(AGENPARL) - Roma, 26 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 26 November 2025 Comuni di Almese, Avigliana, Borgone Susa, Bruzolo, Bussoleno, Caprie, Caselette, Chianocco,
Chiusa di San Michele, Condove, Mattie, Mompantero, Novalesa, San Didero, San Giorio di Susa,
Sant’Ambrogio di Torino, Sant’Antonino di Susa, Susa, Vaie, Venaus, Villar Dora, Villar Focchiardo
COMUNICATO STAMPA
Bussoleno, 26 novembre 2025
LE RICHIESTE DELL’UNIONE MONTANA VALLE SUSA A TUTELA DELLA
POPOLAZIONE E DELL’AMBIENTE NELL’AMBITO DELLA COSTRUZIONE
DELLA NUOVA LINEA FERROVIARIA TORINO-LIONE
L’Unione Montana Valle Susa, in occasione del terzo evento pubblico di aggiornamento
sull’elaborazione dei dati sanitari organizzato da Regione Piemonte e TELT lunedì 10
novembre nella Sala Trasparenza del Palazzo Unico Regione Piemonte, per voce del
professor Enzo Ferrara (delegato al tavolo VIS dei sindaci dell’Unione Montana Valle Susa
– Medicina Democratica) ha presentato una serie di osservazioni sulla Valutazione di Impatto
sulla Salute dei cantieri della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.
Come nei precedenti incontri pubblici, il professor Ferrara ha sottolineato “la distinzione tra
effetti sulla salute diretti, potenzialmente derivanti dagli agenti nocivi associati ai lavori (ad
esempio amianto, radiazioni ionizzanti, polveri) e gli effetti indiretti, questi ultimi legati a
dinamiche attraverso cui la permanenza dei cantieri impatta sui sistemi istituzionali locali di
gestione urbana ed ecologica (come la circolazione di autoveicoli, gli acquedotti, gli impianti
di potabilizzazione e la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti). Sono altresì da annoverare gli
effetti di protezione del territorio, come l’istituzione dei cantieri come ‘siti strategici di
interesse nazionale’, e quelli di assistenza e prevenzione sanitaria, la cui incidenza
sull’indagine epidemiologica richiede una lettura più complessa”.
Secondo questa analisi, si osserva che gli esiti eventuali dell’indagine epidemiologica si
potranno constatare sul lungo periodo, nel corso dei prossimi decenni, e dovranno
necessariamente essere integrati con azioni finalizzate a una prevenzione quanto più
anticipata possibile rispetto a ogni prevedibile evento avverso.
Le questioni poste dai sindaci dell’Unione Montana Valle Susa si sono focalizzate su
quattro macroaree: la richiesta di un preciso cronoprogramma dei lavori, la prospettiva di
protezione idrogeologica, il potenziamento dei presidi sanitari e l’inquinamento da
PFAS.
«La nostra posizione rimane invariata: a nostro avviso l’opera non è utile, tantomeno
prioritaria, e quei soldi andrebbero spesi per altre progettualità – ha dichiarato il Presidente
Unione Montana Valle Susa – Via Carlo Trattenero 15 – 10053 – Bussoleno
Sito internet: http://www.unionemontanavallesusa.it
dell’Unione Montana Valle Susa Pacifico Banchieri – Continueremo a dedicare la nostra
massima attenzione alla tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente con un monitoraggio
costante».
Come si può leggere nel rapporto del prof. Ferrara “poiché l’eccessiva durata dei lavori
compromette il rapporto costi/benefici da un punto di vista economico, ambientale e
sanitario, il cronoprogramma dei lavori è l’elemento dirimente, dunque deve essere
aggiornato e ogni sua variazione deve essere comunicata con regolarità”. In merito agli esiti
dell’osservazione epidemiologica, l’Unione Montana Valle Susa ha constatato che “come
incidenza in termini numerici e statistici, parliamo principalmente di ricoveri per patologie a
lunga latenza sui quali la situazione in Valle di Susa sembra essere in linea con altre
popolazioni di riferimento e così ci attendiamo che sarà anche per gli anni prossimi, quando
si intensificheranno le attività di cantiere”.
Per quanto concerne la prospettiva di protezione idrogeologica in Valle “sono prevedibili sul
territorio conseguenze dei lavori del cantiere che possiamo classificare dirette, come dissesti
dovuti ai lavori di scavo, e indirette, come per l’intercettazione di falde idriche. Tali
conseguenze andrebbero inserite in un piano di monitoraggio e protezione generale,
soprattutto nelle zone interessate dai cantieri”.
In merito alla gestione dell’assistenza sanitaria di base dei lavoratori dell’opera che
rimarranno sul territorio a lungo (i cantieri, secondo TELT, vedono attualmente al lavoro 2500
persone tra Italia e Francia, mentre per il picco di attività sono previsti 3500/4000 lavoratori),
l’Unione Montana Valle Susa ha avanzato la richiesta di condivisione dei protocolli d’intesa