(AGENPARL) - Roma, 25 Novembre 2025(AGENPARL) – Tue 25 November 2025 Riunione ieri a Terni della Seconda commissione per ascoltare
rappresentanti del comitato ‘Vita da pendolari’ che hanno
rimarcato il forte disagio esistente a causa di ritardi e dirottamenti
dei treni sulla linea lenta. L’assessore De Rebotti ha auspicato che
Governo e Regioni trovino un diverso equilibrio sul trasporto
ferroviario del centro Italia. Presente alla riunione anche
l’assessore del Comune di Terni, Cardinali. La Commissione lavorerà
su una Proposta di risoluzione.
(Acs) Perugia, 25 novembre 2025 – La Seconda commissione, presieduta
da Letizia Michelini si è riunita, nel pomeriggio di ieri, presso il
Centro Multimediale di Terni dove ha ascoltato alcuni rappresentanti
del comitato ‘Vita da pendolari’ che hanno rimarcato il forte
disagio in merito al servizio ferroviario regionale ed interregionale
che causa criticità per i pendolari umbri.
Alla riunione ha preso parte l’assessore regionale ai trasporti,
Francesco De Rebotti che, oltre ad auspicare un diverso equilibrio sul
trasporto ferroviario del centro Italia ed una regìa della situazione
da parte del Governo, ha sottolineato che “non è in discussione il
fatto che stiamo vivendo un momento straordinario di investimento
sulle reti ferroviarie che si concluderà previsionalmente nel 2026
(Pnrr) e una volta completati gli interventi ci saranno miglioramenti
anche sulle nostre reti ferroviarie. Non saranno rivoluzionari, ma si
viaggerà in maniera più sicura e quando arriveranno i treni a 200 km
orari si viaggerà anche con maggiore velocità”.
Per il comitato ‘Vita da pendolari’ sono intervenute, in presenza,
Stefania De Santi e Maria Grazia Giansanti, in collegamento Erica
Petralla (comitato spontaneo ‘Vita da pendolari’): “chiediamo
che ci sia una presa d’atto da parte delle forze politiche e dai
loro rappresentanti regionali del forte disagio esistente. Ad oggi non
abbiamo ancora visto la firma sul documento Art che permetterebbe ai
treni regionali veloci di andare in direttissima. Viviamo continui
disagi causati da ritardi e dirottamenti di treni che teoricamente
dovrebbero andare in linea veloce e che invece vengono
sistematicamente portati sulla linea lenta. Ad oggi, con il cambio di
orario previsto per dicembre non ci sono ancora gli orari nuovi,
necessari per pianificare turni di lavoro e la propria vita. Chiediamo
un impegno da parte della politica per avere anche certezza di quando
arriveranno i nuovi treni (200 km orari) ordinati nel lontano 2018. Ci
è stato detto che sarebbero arrivati a fine 2025, ma tutto sembra sia
stato traslato al 2026. Serve dunque un monitoraggio forte ed una
pressione su Trenitalia perché dia luogo alle consegne di questi
treni. Nell’ultimo triennio il servizio è peggiorato. Hanno la
precedenza i treni business (alta velocità) non assicurando i treni
per i pendolari, spesso instradati nella linea convenzionale con un
aumento della percorrenza di circa mezz’ora senza alcun avviso.
Questo crea condizioni e situazioni drammatiche, oltretutto, il
servizio è anche aumentato nel prezzo. Chiediamo quindi certezze
visto che paghiamo anche in anticipo e salatamente. Se si continua con
questa organizzazione Terni e l’Umbria intera resterà isolata”.
Sergio Cardinali (assessore Comune di Terni): “Siamo di fronte ad un
tema che per l’Umbria è fondamentale e non più rinviabile. Senza
infrastrutture efficienti non è possibile ipotizzare nessuno sviluppo
economico. Servono le giuste contromosse rispetto a quello che sta
avvenendo in merito alla privatizzazione della mobilità. Il tema non
sono le criticità dei pendolari che ovviamente va messo sotto
osservazione, ma che con il servizio attuale continuiamo a perdere
pezzi di pil, quindi di turismo e sviluppo economico in generale.
Tutto questo perché non agganciamo le linee di crescita necessarie
per il territorio. Al di là di progetti che vedono una tempistica
lunga, dobbiamo ragionare su come va gestita la questione che sta oggi
producendo danni”.
