(AGENPARL) - Roma, 24 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 24 November 2025 approfondimenti sui principali interventi:
COMUNICATO STAMPA
Congresso Nazionale 2025
Seconda Giornata. Clima, chimica, PFAS, farmaci e plastica: la seconda giornata ISDE conferma l’emergenza sanitaria della crisi ambientale
Sansepolcro (AR), 24 novembre 2025 – La seconda giornata del Congresso ISDE Italia 2025 ha approfondito i principali rischi ambientali emergenti per la salute: inquinamento atmosferico, cambiamento climatico, sostanze chimiche persistenti, contaminazione da farmaci, microplastiche e impatti sanitari degli interferenti endocrini. Un quadro complessivo che conferma la crisi ambientale come una vera e propria crisi sanitaria globale.
Il peso sanitario della crisi climatica e dell’inquinamento: l’intervento di Paolo Vineis
Particolarmente atteso l’intervento del professor Paolo Vineis (Imperial College London, Accademia dei Lincei), che ha presentato un quadro aggiornato e allarmante sugli impatti sanitari del cambiamento climatico e dell’inquinamento atmosferico. Dalle sue analisi emerge come gli eventi estremi – un tempo eccezioni – stiano diventando sempre più frequenti, mentre l’aumento delle temperature già oggi provoca oltre 14.500 morti all’anno in Italia, pari al 2,3% della mortalità totale. Vineis ha ricordato come la recente ondata di calore europea abbia triplicato la mortalità legata alle alte temperature, con 1.504 decessi attribuibili al cambiamento climatico nelle principali città europee. Ancora più pesante l’impatto dell’inquinamento da polveri sottili (PM2.5), responsabile nel nostro Paese di oltre 70.000 decessi l’anno, l’11,7% della mortalità complessiva. Dati che confermano l’urgenza di interventi integrati: le evidenze mostrano infatti che caldo e
inquinamento interagiscono amplificando il rischio di mortalità cardiovascolare e respiratoria. Vineis ha infine richiamato i co-benefici delle politiche climatiche più ambiziose – dalla crescita delle rinnovabili alla mobilità a zero emissioni – elementi essenziali per tutelare la salute pubblica e rendere le città più vivibili.
A seguire, Stephan Böse-O’Reilly ha affrontato il tema dei metalli pesanti, con particolare attenzione a piombo, arsenico e mercurio, che colpiscono soprattutto bambini e popolazioni vulnerabili.
L’intervento dell’OMS: l’inquinamento atmosferico come prima emergenza sanitaria globale
Tra i contributi della seconda giornata, la relazione di Samantha Pegoraro (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha riportato con forza l’attenzione sull’impatto sanitario dell’inquinamento atmosferico, definito «un rischio silenzioso ma maggiore di molti fattori classici come il fumo o l’ipertensione». Pegoraro ha ricordato che il 24% di tutti i decessi globali, pari a 13,7 milioni di morti all’anno, è legato a condizioni ambientali, e che l’aria inquinata provoca circa 7 milioni di vittime annuali, colpendo in modo sproporzionato bambini, anziani e popolazioni vulnerabili. Citando i dati OMS, ha sottolineato che nel 2023 il 99,9% della popolazione mondiale è stata esposta a livelli di inquinamento superiori alle soglie di sicurezza, con effetti documentati su tutti i principali sistemi d’organo. L’intervento ha inoltre richiamato l’urgenza di politiche integrate su clima e qualità dell’aria — due crisi con radici comuni nella combustione di
combustibili fossili — e il nuovo obiettivo globale definito alla Conferenza OMS di Cartagena: ridurre del 50% gli impatti sanitari delle emissioni antropogeniche entro il 2040. Pegoraro ha infine esortato il settore sanitario a un ruolo più attivo nell’advocacy, ricordando che «i professionisti della salute sono una voce credibile e necessaria per guidare l’azione per l’aria pulita».
5G e pesticidi
Fiorella Belpoggi, già direttrice dell’Istituto Ramazzini, ha richiamato la necessità di investire in ricerca indipendente sulle nuove esposizioni tecnologiche (come il 5G) e sulle sostanze storicamente controverse come il glifosato: “L’indipendenza scientifica è la prima garanzia di tutela della salute pubblica”.
