(AGENPARL) - Roma, 25 Novembre 2025(AGENPARL) – Tue 25 November 2025 Report 2025
Centro Antiviolenza Ananke
DATA:
PRESENTATO DA:
Nov 25, 2025
Associazione Ananke in convenzione con il Comune di Pescara – Assessorato alle Politiche Sociali
GIORNATA INTERNAZIONALE
PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Come ogni anno in occasione del 25 novembre, “Giornata Internazionale per
l’Eliminazione della violenza contro le donne”, l’Associazione Ananke restituisce,
attraverso la presentazione dei dati, una fotografia sull’entità del fenomeno della
violenza alle donne sul nostro territorio.
Il monitoraggio è uno strumento essenziale che consente un’analisi
dell’evoluzione del fenomeno nel tempo, produce informazioni importanti che ci
permettono di conoscere le donne che si rivolgono al Centro antiviolenza e
rappresenta un importante stimolo per una nuova programmazione.
Il Centro antiviolenza dell’Associazione Ananke è un luogo di accoglienza
fondato sulla relazione tra donne e che prevede una co-costruzione dei
percorsi personalizzati di fuori uscita dalla violenza; che ha sviluppato nel
tempo saperi e competenze speci che e pertanto costituisce un osservatorio
privilegiato sulla violenza perché esso rileva le violenze e le loro conseguenze,
dai dati ma anche dai
vissuti e dalle percezioni delle donne accolte e/o ospitate.
Richieste e presa in carico
CONTATTI AL CAV
Nel periodo dal 1° novembre 2024 al 31 ottobre 2025 si è registrato un decremento del 2%,
rispetto all’anno precedente, delle chiamate da parte di donne che hanno contattato il
centro antiviolenza per la prima volta (Anno 2024/25 n. 327 donne “nuove”: 26%; Anno
2023/24 n. 350 donne “nuove”: 28%). Un contatto che non si traduce necessariamente in un
avvio di un percorso presso il centro antiviolenza.
Registriamo tuttavia un incremento del 2% rispetto all’anno precedente delle chiamate giunte
soprattutto dai diversi nodi della rete antiviolenza territoriale e da altri centri antiviolenza: n. 111
(pari al 10%).
Infine, un 64% di “altre chiamate”, provenienti da donne per spostare un appuntamento, per
comunicazioni e aggiornamenti, per chiedere informazioni, indicazioni o supporto per il
disbrigo di determinate pratiche ecc. (la stessa donna può chiamare diverse volte in un dato
arco di tempo); familiari e amici per segnalare un caso di violenza o che supportano le vittime;
altri utenti per chiamate fuori target a cui sono state fornite informazioni e numeri utili.
DONNE ACCOLTE
Il Centro antiviolenza ha accolto dal 1° novembre 2024 al 31 ottobre 2025 circa 196 donne, tra
quelle che avevano già iniziato un percorso di uscita negli anni precedenti e quelle che per la
prima volta hanno preso contatto con il centro ed hanno effettuato almeno il primo colloquio.
Si tratta ovviamente di una scelta sempre molto difficile e complessa, nella quale entrano
motivazioni personali e psicologiche (i sentimenti nei riguardi di un uomo che si è amato, il
senso di responsabilità nel voler mantenere la famiglia unita), di tipo materiale (difficoltà
economiche o di alloggio) e la paura indotta dalle minacce del partner: minacce di non
lasciare mai in pace la donna vittima di violenza, di toglierle i figli, di uccidersi o di ucciderla.
AVVIO PERCORSO
Se si osserva il dato relativo all’avvio del percorso, si noterà che le donne che
effettivamente hanno intrapreso un percorso di fuoriuscita dalla violenza sono
diminuite (Anno 2024/25 n. 132 nuove prese in carico; anno 2023/24 n. 159 nuove prese
in carico; anno 2022/23 n. 153 nuove prese in carico). Al dato base è necessario
sommare circa 10 donne che sono tornate a rivolgersi al CAV quest’anno, dopo un
primo contatto risalente a un periodo precedente. È importante notare il grande
distacco tra il numero delle donne che effettuano un primo contatto e quello delle
donne che effettivamente intraprendono il percorso (325 vs 132).
MODALITA’ DI ACCESSO
Le donne sono venute a conoscenza del Centro Antiviolenza e quindi hanno effettuato l’accesso
soprattutto per scelta personale (67%), nel 12% dei casi su indicazione dei nodi di rete con cui
Ananke svolge la propria attività in rete interistituzionale (FFOO, Servizi Sociali e ASL), nel 7% dei
casi su indicazione di amiche/i e parenti e nel 4% dei casi attraverso professionisti (avv., psi.,
ecc.).
