(AGENPARL) - Roma, 25 Novembre 2025(AGENPARL) – Tue 25 November 2025 *Ripartito il Fondo sanitario nazionale 2025. In Conferenza delle Regioni
per la prima volta i criteri Densità demografica e dispersione
territoriale. Convergenza sulla proposta tecnica dell’Umbria*
(AUN) – Perugia, 25 novembre 2025 – La Conferenza delle Regioni ha
approvato la proposta (anche grazie alla convergenza sulla proposta tecnica
dell’Umbria a garanzia di un tasso minimo di crescita del Fondo sanitario
rispetto al 2024 per tutte le Regioni) che riguarda il riparto della “quota
premiale” relativa al 2025 del Fondo Sanitario Nazionale e introduce per la
prima volta i criteri densità demografica e dispersione territoriale. Tutte
le Regioni hanno trovato l’intesa, dopo molteplici sedute della Commissione
Salute e della Conferenza, con una convergenza politica non scontata, per
la ripartizione della quota premiale tenendo conto della situazione di
dispersione della popolazione nel territorio che caratterizza regioni come
l’Umbria. Ancor più importante è che questo criterio farà parte, dal 2026,
delle determinanti per il riparto del Fondo sanitario nazionale (FSN)
standard
L’accordo politico che fa da cornice alla tabella di ripartizione del
complessivo fondo sanitario nazionale prevede l’inserimento del criterio
‘densità abitativa/estensione territoriale’ nella cd. ‘Quota premiale’
(pari allo 0,25% del FSN) per un importo pari a 341 milioni complessivi, da
distribuire tra le Regioni interessate. Con l’impegno a inserire
stabilmente tale criterio nel 2026 all’interno del Fondo cd. ‘Indistinto’,
modificando i criteri previsti dal DM del 2022. A tal fine, è stata già
insediata ed è al lavoro la Commissione di esperti universitari selezionati
dalla Conferenza stessa, che entro due mesi dovrà consegnare uno studio
scientifico e indipendente per delineare i criteri oggettivi e innovativi
per il riparto del fondo destinato al servizio sanitario, con particolare
riferimento agli elementi che influenzano l’erogazione dei LEA a seconda
della diversità delle condizioni territoriali, sociali ed economiche delle
diverse Regioni.
Grazie all’inserimento di questo criterio (peraltro si è trovata coesione
su una proposta tecnica portata avanti dalla presidente Stefania Proietti e
dalla direttrice regionale della salute) la Regione Umbria ‘guadagna’ oltre
19 milioni in più nella quota premiale, rispetto alla proposta presentata
inizialmente in Commissione Salute, elaborata sulla base dell’ultimo
accordo politico del 2024.
“È stato un percorso che alla fine riconosce e valorizza le Regioni con
poca popolazione e situazioni orografiche complesse, finora assolutamente
secondarie nella ripartizione del Fondo Nazionale. Continueremo su questo
fronte – ha commentato la presidente Proietti – anche nel 2026 per
raggiungere l’obiettivo di un vero riequilibrio della parte più consistente
del fondo sanitario nazionale”.
In conclusione la presidente Proietti ha aggiunto: “Mi preme ringraziare
i Presidenti e gli assessori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria,
Liguria, Marche, Molise, Sardegna con cui abbiamo fatto squadra e ci siamo
spesi per condurre una “buona battaglia” di equità e giustizia sociale a
vantaggio di Regioni legate dai fenomeni della scarsa densità demografica e
dalla dispersione territoriale. Si tratta di un principio di equità
imprescindibile, senza il quale sulla sanità pubblica rischiamo di
consolidare un paese a due velocità.
È primo passo per rinnovare l’impegno nel prossimo anno e per raggiungere
concretamente ed economicamente un riequilibrio e una coesione tra Regioni.
Abbiamo raggiunto un grande obiettivo politico con un impegno chiaro sulla
ripartizione dai prossimi anni per una prospettiva seria di riequilibrio
tra Regioni ‘forti’ e Regioni ‘piccole’ e ‘deboli’, per garantire il
diritto alla salute a tutti i cittadini e le cittadine senza distinzioni,
come sancito dalla nostra Costituzione.”