(AGENPARL) - Roma, 26 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 26 November 2025 Aosta, 26 novembre 2025
Comunicato stampa n. 504/LT
Interpellanza sulle liste d’attesa in sanità
Le liste d’attesa in sanità sono state al centro di un’interpellanza del
gruppo Alleanza Verdi e Sinistra nella seduta consiliare del 26 novembre
2025.
«L’annoso problema delle liste d’attesa è sempre più presente nelle
statistiche, ma soprattutto nel disagio dei cittadini – ha sottolineato la
Capogruppo Chiara Minelli -. Ora, risulta che vari utenti collocati in
lista d’attesa per esami diagnostici siano stati richiamati dopo mesi per
effettuare gli stessi in una struttura fuori Valle. A fronte dei costi
complessivi del viaggio, paragonabili a quelli praticati da strutture
private locali, e dei disagi di trasferimento a Torino, hanno rinunciato e
sono stati cancellati dalle liste, falsando così verosimilmente i dati
sulla reale situazione delle stesse. Chiediamo quindi di conoscere i tempi
di attesa per l’esecuzione di esami diagnostici strumentali e se sia vero
che le persone che rinunciano a spostarsi fuori Valle per gli esami vengono
depennate dalle liste. Quali sono le prime misure concrete che questo
Governo intende adottare per migliorare la situazione, in particolare
rispetto ai progetti di “Ospedale flessibile” contenuti nel Programma di
legislatura? Inoltre, avete intenzione di incrementare ulteriormente il
ricorso alle strutture private accreditate invece di potenziare il servizio
sanitario pubblico?»
«Questo tema non può trovare soluzioni a breve termine: la complessità e la
multifattorialità rendono le liste di attesa il problema più avversato a
livello nazionale dai cittadini – ha ricordato l’Assessore alla sanità,
Carlo Marzi -. Abbiamo messo in atto una serie di misure che intendiamo
continuare a sviluppare in coerenza con la normativa nazionale, per ridurre
i tempi di attesa, tra cui il rafforzamento dell’organico del personale
dipendente, l’attrattività, il reclutamento di personale specialista
convenzionato o in libera professione e l’attività in regime di Libera
professione aziendale (Lpa), l’estensione degli orari di erogazione delle
prestazioni ambulatoriali e diagnostiche e l’Ospedale adattabile. Rispetto
a quest’ultimo, l’Ausl ha già avviato una gestione maggiormente dinamica e
adattiva delle risorse ospedaliere, a seconda delle specifiche esigenze
della stagione, sia rispetto ai picchi influenzali che all’affluenza
turistica. Questo modello permette di dare particolare attenzione alle aree
chirurgiche e alla diagnostica ad alta complessità. La flessibilità
organizzativa si traduce infatti nella capacità di modulare la
distribuzione di personale, spazi e risorse in funzione delle priorità
cliniche, garantendo un sistema ospedaliero più efficiente e reattivo.»
Sui tempi di attesa, l’Assessore Marzi ha precisato che «sono correlati al
codice di priorità assegnata dal medico sulla prescrizione solo per le
prestazioni di primo accesso e non per le visite di controllo. I tempi di
prenotazione cambiano anche a seconda del tipo di esame da eseguire e della
sede di erogazione visto che, spesso, la prima proposta viene rifiutata e
le sedi più richieste, come quelle di Aosta, hanno tempi maggiori di
attesa. In presenza di problematiche contingenti (improvvise carenze di
personale o riorganizzazioni necessarie per garantire la copertura delle
urgenze), l’Ausl può ricorrere alle liste di galleggiamento da utilizzare
esclusivamente in maniera eccezionale, temporanea e motivata, quando
l’agenda ordinaria di una prestazione risulta momentaneamente
indisponibile. Gli utenti inseriti in lista vengono ricontattati secondo
ordine cronologico, non appena si rendono disponibili nuovi spazi. In caso
di rifiuto della data proposta o della sede di erogazione in strutture
extraregionali, l’utente viene cancellato dalla lista. Siamo consapevoli
del disagio di doversi recare fuori Valle, ma si tratta dell’unica risposta
possibile quando in regione le agende sono sature o i tempi di attesa non
sono compatibili con il codice di priorità assegnato. Trasparenza e
correttezza nella rappresentazione delle liste d’attesa sono sempre
garantite. L’Ausl si avvale stabilmente della collaborazione di strutture
private accreditate, con l’obiettivo di garantire la più ampia e capillare
offerta di servizi sanitari ai cittadini. Questa collaborazione non
costituisce una sostituzione del Servizio sanitario pubblico, ma un
supporto integrativo e complementare. L’Azienda sanitaria mantiene la
centralità, con il controllo e il monitoraggio di tutta la rete dei servizi
e resta il perno strategico del Servizio sanitario regionale. Il supporto
del privato è necessario per far fronte alla situazione attuale e consente
all’Ausl di assicurare il rispetto dei Lea e tutelare il cittadino da tempi
di attesa lunghi in un contesto di difficoltà, non modificando in alcun
modo la volontà di investire sul potenziale della struttura pubblica, che
rimane la priorità. Attualmente, la Valle d’Aosta è la regione che fa meno
ricorso al privato accreditato, sia per i tetti di spesa autorizzati che
sono contenuti, che per l’attuale limitata capacità produttiva del sistema
privato accreditato locale, che a sua volta sconta difficoltà a reperire
alcune professionalità sanitarie e mediche.»
«Abbiamo una popolazione che è sempre più anziana e dislocata in vallate
laterali e capisco la loro difficoltà a spostarsi fuori Valle, come anche
quella di chi non può perdere intere giornate per spostarsi – ha osservato
la Capogruppo Minelli -. Il fatto che gli utenti vengano cancellati tout
court dalle liste è scorretto, perché è una rinuncia forzata. Il
galleggiamento, creato per far diminuire le liste di attesa, doveva
terminare nel 2025 ma così non sarà e le liste d’attesa si allungano. Mi
chiedo anche come vengano calcolate le urgenze. Un cittadino che ha fatto
lo screening è stato convocato per una colonscopia dopo due mesi: un tempo
decisamente lungo per chi è in ansia, tanto che si rivolgerà altrove.
Appare sempre più evidente il ricorso generalizzato alla sanità privata a
scapito di quella pubblica. Una situazione sconfortante. Sui progetti di
ospedale flessibile non ho ricevuto risposta.»