Anche l’accesso al centro attraverso il 1522 (numero nazionale antiviolenza e stalking)
attivato dal DPO è in aumento rispetto all’anno precedente, attestandosi quest’anno sul
10% (Anno 2023/24: 8%).
Donne Accolte
PROVINCIA DI RESIDENZA
Le donne che si sono rivolte al Centro Antiviolenza Ananke, nel periodo dal 1° novembre 2024 al 31
ottobre 2025, provengono prevalentemente da Pescara (80 %) ma giungono al centro anche da altre
province (l’ 11 % da Chieti e provincia, 5 % da Teramo e provincia ed l’1% dall’Aquilano). Abbiamo anche
un 3 % che arriva da fuori regione.
NAZIONALITA’
Le donne accolte al Centro antiviolenza sono nel 93% dei casi di nazionalità italiana .
Allo scopo di agire efficacemente per l’accoglienza di donne straniere richiedenti asilo e rifugiate, vittime
di violenza, Ananke ha stipulato con il Ministero dell’Interno – Commissione Territoriale per il
riconoscimento della protezione internazionale di Ancona un “Protocollo d’intesa per l’emersione ed il
referral di persone richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e sopravvissuta – o a rischio di
violenza di genere”.
ETA’
Non sembra emergere una fascia di età particolarmente colpita, come negli anni precedenti.
Vediamo il 28% di donne che rientra nella fascia di età compresa fra 40 e 49 anni, il 26% di donne
che rientrano nella fascia di età 30-39 anni. Tuttavia, c’è il 3% di minori che nell’ultimo anno si sono
rivolte al cav. Dato in aumento del 2% rispetto all’anno precedente.
TITOLO DI STUDIO
Le donne accolte hanno un livello d’istruzione medio-alto (oltre il 70% delle donne ha il diploma e/o la
laurea).
CONDIZIONE LAVORATIVA
Il 52% è occupata, ma di queste circa il 16% ha una situazione economica precaria
corrispondente ad un reddito insufficiente.
A questo numero purtroppo si aggiunge un altro 40% di donne accolte prive di una qualsiasi
forma di indipendenza economia (disoccupate, inoccupate, casalinghe) e alla ricerca di
un’occupazione.
Da questi dati emerge che la violenza non riguarda solo le fasce marginali della popolazione ma,
contrariamente ad ogni stereotipo, è trasversale alle classi sociali e alle condizioni economiche e
culturali dei soggetti sociali.
FIGLI A CARICO
In grande maggioranza sono donne con figli a carico (80%). Figli minorenni e/o maggiorenni, che hanno
assistito alla violenza (86%) e/o subito la violenza (83%), soprattutto psicologica.
BISOGNI ESPRESSI
Il 99% delle donne si è rivolto al centro chiedendo ascolto e supporto emotivo. Rilevanti anche le richieste
di informazione sul centro antiviolenza (55%). Registriamo un incremento delle richieste di consulenza
legale (Anno 2024/25: 45% – Anno 2023/24: 42%); delle richieste di supporto psicologico (Anno 2024/25:
27% – Anno 2023/24: 14%) e di accompagnamento alla ricerca di lavoro (Anno 2024/25: 7% – Anno 2023/24:
5% ) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
AZIONI GIA’ AVVIATE DALLA DONNA
Un dato che ci aiuta a comprendere il mutare delle richieste e dei bisogni espressi dalle donne che si
rivolgono al Centro Antiviolenza e ci spinge anche a riflettere maggiormente sulla complessità del
sistema di accoglienza e sull’importanza di sinergia e collaborazione fra servizi è quello che emerge
dalle “Azioni già avviate” dalle donne che si rivolgono al Centro Antiviolenza Ananke.
Il 60% delle donne che ha avviato un percorso di fuoriuscita dalla violenza arriva al Centro dopo aver
già avviato altre azioni. L’80% ha già un avvocato personale, con conseguente coinvolgimento del
Tribunale dei Minorenni nel 2% dei casi. Il 45% delle donne accolte ha già avviato un percorso
giudiziario e denunciato, di queste il 2% ha sporto denuncia che poi ha ritirato. Il 33% si è recata presso
il pronto soccorso. Il 21% delle donne accolte ha inoltre avviato un percorso psicologico ed un 5% si è
rivolta al Servizio per Minori.
Interventi di allontanamento
RICHIESTE DI ALLONTANAMENTO
Il centro antiviolenza Ananke ha ricevuto 3 richieste di allontanamento in casa rifugio
direttamente dalle donne alle operatrici del centro antiviolenza e 31 richieste pervenute
attraverso la rete nazionale D.i.Re..
La disponibilità di alloggi sicuri garantisce alle donne che intraprendono un percorso di uscita dalla
violenza protezione immediata e la possibilità di intraprendere un percorso di allontanamento
emotivo e fisico per ricostruire la propria autonomia.
