(AGENPARL) - Roma, 24 Novembre 2025In un panorama italiano in cui l’innovazione spesso suscita più scetticismo che entusiasmo, Intent SpA rappresenta una rara eccezione: un’azienda che non solo ha creduto fin dall’inizio nella potenza della trasformazione digitale, ma che ha scelto di viverla con una filosofia profondamente identitaria. Intent è, letteralmente, la crasi di Integration Management e significa “intento”, “dedizione”: due parole che descrivono perfettamente un’organizzazione nata per gestire l’integrazione dei sistemi e cresciuta costruendo, settore dopo settore, piccole boutique specializzate capaci di dialogare tra loro. Un modello artigianale nella cura e industriale nella completezza: è così che i clienti percepiscono una dedizione sartoriale, senza rinunciare alla solidità che si associa alle grandi realtà dell’ICT.
Secondo il presidente e CEO Francesco Maria Primerano, il mercato italiano deve affrontare un cambio di paradigma inevitabile: non c’è più spazio per chi affronta la tecnologia con prudenza culturale o con l’illusione che “si possa continuare come prima”. L’automazione non è più un’opzione, ma la condizione minima per restare sul mercato: significa controllo dei costi, qualità dell’erogazione, sicurezza dei dati e affidabilità delle informazioni. Nell’Occidente di oggi, dove il mercato contendibile si è ridotto a un terzo e solo pochissime aziende diventeranno davvero competitive oltre la “cortina”, sopravvivrà chi saprà sfruttare queste leve con lucidità e determinazione.
Primerano sottolinea però come il settore ICT sia dominato da aziende a capitale estero, focalizzate su logiche finanziarie di breve termine: massimizzare l’EBITDA a qualsiasi costo, comprimere gli investimenti, sacrificare la visione futura. Un approccio che trasforma i partner in venditori e il cliente in un destinatario passivo di strategie decise altrove. Intent rivendica l’opposto: un modo di fare impresa che resta artigianale nel pensiero, etico nel metodo e profondamente legato al proprio capitale umano. Una scelta che li rende diversi—e che intendono mantenere “finché abbiamo fiato”, anche se non è la strada più facile.
Al centro, infatti, ci sono le persone. Intent ha strutturato un percorso di crescita rigoroso e standardizzato, che non mira solo a formare tecnici, ma professionisti completi: competenti sulle tecnologie e forti delle soft skill che rendono efficace il lavoro di squadra. Si selezionano talenti ad alto potenziale indipendentemente dal curriculum, e lo si fa con continuità. Non a caso, la direzione HR è affidata a una delle professioniste più stimate nel talent management: perché sono le persone a incarnare i valori fondanti dell’azienda—equilibrio, dedizione e qualità.
E mentre il settore corre verso il futuro, Intent non aspetta di essere travolta dal cambiamento: lo anticipa. L’AI, la capacità di elaborare e trasmettere dati in modo avanzato, la rivoluzione dei computer quantistici e la sicurezza informatica saranno i veri game changer dei prossimi anni. Intent si è già mossa: ha investito nella formazione interna, ha costruito competenze avanzate, ha ottenuto certificazioni prestigiose come quella ACN e ha già raccolto ritorni importanti. Un segnale chiaro che investire nel futuro—quello vero—è ancora possibile.
Domanda. Intent è cresciuta del 50% anno su anno per oltre un decennio: quale strategia o scelta controcorrente ritiene sia stata il vero motore di questa crescita così costante e sopra la media del settore?
Primerano. Intent è la crasi di Integration Management e significa intento, dedito. Riassumendo siamo dedicati alla gestione dell’integrazione di sistemi. Per far questo abbaimo dovuto specializzarci, scegliendo un settore per volta, su diverse tematiche del processo di digital trasformation, dall’analisi sei processi alla cyber security, creando tante piccole boutique che dialogano tra loro nella ricerca delle soluzioni ottenendo così una percezione di dedizione artigianale da parte del cliente e una completezza di approccio come di aziende molto più grandi e strutturate.
