introduzione di una sorta di Sprachpolizei. il diritto alla madrelingua è sacrosanto, e nessuno mette in discussione l’articolo 19, ma la mozione racconta un mondo in bianco e nero dove da una parte c’è chi difende la madrelingua e dall’altra chi la vuole erodere. Nonostante tutti i mezzi investiti, i risultati sono deludenti e non esiste il bilinguismo diffuso, perché non si vuole affrontare la rigidità dell’attuale sistema. Questo perché la politica non vuole toccare certi sistemi per paura di deludere l’elettorato; la cittadinanza allora si muove spontaneamente, come sanno bene le famiglie italiane. Bisogna proporre percorsi misti volontari e facoltativi, piuttosto che aumentare controlli e segnalazioni, anche perché i gruppi linguistici non sono più solo tre.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha detto che i dipendenti pubblici non hanno bisogno di manifesti che inneggiano alla lingua madre, ma di condizioni di lavoro migliori. invece che reclutare personale dall’estero, bisognerebbe aumentare gli stipendi e con essi l’attrattività. Nell’Azienda sanitaria si investe molto sui corsi di lingua, questo è fondamentale, ma in alcuni ambiti c’è carenza di personale di entrambe le lingue, e la realtà è che ci vuole una soluzione per continuare a garantire i servizi, pensando a soluzioni nuove, per esempio, dove il contatto con i cittadini non è all’ordine del giorno.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha sostenuto che parlando di dipendenti pubblici bisogna parlare di entrambe le lingue della provincia; in quanto alla proposta verifica dei certificati, ha chiesto se si vuole procedere a tappeto o a campione, e come deve avvenire la verifica per la concessione dell’indennità di bilinguismo: un esame quinquennale per ogni dipendente è problematico, non sarebbe apprezzato dai dipendenti e pone il problema di cosa succederebbe se non si passa l’esame, non potendo certo licenziare. Non è vero, poi, che non si fa nulla: vengono offerti molti corsi? Non certo il licenziamento. La consigliera ha posto poi domande sulle modalità del proposto programma di formazione.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), co-firmatario, si è meravigliato che non fosse ritenuto un problema che, mentre se manca un’etichetta in tedesco ci sono delle sanzioni, così non è nel caso di un medico che non parla il tedesco. Ha ricordato che l’indennità di bilinguismo è pagata dai contribuenti, e va corrisposta solo se il dipendente garantisce effettivamente il bilinguismo. Anche la patente va rinnovata a partire da una certa età. Knoll ha quindi riferito di un imprenditore artigiano che ha riferito di ricevere moduli e contratti, da alcuni anni, solo in italiano.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA) ha detto che si parlava del diritto di una minoranza austriaca in uno Stato estero, aggiungendo, in riferimento al settore sanitario, che la prima cura è il dialogo, che deve avvenire in madrelingua. I maestri di sci delle valli di Fassa e Fiemme imparano il tedesco in due settimane, perché hanno clienti tedeschi: dovrebbe essere possibile anche qui per i dipendenti.
S si ottiene un’indennità, è giusto controllare se ci sono i requisiti, ha detto Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit), co-firmataria, evidenziato che la digitalizzazione va di pari passo con l’italianizzazione, perché molti moduli sono solo in italiano. Alla questione viene data poco importanza, e il diritto alla madrelingua non viene garantito, magari chiedendo un livello inferiore rispetto al certificato richiesto.
Dai banchi dei consiglieri, l’ass. Christian Bianchi (Forza Italia – Uniti per l’Alto Adige) ha detto che lo fa vergognare come Oggi era stato detto che la minoranza tedesca è a rischio di estinzione, ma i dati dicono che è inalterata dal 1991 a oggi, al 68%, così come quella di lingua italiana. Se mai, c’è una sotto rappresentanza italiana in Consiglio, ma di questo non aveva mai sentito lamentarsi. Anche ai cittadini italiani arrivano documenti solo in tedesco, ma nessuno si lamenta. Già oggi non si presentano persone ai concorsi, e per molte categorie ci sono solo persone né italiane né tedesche, per esempio come badanti o nell’agricoltura, ma lì evidentemente va bene.
