(AGENPARL) - Roma, 26 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 26 November 2025 De Martino:
“Se domani sono io”. È il titolo con cui Città metropolitana ha promosso le iniziative del 25 novembre. Il titolo riprende l’omonima poesia di Cristina Torre e campeggia su grafiche web e affissioni quest’anno realizzate da Simone Vuillermoz del corso di design grafico dell’Accademia di Belle Arti, nell’ambito del progetto Poster for the City a cura del professor Danilo Danisi. Accanto al titolo volti di donne comuni per attirare l’attenzione verso un problema che non riguarda solo le donne ma la società intera.
La violenza di genere sul territorio di Città metropolitana si fa evidente nei numeri: 1.289 le donne accolte nel 2024 nell’ambito dell’Accordo metropolitano per l’accoglienza e l’ospitalità delle donne vittima di violenza di genere. Nel 42% dei casi si tratta di violenza di tipo psicologica, nel 26% fisica, seguita da un 21% di violenza economica e un 12% di violenza sessuale. Due i dati in aumento: il numero delle donne che ha subito violenza da una persona conosciuta (partner, ex partner, familiare, amico/conoscente) e la percentuale delle donne che denunciano il maltrattante e che prendono contatto con le forze dell’ordine. Questo significa che mentre si rafforza la fiducia nel lavoro di rete tra le istituzioni, si rafforza contestualmente la cultura del dominio dell’uomo sulla donna, anche e spesso, soprattutto, nelle giovani generazioni. Come Gruppo Bologna metropolitana centrosinistra, ci opponiamo con tenacia ad una narrazione che vede una naturale genetica della disparità e un diritto naturale dell’uomo al comando e al potere, ringraziandolo quando decide di lasciarci vivere. Condividiamo la scelta di Città metropolitana di aver costruito l’incontro di ieri con 850 ragazzi e ragazze degli Istituti del territorio proprio sugli stereotipi della mascolinità. È compito delle istituzioni promuovere la cultura del rispetto, che parte dal rispettare le scelte delle donne, che parte inequivocabilmente dal loro consenso. Senza se e senza ma. Per questo, non possiamo tacere da questi banchi quanto sta succedendo di pericoloso anche nel dibattito parlamentare alla proposta di legge sul consenso”.
Larghetti:
“Come Gruppo oggi vogliamo portare in quest’aula un dolore che ha un nome e un’età: Viola Mazzotti, 23 anni. Stava andando al lavoro, pedalando su una pista ciclabile, attraversando su un passaggio ciclabile dove aveva piena precedenza al pari dei pedoni sulle strisce. Eppure, è stata investita e uccisa da un camionista.
Ricordiamo Viola, così come ricordiamo Franco Pausini sugli Stradelli Guelfi, e come abbiamo ricordato solo pochi giorni fa Giuliano Branchini, travolto in prossimità di un incrocio in uscita da una pista ciclabile in sede separata. Sono nomi, non statistiche. Sono vite interrotte.
I numeri ISTAT ci dicono che le tre principali cause sono sempre le stesse: eccesso di velocità, mancata precedenza, distrazione alla guida.
Non possiamo accettare che queste cause vengano derubricate a fatalità. Le circostanze delle ultime morti ci ricordano un punto chiave: gli incroci sono luoghi di massima vulnerabilità. Rallentatori, limiti e segnaletica non bastano se l’incrocio è progettato come se il corpo umano fosse un ostacolo e non un valore da proteggere.
Come Gruppo e come istituzione metropolitana, faremo la nostra parte: continueremo a dare piena attuazione al Piano della Sicurezza Stradale Metropolitano, a partire da strumenti educativi e culturali, perché una comunità si salva quando impara a rispettare chi si muove.
Il 76% degli incidenti avviene nei centri abitati, ovvero lì dove la Città metropolitana non ha competenze dirette sulla viabilità comunale. Ma il nostro ruolo non è per nulla secondario: sulle strade extraurbane, di nostra competenza, dove pedoni, cicliste, automobilisti e motociclisti perdono la vita, abbiamo responsabilità diretta di prevenzione, gestione e progettazione.
Nella consapevolezza che ogni intervento conta, agiremo in collaborazione e a servizio della sicurezza stradale di tutto il territorio metropolitano. Continueremo a insistere finché non smetteremo di perdere concittadine e concittadini in modo violento sulle strade”.
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Ufficio Stampa e Comunicazione
Città metropolitana di Bologna
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