Domanda. AI e Cyber Security sono due ambiti in fortissima espansione: quali sono, secondo lei, le principali sfide che le aziende italiane devono affrontare oggi per adottare queste tecnologie in modo efficace e sicuro?
Primerano. Per superare lo scetticismo tipico italiano nei confronti delle nuove tecnologie, le aziende nazionali devono inziare a fare i conti con la realtà: chi non è supportato da una automazione estrema è fuori dal mercato. Automazione significa riduzione e controllo dei costi, qualità di erogazione, sicurezza (dei dati e della loro qualità). Il mondo è cambiato e non c’è spazio per chi so autoillude sperando che tutto sia ocme prima. Il mercato contendibile dell’occidente si è ridotto ad un terzo e solo pochissimi unicorni andranno oltre la cortina. Questi devono avere le caratteristiche appena descritte.
Domanda. Intent è una delle poche realtà nella top 150 IT rimaste a capitale dei soci fondatori: come influisce questa indipendenza sul vostro modo di innovare e prendere decisioni strategiche?
Primerano. Le aziende a capitale straniero (industriale o fondi, multinazioanli incluse) sono la stragrande maggioranza delle top player ict. Il loro comportamento è radicalmente diverso rispetto a chi fa impresa “artigianale”. Oramai il mantra è ebidta massimo a qualsiasi costo e subito. Non si pensa a più di 3 anni non si investe sul futuro, non si rischia più e a rimetterci sono solo i clienti che invece di ritrovarsi dei partner che consigliano per il loro meglio hanno dei venditori che propongono forsennatamente ciò che viene obbligato da qualche posto remoto. Noi siamo diversi e intendiamo esserlo fin quando abbiamo fiato. Ma è difficile. Molto difficile.
Domanda. Avete costruito una realtà di 200 persone in 12 anni: quali qualità umane e professionali cercate e come riuscite a valorizzarle in un settore altamente competitivo come quello IT?
Primerano. Abbiamo un processo di crescita abbastanza rigido e standardizzato. Formiamo i nostri junior non solo sulle tecnologie per cui studiano ma su una serie di soft skill per noi imprescindibili. Selezioniamo persone di valore ad alto potenziale (a prescindere dal cv) e lo facciamo costantemente. Pensi che come direttore del personale abbiamo scelto una professionista esperta in talen management (tra le più brave del panorama secondo me) perchè aono le nostre persone che portano il nostro pensiero fondante: equilibrio, dedizione e qualità.
Domanda. Guardando ai prossimi 5 anni: quale sarà, secondo lei, il vero “game changer” per il mondo della consulenza tecnologica e come Intent si sta preparando a guidare questo cambiamento?
Primerano. Nell’it sarà sicuramente l’AI e il suo addestramento a prendere spazi di mercato così la capacità di eleabora i dati (penso ai computer quantistici) o alla trasmissione degli stessi. E la sicurezza. Noi ci stiamo già preparando. Abbiamo formato come investimento persone sull’AI cosi come sulla Cyber sicurezza raggiungendo in poco tempo risultati ragguardevoli (ivi incluso la certificazione ACN) E devo di dire anche un ROI di tutto rispetto. Segno che investire sul futuro è ancora possibile.

L’incontro con Francesco Maria Primerano ci restituisce un’immagine chiara e concreta di Intent SpA: un’azienda che unisce la precisione e la dedizione artigianale alla visione strategica di un grande player dell’ICT. La crescita costante, la capacità di innovare e l’attenzione alle persone sono il cuore di un modello imprenditoriale che sfida le logiche di breve periodo dominanti nel settore.
Intent non guarda al presente con timore, ma al futuro con determinazione: AI, Cyber Security, gestione avanzata dei dati e nuove tecnologie saranno i veri game changer dei prossimi anni, e l’azienda si prepara a guidare questo cambiamento investendo su formazione, competenze e innovazione.
In un contesto in cui molte imprese italiane faticano ad abbracciare la trasformazione digitale, Intent rappresenta un esempio di lungimiranza e dedizione: la prova concreta che investire nel futuro non è solo necessario, ma possibile—senza rinunciare ai valori, alla qualità e alle persone che costituiscono la vera forza dell’azienda.