Residui farmaceutici nelle acque e nei suoli
Nel suo intervento, Vitalia Murgia ha acceso i riflettori su un inquinamento silenzioso ma ormai globale: la presenza diffusa di residui farmaceutici nelle acque e nei suoli, un fenomeno costante e documentato da un corpus crescente di studi scientifici. Antibiotici, antinfiammatori, chemioterapici, ormoni, analgesici, cosmetici e detergenti sono stati rilevati nei fiumi e nei laghi di tutti i continenti, nelle acque potabili di molti Paesi, nei sedimenti marini e nei terreni agricoli, dove alcuni composti raggiungono concentrazioni fino a 100 µg/kg. Murgia ha ricordato lo studio globale di Wilkinson et al., che ha analizzato fiumi in 72 Paesi trovando residui farmaceutici nel 100% dei campioni, con un quarto dei corsi d’acqua oltre le soglie di sicurezza ecologica. Una contaminazione continua, ha spiegato, alimenta anche una delle emergenze sanitarie più gravi del nostro tempo: l’antibiotico-resistenza, che nasce e si diffonde nell’ambiente prima ancora che negli ospedali,
attraverso il rilascio cronico di antibiotici da uso umano e veterinario, fanghi di depurazione, scarichi ospedalieri e impianti di trattamento inefficaci. Le proposte avanzate da Murgia — sviluppo di farmaci più biodegradabili, depuratori avanzati, raccolta sicura dei medicinali scaduti, monitoraggi sistematici, formazione dei sanitari e integrazione dell’impatto ambientale nelle pratiche cliniche — delineano una strategia One Health indispensabile per contenere un rischio che riguarda ecosistemi, animali e comunità umane. “Ogni prescrizione ha anche un destino ambientale”, ha concluso, richiamando l’urgenza di una medicina più responsabile e sostenibile.
PFAS, un’inquinamento permanente che entra in ogni aspetto della vita
Nel suo intervento, il dottor Vincenzo Cordiano, presidente di ISDE Veneto, ha richiamato l’attenzione sull’emergenza sanitaria legata alla diffusione dei PFAS, sostanze per- e polifluoroalchiliche presenti in migliaia di prodotti di uso quotidiano, nei dispositivi medici e perfino in alcuni farmaci essenziali. Attraverso i dati europei e internazionali, Cordiano ha mostrato come oltre 23.000 siti del continente risultino già contaminati, con effetti documentati sullo sviluppo infantile, sul sistema endocrino, sul metabolismo e su vari tipi di tumore. Ha inoltre illustrato i meccanismi biologici, in particolare l’attivazione dei recettori PPAR, e le recenti linee guida cliniche per la valutazione dei livelli sierici di PFAS. “La lotta agli inquinanti eterni — ha concluso — è una priorità di salute pubblica che richiede interventi urgenti, norme più restrittive e una drastica riduzione delle esposizioni evitabili”.
La plastica è ovunque, anche dentro di noi
Maria Grazia Petronio, vicepresidente ISDE Italia e coordinatrice della Campagna Nazionale di Prevenzione dei Rischi da Plastica, ha offerto un quadro approfondito della crisi dell’inquinamento da plastica: dalla crescita esponenziale della produzione — sempre più trainata dall’industria fossile — alla presenza ubiquitaria di micro e nanoplastiche nell’aria, nell’acqua, nei cibi e negli ambienti domestici. Ha evidenziato la loro capacità di penetrare nei tessuti umani, inclusi placenta, organi riproduttivi e sistema nervoso, e il ruolo degli additivi plastici come interferenti endocrini in grado di alterare sviluppo fetale, metabolismo e sistema immunitario.
Bambini e crisi ambientale: una priorità di salute pubblica
Nella sessione dedicata ai minori, Peter Van Den Hazel e Laura Reali hanno lanciato un messaggio potente: la crisi climatica è già un’emergenza pediatrica anche in Europa. Aumento di asma, infezioni respiratorie, disturbi del sonno e problemi neurocognitivi sono ormai evidenze consolidate.
Nel suo intervento, Laura Reali ha evidenziato che la crisi climatica è già un’emergenza pediatrica, con effetti tangibili sulla salute dei bambini anche in Italia. Le temperature estreme, l’aumento degli allergeni, la scarsa qualità dell’aria e dell’acqua, l’incremento di incendi, ozono e polveri sottili stanno contribuendo a una crescita significativa di asma, broncospasmo, infezioni respiratorie ricorrenti, disturbi del sonno, difficoltà cognitive e vulnerabilità psicologica. Particolarmente allarmante è l’esposizione prenatale: le sostanze inquinanti presenti nell’aria — ha ricordato — attraversano la placenta e interferiscono con lo sviluppo neurologico, immunitario e cardiovascolare del feto. Reali ha sottolineato il ruolo cruciale della pediatria nel riconoscere e prevenire questi rischi attraverso l’integrazione della storia ambientale nelle visite, il counselling familiare su ventilazione domestica, mobilità attiva, qualità dell’aria indoor e
riduzione delle esposizioni chimiche, e un rinnovato impegno di advocacy per strade sicure intorno alle scuole, aree verdi accessibili, aria pulita e politiche urbane che mettano i bambini al centro. “Ogni politica climatica o sanitaria deve rispondere a una domanda semplice: cosa significa per i bambini?”, ha concluso, ricordando che proteggere i più piccoli significa proteggere il futuro.
