(AGENPARL) - Roma, 25 Novembre 2025(AGENPARL) – Tue 25 November 2025 **Boni e Pedrini sul palco del Metastasio: “Sradichiamo le forme di
patriarcato quotidiano”**
Il 24 novembre al teatro di Prato l’attore e il musicista hanno portato in
scena il reading “Uomini si diventa. Nella mente di un femminicida”.
L’appuntamento nell’ambito de La Toscana delle donne
/Scritto da Fabrizia Prota, martedì 25 novembre 2025 alle 09:18/
Un viaggio immaginario nella mente del carnefice, che uccide e opprime in
tanti modi, non solo con un’arma. È il reading contro la violenza di
genere che l’attore e regista Alessio Boni e il musicista Omar Pedrini,
insieme al chitarrista Marco Montanari, hanno portato in scena nella serata
di ieri, lunedì 24 novembre, al teatro Metastasio di Prato, nell’ambito
della quarta edizione della rassegna promossa dalla Regione “La Toscana
delle donne”. “Uomini si diventa. Nella mente di un femminicida” –
questo il titolo del reading – attraverso otto monologhi in cui a parlare
sono uomini che mettono in atto diverse forme di violenza, da quella
psicologica a quella fisica passando per quella economica, ha proposto una
riflessione profonda sul tema del patriarcato e della cultura del possesso,
proprio alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della
violenza contro le donne.
“Se vogliamo davvero spingere nella direzione di un cambiamento culturale
è fondamentale cercare di capire le radici profonde di quest’odio, che
vede vittime un numero enorme di donne – ha spiegato Cristina Manetti,
assessora alle Pari opportunità e ideatrice de La Toscana delle donne -.
Questo reading, con l’interpretazione straordinaria di Alessio Boni, è un
pugno nello stomaco, ma aprendo una finestra nella mente degli uomini
maltrattanti ci aiuta in questo senso, anche a capire quali sono i segnali
d’allarme a cui prestare attenzione. È importante inoltre che questo
messaggio di sensibilizzazione venga da un gruppo di artisti uomini,
perché quella contro la violenza di genere non è una battaglia delle
donne per le donne ma una lotta che ci deve vedere tutti uniti. E anche
disposti a mettersi in discussione e a cambiare paradigma, prendendo
coscienza di quanto siano profondi i nostri pregiudizi e stereotipi che ci
arrivano dal passato e di cui tutti, a volte inconsapevolmente, siamo
vittime”.
Ideato e prodotto dal Teatro Carcano, il testo è scritto da otto autori,
volutamente uomini: Massimo Carlotto, Andrea Colamedici, Pino Corrias,
Edoardo Erba, Maurizio De Giovanni, Marcello Fois, Daniele Mencarelli,
Francesco Pacifico.
“Le donne combattono da decenni questa battaglia, ma le cose possono
davvero cambiare solo se scendiamo in campo al loro fianco anche noi uomini
– ha sottolineato Alessio Boni -. Di fronte ai “mostri” che commettono
un femminicidio siamo tutti capaci di dire “Ma io non sarò mai così”,
però ci sono anche delle forme di patriarcato quotidiano che riguardano
tutti noi uomini, che siamo abituati da millenni a vedere la donna come un
essere fragile, che sono radicate in noi. È un retaggio molto potente, di
cui non è sempre facile rendersi conto e che ancora non abbiamo eliminato,
anche perché è difficile scendere dal “piedistallo” di privilegi che
l’uomo ha sempre avuto. Ma dobbiamo farlo. Noi, con questo progetto, ci
mettiamo un po’ la faccia: ci mettiamo la voce, la nostra professione, la
nostra volontà”.
“Con Alessio Boni riflettevamo durante una tournée su come io e lui
fossimo figli del patriarcato – ha raccontato Omar Pedrini -. Sia io che
lui abbiamo avuto dei padri patriarchi, anche se all’epoca non ci si faceva
caso, era quasi la normalità in Italia. Partendo da questa riflessione e
anche dall’assuefazione che purtroppo ormai abbiamo nel sentire notizie
sulla violenza di genere, ci siamo chiesti cosa potessimo fare come