(AGENPARL) - Roma, 26 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 26 November 2025 Imam espulso. Grimaldi (Avs): Espellere un dissidente è un atto politico,
non una misura di sicurezza. Il Governo fermi subito il rimpatrio dell’Imam
Shanin
Abbiamo presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro
dell’Interno per chiedere l’immediata sospensione del provvedimento di
espulsione nei confronti di Mohamed Mahmoud Ebrahim Shanin, imam della
moschea di via Saluzzo a Torino, cittadino egiziano in Italia da quasi
vent’anni e noto oppositore del regime di Al-Sisi.
Lo affermano in una nota congiunta Marco Grimaldi, Filiberto Zaratti,
Francesca Ghirra e Franco Mari di Alleanza Verdi e Sinistra, Antonino Iaria
del Movimento 5 Stelle, Mauro Berruto, Rachele Scarpa, Laura Boldrini e
Ouidad Bakkali del Partito Democratico.
Il Ministero ha revocato il suo permesso di soggiorno e – proseguono le
deputate e i deputati – disposto il rimpatrio, ignorando che Shanin ha
formalizzato una nuova domanda di asilo, che per legge sospende ogni
espulsione. Nonostante ciò, il giudice ha convalidato il provvedimento e
l’uomo è stato trasferito al CPR di Caltanissetta, separato dalla moglie e
dai due figli minori. Se rimpatriato, rischia arresto e torture nelle
stesse carceri dove fu ucciso Giulio Regeni.
Non possiamo ignorare che solo un mese fa l’On. Montaruli aveva sollecitato
l’espulsione con un’interrogazione parlamentare, a seguito di un discorso
pronunciato dall’imam il 7 ottobre. È evidente che siamo di fronte a un uso
politico del diritto: la libertà di espressione viene trattata come un
reato, il dissenso come una minaccia.
Chiediamo che il Ministero riveda con urgenza il provvedimento e garantisca
il rispetto delle garanzie previste per chi chiede protezione
internazionale. Espellere un dissidente significa – concludono – tradire i
principi dello Stato di diritto.