(AGENPARL) - Roma, 25 Novembre 2025(AGENPARL) – Tue 25 November 2025 COMUNICATO STAMPA
“MARTE”, IL SIMULATORE CHE RIPRODUCE LE CONDIZIONI
DEL PIANETA ROSSO
L’Università di Torino partecipa al progetto per studiare l’adattamento
della vita terrestre a un ambiente extraterrestre
L’Università di Torino è partner scientifico di MARTE, un innovativo
progetto industriale di ricerca finanziato dal Programma Regionale F.E.S.R.
2021/2027, realizzato grazie al sostegno della Regione Piemonte e di
Finpiemonte e guidato da Lazzero Tecnologie insieme a Fri.med, Università
di Torino e Politecnico di Torino.
MARTE – acronimo di siMulatore di Atmosfera, gRavità, Temperatura e campo
MagnEtico del pianeta Marte – è un avanzatissimo simulatore ambientale
dedicato allo studio delle condizioni del Pianeta Rosso. Una sofisticata
macchina il cui obiettivo principale è studiare come la vita terrestre
(piante, germogli, semi, licheni e microrganismi) si adatti e reagisca in
un ambiente alieno, aprendo la strada a future missioni umane e alla
possibilità di autosostentamento su Marte.
Si tratta di una sorta di camera hi-tech, sviluppata da un’idea del
Prof. Massimo
Maffei del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi che la
ospiterà, progettata per riprodurre in laboratorio i parametri fisici e
ambientali tipici della superficie marziana; è pertanto in grado di
assicurare: un’atmosfera rarefatta simile a quella sottile di Marte
caratterizzata da un’alta percentuale di anidride carbonica (CO2); un freddo
intenso, raggiungendo temperature glaciali fino a -40°C; l’alternanza di luce
e oscurità, grazie all’utilizzo di una lampada specifica per la
coltivazione di piante che controlla l’illuminazione; l’assenza di campo
magnetico, annullando il campo magnetico terrestre per simulare le
condizioni di Marte; una ridotta gravità, grazie all’utilizzo di una
macchina a posizionamento casuale (RPM – Random Positioning Machine), che
riduce la gravità terrestre ai livelli del Pianeta Rosso.
Il simulatore consentirà di esplorare come organismi e materiali terrestri
reagiscano a un ambiente alieno, con ricadute significative per la ricerca
astrobiologica e per le future esplorazioni spaziali. A beneficiare della
nuova infrastruttura saranno infatti non solo le scienze della vita ma
anche le tecnologie aerospaziali, grazie alla possibilità di testare,
attraverso l’analisi spettroscopica, componenti elettronici, meccanici e
strutturali destinati alle missioni su Marte. I dati raccolti offriranno un
contributo fondamentale alla comprensione di come la vita potrebbe
sopravvivere (o essere creata) altrove, concorrendo in modo significativo
alla ricerca avanzata e alla conoscenza globale. E sarà una piattaforma
unica per preparare nuove generazioni di scienziati/e e ingegneri/e che si
confronteranno con le sfide delle future missioni spaziali.