Scienza e politica: il nodo della credibilità
Nel pomeriggio, la sessione “Translating Science into Policy” — moderata da Francesco Romizi — ha affrontato il rapporto tra scienza e decisioni pubbliche.Fabrizio Bianchi ha denunciato la mancanza di trasparenza nei processi consultivi, la selezione di esperti sulla base di convenienze politiche e l’assenza di una governance stabile dell’evidenza scientifica in Italia.“La prevenzione è un atto politico. Senza indipendenza scientifica e partecipazione civica, le politiche non funzionano”, ha affermato.
La giornata si è chiusa con un dibattito internazionale sulle sfide globali e sull’urgenza di un’alleanza più stretta tra istituzioni sanitarie, comunità scientifica e società civile.
Approfondimenti sui principali interventi:
https://www.isdenews.it/crisi-climatica-e-salute-lallarme-di-paolo-vineis-alla-seconda-giornata-del-congresso-isde/ (https://www.isdenews.it/crisi-climatica-e-salute-lallarme-di-paolo-vineis-alla-seconda-giornata-del-congresso-isde/)
https://www.isdenews.it/la-scienza-come-motore-delle-politiche-loms-al-congresso-isde-rilancia-il-ruolo-della-salute-nella-lotta-allinquinamento-atmosferico/ (https://www.isdenews.it/la-scienza-come-motore-delle-politiche-loms-al-congresso-isde-rilancia-il-ruolo-della-salute-nella-lotta-allinquinamento-atmosferico/)
https://www.isdenews.it/pfas-uninquinamento-permanente-che-entra-in-ogni-aspetto-della-vita-lallarme-di-vincenzo-cordiano-al-congresso-isde-2025/ (https://www.isdenews.it/pfas-uninquinamento-permanente-che-entra-in-ogni-aspetto-della-vita-lallarme-di-vincenzo-cordiano-al-congresso-isde-2025/)
https://www.isdenews.it/farmaci-nellambiente-e-antibiotico-resistenza-una-minaccia-invisibile-ma-crescente-al-congresso-isde-2025/ (https://www.isdenews.it/farmaci-nellambiente-e-antibiotico-resistenza-una-minaccia-invisibile-ma-crescente-al-congresso-isde-2025/)
https://www.isdenews.it/crisi-climatica-e-salute-dei-bambini-al-congresso-isde-2025-i-minori-sono-gia-oggi-le-prime-vittime-della-crisi-ambientale/ (https://www.isdenews.it/crisi-climatica-e-salute-dei-bambini-al-congresso-isde-2025-i-minori-sono-gia-oggi-le-prime-vittime-della-crisi-ambientale/)
https://www.isdenews.it/microplastiche-nel-corpo-umano-interferenze-endocrine-e-crisi-globale-dei-materiali-al-congresso-isde-2025-la-plastica-e-ovunque-anche-dentro-di-noi-serve-una-risposta-sanitaria-e-politic/ (https://www.isdenews.it/microplastiche-nel-corpo-umano-interferenze-endocrine-e-crisi-globale-dei-materiali-al-congresso-isde-2025-la-plastica-e-ovunque-anche-dentro-di-noi-serve-una-risposta-sanitaria-e-politic/)
https://www.isdenews.it/scienza-politica-e-prevenzione-al-congresso-isde-2025-senza-trasparenza-e-indipendenza-levidenza-scientifica-non-entra-mai-davvero-nelle-decisioni-pubbliche/ (https://www.isdenews.it/scienza-politica-e-prevenzione-al-congresso-isde-2025-senza-trasparenza-e-indipendenza-levidenza-scientifica-non-entra-mai-davvero-nelle-decisioni-pubbliche/)
PRESENTAZIONI, VIDEO E NOTIZIE DEL CONGRESSO (https://www.isdenews.it/congresso-nazionale-isde-italia-2025/)