Il consigliere Melasecche ha delineato i passaggi principali del
cronoprogramma di interventi che stanno causando i disagi sottolineati
dal Comitato, spiegando che “la situazione è andata peggiorando
perché si stanno portando a compimento (scadenza 2026) gli interventi
ferroviari finanziati dal Pnrr, con una marea di cantieri in tutta
Italia. Fino al prossimo anno, quindi, non è possibile impedire la
conclusione dei cantieri che porteranno sicuramente ad un
miglioramento delle linee, maggiore sicurezza eccetera. Questo è un
periodo di transizione”.
Francesco De Rebotti (assessore regionale): “Non è in discussione
il fatto che stiamo vivendo un momento straordinario di investimento
Pnrr sulle reti ferroviarie che si concluderà, secondo previsioni,
nel 2026 e una volta completati gli interventi ci saranno
miglioramenti anche sulle nostre reti ferroviarie. Non saranno
rivoluzionari, ma si viaggerà in maniera più sicura e quando
arriveranno i treni a 200 km orari si viaggerà anche con maggiore
velocità. I lavori, come già quest’anno, anche l’anno prossimo
produrranno disagi per i pendolari. Si tratta di interventi sul
trasporto ferroviario che produrranno importanti risultati. Il
trasporto sostitutivo su gomma è a totale carico della Regione. Su
questo c’è una mobilitazione delle Regioni perché non lo troviamo
giusto. Il combinato disposto della fine dei lavori (2026) e
l’ingresso dei nuovi treni a 200 km/ora non ci restituirà il
modello che conoscevamo qualche tempo fa, o comunque non riuscirà a
migliorarlo per tornare a quei livelli. Direttissima Orte Roma: tutta
l’Umbria converge su Orte e lì negli ultimi anni la stazione è
stata riempita di treni ad alta velocità con treni a mercato e quindi
i nostri treni progressivamente sono stati messi sulla linea lenta,
che causa ritardi sia su Terni che su Narni e Orvieto. Ritardi che
diventano stabili nel tempo. Nell’ultimo incontro, dopo molti altri,
avuto con RFI e Trenitalia ho portato proposte condivise con i
Comitati per intervenire sulla condizione attuale: riportare, ad
esempio, il treno 598 sulla linea direttissima (vitale per i pendolari
di Orvieto), la risposta è stata negativa; per alleviare i maggiori
disagi per i pendolari abbiamo parlato del treno duplex dell’aumento
di carrozze, ma le risposte sono state sempre negative. Rispetto ai
rimborsi, ho proposto che nel 2025 e 2026, insieme alla Regione che ci
mette 250mila euro, Trenitalia riconosca una somma di pari importo per
intervenire su un 20 per cento di indennizzo sull’abbonamento, ma
sostanzialmente è stato risposto ancora di no. Oggi i pendolari hanno
un abbonamento più la Carta Tuttotreno, ho chiesto quindi che per il
2026 fosse possibile l’utilizzo di un treno regionale, un Intercity
oppure su Terni un Frecciabianca, che però oggi è diventato un
Frecciargento, impraticabile per il titolo in questione. Ci sono
dunque diverse proposte portate da me sul tavolo sulle quali abbiamo
avuto sempre risposte negative. La delibera Art stabilisce che si può
andare sulla direttissima, ma il problema è che il sistema non lo
permette. Oggi è necessario che il Governo scenda in campo e faccia
da regìa su questa situazione. Governo e Regioni devono trovare un
diverso equilibrio sul trasporto ferroviario del centro Italia. In
questa fase sarebbe importantissimo che il Ministero dei trasporti,
con le Regioni, con Rfi e Trenitalia lavorasse ad un nuovo modello”.
Nel corso dell’audizione sono intervenute ed hanno posto domande,
oltre alla presidente Michelini, anche Laura Pernazza (FI) e Maria
Grazia Proietti (Pd). A margine degli interventi, la presidente
Michelini si è impegnata ad un approfondimento della questione in una
prossima riunione della Commissione, con l’obiettivo di giungere ad
una proposta di risoluzione unitaria da presentare all’Aula di
Palazzo Cesaroni. AS/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81303
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