Complessivamente nel periodo dal 1° novembre 2024 al 31 ottobre 2025 sono state
allontanate 15 donne.
Dal grafico si evince la diminuzione delle richieste, questo dato non indica la minore
necessità, ma la richiesta da parte delle donne dell’allontanamento del maltrattante senza
dover essere costrette a stravolgere la propria vita e soprattutto (qualora ve ne siano), la
vita dei propri figli.
TIPOLOGIA DI OSPITALITA’
Le tipologie di ospitalità sono generalmente modulate in base alla valutazione del livello di rischio, ma
sono fortemente condizionate dall’indisponibilità di posti letto in case sicure e dalla mancanza di
copertura delle rette da parte dei comuni. È importante sottolineare che la maggioranza delle donne è
stata allontanata presso l’abitazione di parenti e amici.
Violenze subite
Le violenze esercitate sulle donne sono prevalentemente di tipo psicologico, fisico ed economico
(umiliazione, svalorizzazione, controllo ed intimidazione, l’essere spinta, a errata o strattonata, l’essere
colpita con un oggetto, schiaffeggiata, nonché di privazione o limitazione nell’accesso alle proprie
disponibilità economiche o della famiglia). Sono violenze spesso compresenti e che si ripetono da anni.
E’ importante sottolineare l’aumento del numero di donne vittima di violenza sessuale.
Autori della violenza
RELAZIONE CON LA DONNA
L’autore della violenza è nella maggior parte dei casi il partner (coniuge, convivente, danzato)
o l’ex-partner, a conferma che le donne subiscono violenza soprattutto all’interno di una
relazione affettiva, attuale o conclusa. Nel 10% dei casi di violenza, ci sono ulteriori soggetti
coinvolti, spesso familiari del maltrattante principale.
NAZIONALITA’ MALTRATTANTE
Il maltrattante è generalmente di nazionalità italiana (90%) ; con un’età media compresa tra i 40 e 49
anni (40%); nel 66% è occupato ed ha un titolo di studio medio-alto.
ETA’ MALTRATTANTE
TITOLO DI STUDIO
CONDIZIONE LAVORATIVA
Indicatori di rischio
L’autore della violenza, nel 19% dei casi, ha già denunce per violenza e maltrattamenti a suo
carico. Nel 15% dei casi sono stati già emessi provvedimenti di protezione/cautelari. Inoltre l’8%
degli uomini autori di violenza possiedono armi da fuoco e nel 54% dei casi vi è un aumento di
frequenza e gravità degli episodi di violenza.
Prestazioni del cav
Dal 1° novembre 2024 al 31 ottobre 2025 sono stati effettuati 920 colloqui di accoglienza, 60
colloqui di consulenza legale, 58 colloqui sportello anti-stalking, 386 colloqui di sostegno
psicologico, 82 colloqui di orientamento lavorativo e sono stati effettuati 30 contatti con le
aziende del territorio.
Conclusioni
Ananke è un osservatorio importante e la raccolta dei dati ha consentito, fin dall’avvio dell’attività di
accoglienza nel 2005, di far conoscere e sensibilizzare la comunità su un fenomeno molto complesso e
diffuso, ponendo al tempo stesso le premesse per l’intervento quotidiano.
Con l’obiettivo di offrire l’opportunità di rafforzare capacità professionali e di cooperazione
multidisciplinare e promuovere interventi di sistema che integrino le varie professionalità per risposte
sempre più mirate, Ananke si è impegnata nell’organizzazione di diversi incontri formativi con i vari
professionisti che le donne vittime di violenza possono incontrare durante il percorso di fuoriuscita
dalla violenza (assistenti sociali, avvocati/e, medici e operatori sanitari) e di incontri di sensibilizzazione
all’interno delle scuole, presenti sul territorio pescarese e provincia, con lo scopo di educare alle
differenze e diffondere una la cultura della non violenza.
I dati fungono da supporto e rappresentano un prezioso strumento di conoscenza rispetto al profilo
delle donne accolte, dei loro autori e del contesto in cui la violenza è posta in essere (nazionalità, età,
situazione anagrafica, professione, oltre che sul coinvolgimento di figli e figlie nel vissuto di violenza,
ecc.), e al tempo stesso, considerando la periodicità annuale della loro presentazione, i dati ci aiutato
ad individuare punti di fragilità e di forza del nostro sistema di protezione e accoglienza e ci sostengono
nell’effettuare valutazioni e scelte d’intervento, nel potenziare la rete dei servizi, di migliorare gli
interventi a supporto dell’uscita della violenza tenendo in considerazione l’evolversi del fenomeno sul
nostro territorio.