Waltraud Deeg (SVP) ha ritenuto necessario chiarire che il certificato di bilinguismo è un presupposto per accedere al servizio pubblico, e che chi vi accede deve essere in grado di parlare le due lingue. per questo, nell’ultima legislatura era stata approvata una modifica affinché gli esami dei concorsi si svolgessero nella madrelingua indicata. Ha aggiunto che dev’essere sempre lecito parlare di questo tema, e ciò non ha nulla a che vedere con le discriminazioni: in questo era in disaccordo con Bianchi. Quella tedesca e ladina era una minoranza in uno stato dove si parlava italiano, il diritto alla madrelingua era un tema di cui parlare. La proporzionale non andava invece applicata alla rappresentanza politica: se i cittadini italiani votavano rappresentanti di lingua tedesca, questo non aveva nulla a che fare con la proporzionale.
Intervenendo in lingua italiana, Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha detto che scegliere la lingua con cui parlare era una grande libertá, e che ogni lingua apriva mondi. Era d’accordo tuttavia con la diagnosi: meno della metà dei candidati ha un certificato di bilinguismo o riesce a superare l’esame. Nella mozione viene richiesto che ognuno parli nella propria madrelingua, ma come si fa se una persona è plurilingue? A scuola è giusto imparare la seconda lingua, e sarebbe bello avere più occasioni per esercitarsi.
Harald Stauder (SVP) si è detto d’accordo con la diagnosi di Rabensteiner: bisogna fare di più per creare una società bilingue; leggendo la parte deliberante, tuttavia, ha ritenuto di vivere in un posto diverso: da decenni si sensibilizza sui diritti linguistici, la formazione degli insegnanti di seconda lingua è già garantita a livello universitario, si fa molto anche per la verifica dei certificati. Se una persona fa un esame di tedesco a Francoforte al Goethe Institut, non lo si può contestare. Stauder ha contestato anche i successivi punti, chiarendo comunque che molte delle misure proposte sono già attuate: si va nella direzione di una maggiore consapevolezza e di un’identità più forte.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito l’uso della madrelingua nel settore pubblico è uno dei pochi punti citati nell’Accordo di Parigi, tale era già considerata la sua importanza. Parlare della questione è legittimo, non è né di destra né di sinistra, e va detto onestamente che non tutto è perfetto in merito all’uso del bilinguismo nel pubblico: è una sfida continua, e le difficoltà sono sempre nuove, come oggi che arrivano persone da tanti Paesi. Alcuni punti della mozione sono condivisibili, altri discutibili, ma la mozione non sarà accolta, per via dell’approccio. Ora c’è un nuovo accordo sui servizi statali affinché il diritto alla madrelingua sia garantito in Alto Adige, per esempio relativamente ai moduli digitali; vanno investite più risorse e trovate nuove modalità, per esempio la Provincia dà la disponibilità a tradurre i documenti; a questo scopo c’è anche una start up al Noi Techpark. I certificati vengono già controllati, e non solo a campione, perché è vero: alcuni erano falsi. L’apprendimento linguistico viene sostenuto continuamente. Kompatscher ha sostenuto che non si deve deridere le persone che parlano l’altra lingua con un accento diverso, egli stesso ha un accento quando parla in italiano: bisogna sensibilizzare anche qui, ai sensi del rispetto reciproco: un approccio che manca nella mozione. Kompatscher si è quindi appellato a tutti i cittadini al fine di far valere il diritto alla madrelingua: “Partiamo da noi stessi per garantire ogni giorno il bilinguismo o il trilinguismo in questa provincia”. Rabensteiner ha sottolineato che in aula erano state dette cose che non c’entravano con la proposta, mentre era vero quanto sostenuto da Leiter Reber in quanto ex rappresentante nel Comitato d’intesa. egli stesso ora ne fa parte, e può constatare di persona la difficoltà di trovare personale. Il bilinguismo attuale non è sufficiente: lo sostiene il barometro linguistico, non è ideologia. È chiaro che ci si impegna per il gruppo linguistico tedesco, perché quella è la minoranza e per questo si ha l’autonomia. Nel 2024 all’ufficio questioni linguistiche sono arrivati 72 reclami per mancato uso della lingua tedesca e solo 2 per mancato uso di quella italiana. Come si ripetono i corsi nell’artigianato per avere le qualificazioni, si possono ripetere anche nel settore linguistico. Non si tratta solo di certificati falsificati, ma anche di esami comprati, oppure del rifiuto di parlare tedesco, senza che ci siano sanzioni. Messa in votazione per parti separate, la mozione è stata respinta: le premesse con 8 sì, 20 no e 3 astensioni, i singoli punti ciascuno a maggioranza. **MC**
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