(AGENPARL) - Roma, 24 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 24 November 2025 Comando Provinciale Carabinieri Palermo
Palermo, 24 novembre 2025
COMUNICATO STAMPA
OMICIDIO DI PELICANE ANTONINO
IN MANETTE TRE PREGIUDICATI
I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, supportati nelle fasi esecutive dai colleghi dei
Comandi Provinciali di Napoli e Cuneo, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare
in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Palermo, su richiesta
della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 3 persone, pregiudicati e noti
esponenti della famiglia mafiosa di Villabate, di età compresa tra i 52 e i 65 anni, 2 delle quali già
ristrette in carcere per altra causa, ritenute responsabili in concorso di omicidio premeditato
commesso con l’aggravante di aver agito con metodo mafioso e al fine di agevolare “Cosa
Nostra”.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’attività investigativa condotta tra il 2024 e il 2025 dai
militari del Nucleo Investigativo di Palermo, a seguito delle dichiarazioni rese da un collaboratore
di giustizia che hanno consentito di riaprire le indagini e far luce sull’omicidio, rimasto irrisolto, di
PELICANE Antonino assassinato con colpi di arma da fuoco il 30 agosto 2003 a Palermo nei pressi
di Corso dei Mille.
Il delitto è maturato nell’ambito della guerra di mafia iniziata negli anni 80 e proseguita fino ai
primi anni del 2000 che, vide contrapposte due fazioni della famiglia mafiosa di Villabate.
La vittima, titolare di una ferramenta nel comune di Misilmeri, benché incensurata, è risultato
essere un appartenente all’ala mafiosa contrapposta a quella degli odierni indagati – storicamente
legati ai corleonesi, i quali ne decisero l’eliminazione.
L’indagine è stata riaperta, sotto il coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia,
sulla base delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori ritenute convergenti e attendibili tra loro.
Attraverso attività tecniche di intercettazioni, gli investigatori, hanno dimostrato non solo come i
rapporti tra gli indagati anche se a distanza di anni dal delitto, si siano mantenuti stabili e
continuativi ma anche, di acquisire ulteriori elementi oggettivi in ordine alla responsabilità e
colpevolezza dei tre indagati, che hanno portato all’emissione dell’odierna misura cautelare.
È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur
gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero
iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna
passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
