(AGENPARL) - Roma, 24 Novembre 2025La recente evoluzione giurisprudenziale ha chiarito che la spesa per la tutela della salute possiede un carattere “costituzionalmente necessario”, configurandosi come un dovere prioritario dello Stato.
Da qui, l’urgenza di un modello di monitoraggio fondato su trasparenza, rigore e responsabilità condivisa.
L’esperienza dei sistemi di valutazione utilizzati negli ultimi anni dal Servizio Sanitario Nazionale ha evidenziato limiti strutturali e metodologici profondi. La cosiddetta “griglia LEA (Livelli Essenziali di Assistenza)” del decennio 2010-2019 ha finito per consolidare un divario ormai storico tra Nord e Sud del Paese. Nessuna Regione meridionale è mai rientrata tra le prime dieci per adempimento cumulativo: un segnale chiaro di una frattura che non si è mai ricomposta.
Il successivo “Nuovo Sistema di Garanzia”, avviato nel 2020, ha introdotto elementi di miglioramento ma non è riuscito a invertire la tendenza. Indicatori limitati (25), soglie minime troppo basse (60/100) e ritardi sistematici nella pubblicazione dei dati ne hanno ridotto l’efficacia, privando Regioni e cittadini di uno strumento utile di governo e partecipazione.
Un monitoraggio inefficace si riflette direttamente sull’accesso alle cure, sui costi e sugli esiti di salute.
Le differenze regionali dipendono in larga misura dalla capacità di utilizzo delle risorse disponibili e dall’efficienza dei modelli organizzativi adottati. La mancanza di correlazione tra spesa e risultati suggerisce che la vera leva del miglioramento risiede nella qualità della gestione e nella capacità di rendere il sistema più coerente con i bisogni del territorio.
La mobilità sanitaria ne rappresenta un indicatore eloquente: ogni anno miliardi di euro si spostano da Sud a Nord per garantire prestazioni che dovrebbero essere accessibili ovunque. Questo flusso di risorse alimenta un’Italia a velocità differenti, in cui i cittadini delle Regioni più fragili si trovano spesso a sostenere costi aggiuntivi e tempi più lunghi per ricevere le cure necessarie.
Anche gli indicatori di salute confermano tali disuguaglianze: tra la provincia di Trento e la Campania si registra una differenza di circa tre anni nell’aspettativa di vita. Dati che raccontano un sistema che necessita di strumenti più efficaci di riequilibrio e di governo.
Meritocrazia Italia ritiene che la riforma del monitoraggio dei LEA debba fondarsi su quattro principi cardine:
– trasparenza dei dati, con pubblicazione tempestiva e accesso pubblico in formato open data, per favorire la partecipazione civica e la valutazione indipendente;
– rigore scientifico, con indicatori capaci di misurare non solo i volumi di attività ma anche gli esiti di salute e l’esperienza dei pazienti;
– equità come obiettivo strategico, attraverso strumenti che consentano di individuare e colmare le disuguaglianze territoriali e sociali;
– meccanismi di responsabilità che colleghino i risultati del monitoraggio ai processi di programmazione e finanziamento.
Per rendere effettivi questi principi, appare necessario avviare un percorso condiviso che renda il sistema di monitoraggio più aderente ai bisogni reali dei cittadini e delle Regioni. A tal fine, Meritocrazia Italia propone di:
– estendere progressivamente il set di indicatori, sì da includere non solo gli aspetti quantitativi, ma anche quelli qualitativi, legati agli esiti di salute e alla soddisfazione degli assistiti;
– rivedere le soglie di adempienza, sì da stimolare un miglioramento sostanziale delle performance regionali, valorizzando le esperienze di eccellenza e rafforzando il supporto tecnico e organizzativo nelle aree più fragili;
– rafforzare il legame tra i risultati del monitoraggio e la programmazione del Fondo Sanitario Nazionale, prevedendo forme di premialità per le realtà più virtuose e meccanismi di accompagnamento per quelle in difficoltà;
– evolvere verso un approccio value-based, orientato al valore prodotto per il cittadino e alla sostenibilità complessiva delle prestazioni. Un orientamento che consente di trasformare il monitoraggio in un vero strumento di governo della qualità e di pianificazione strategica.
Meritocrazia Italia considera il monitoraggio dei LEA come la chiave di volta per una sanità realmente equa e meritocratica in linea con i principi espressi dalla nostra Costituzione. Un sistema trasparente e scientificamente solido restituisce fiducia ai cittadini, orienta le decisioni politiche, rafforza la coesione istituzionale e tutela la salute con la massima efficacia possibile.
