(AGENPARL) - Roma, 24 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 24 November 2025 *Cnpr forum: “Urbanistica e legalità, per città trasparenti e sostenibili”*
*Rossello (FI): “Pdl su trasparenza urbanistica per adeguarci a standard
internazionali”*
*Quartapelle (PD): “Rafforzare competenze tecniche e ragionare in chiave
metropolitana”*
*Gelmini (Noi Moderati): “A Milano sbagliato esautorare consiglio comunale
su urbanistica”*
*Pastorella (Azione): “Trasparenza e partecipazione partono dai dati e dal
monitoraggio”*
”Le recenti vicende milanesi hanno riportato al centro del dibattito un
tema cruciale: la necessità di affermare con forza il principio di legalità
e responsabilità pubblica nelle trasformazioni urbane. Indipendentemente
dagli esiti delle indagini giudiziarie, è emersa chiaramente una criticità
nei processi decisionali che hanno riguardato alcuni progetti urbanistici
del capoluogo lombardo.
Per questo riteniamo fondamentale lavorare su trasparenza e legalità nella
pianificazione urbanistica: occorre uno strumento concreto per assicurare
che le scelte sul territorio tengano conto di criteri chiari, verificabili
e rispettosi dell’interesse pubblico. La mia proposta di legge introduce
misure operative, a partire da un codice etico nazionale, vincolante per
gli amministratori, i progettisti e gli investitori. Questo codice
definisce standard minimi di condotta e promuove una cultura della
responsabilità che si ispira ai modelli internazionali più avanzati.
Ritengo che adeguarsi a questi standard non sia solo una scelta opportuna,
ma una condizione indispensabile per garantire che lo sviluppo urbano”.
Sono le parole di *Cristina Rossello*, parlamentare di Forza Italia in
Commissione Politiche dell’UE della Camera, nel corso del Cnpr forum
“Urbanistica e legalità, per una città del futuro trasparente e
sostenibile” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli
esperti contabili, presieduta da *Luigi Pagliuca*.
Una visione più moderna del ruolo delle amministrazioni locali è l’auspicio
di *Lia Procopio Quartapelle*, (Partito Democratico) vicepresidente della
Commissione Affari esteri e comunitari della Camera: “«Le amministrazioni
locali devono tornare ad avere un ruolo di governo con una visione di medio
periodo, come avviene nelle principali aree urbane europee. Milano deve
imparare a ragionare su scala metropolitana: solo considerando l’intera
area vasta è possibile affrontare e governare efficacemente i fenomeni del
territorio. Serve rafforzare la competenza tecnica all’interno della
macchina comunale. Non si possono gestire processi sempre più complessi
senza un controllo pubblico solido e professionale. La partecipazione dei
cittadini deve diventare un alleato strategico, contribuendo a migliorare
le decisioni sin dalle prime fasi. La digitalizzazione deve garantire
accesso immediato ai documenti, tracciabilità delle decisioni e tempi
certi. Sono interventi attuabili anche senza modifiche normative. Va,
inoltre, risolta la questione della commissione Paesaggio per rendere il
sistema più trasparente.
Una legge speciale per Milano potrebbe essere decisiva per rendere il
capoluogo lombardo più sostenibile e vivibile, introducendo strumenti
adeguati alla complessità del suo territorio”.
Per *Mariastella Gelmini*, senatrice di Noi Moderati Commissione Affari
costituzionali di Palazzo Madama: “L’edilizia in Italia vale un terzo del
PIL e impiega tre milioni di lavoratori: un settore decisivo per lo
sviluppo del Paese. A Milano, capitale economica nazionale, è urgente
intervenire: migliaia di famiglie hanno le case ancora bloccate a causa di
un’indagine giudiziaria. Serve un confronto tra Comune e Procura per
chiarire le responsabilità e tutelare chi ha acquistato in buona fede. Non
possono essere i cittadini a pagare il prezzo di irregolarità altrui. Il
problema è più ampio: nelle grandi città i costi dell’abitare continuano a
crescere e il ceto medio non riesce più a vivere stabilmente, alimentando
lo spopolamento urbano. Occorre una vera politica della casa, nazionale e
locale. Anche l’UE ha inserito l’abitare nelle proprie strategie: è tempo
che l’Italia faccia lo stesso, con un Piano Casa strutturato e il
coinvolgimento degli enti territoriali. A Milano è stato commesso un
errore: escludere le assemblee elettive dalle scelte urbanistiche,
delegando troppo ai tecnici. Il Consiglio comunale deve tornare
protagonista: la città si governa con responsabilità politica, non solo con
procedure amministrative”.
Di riordino normativo ha parlato *Giulia Pastorella*, deputata di Azione in
Commissione Trasporti a Montecitorio: “La trasparenza e la partecipazione
partono dai dati e dal monitoraggio. Occorre un sistema chiaro e
accessibile, basato su piattaforme digitali che permettano ai cittadini di
comprendere in tempo reale lo stato delle pratiche. Le amministrazioni
devono applicare i principi della digitalizzazione e del “once only”,
evitando richieste ripetitive e garantendo procedure snelle.
Il caso Milano ha rivelato un problema profondo: una normativa frammentata
e poco coerente. Urbanistica ed edilizia seguono ancora percorsi separati,
ma oggi è evidente che serva un riordino nazionale che unifichi le regole.
Solo così si potranno garantire trasparenza, tempi certi e responsabilità
nei processi decisionali. La parola chiave è rigenerazione: deve essere la
regola, mentre la nuova edificazione l’eccezione. Bisogna valorizzare lo
spazio esistente, attraverso interventi a volumetrie costanti o sviluppi
verticali che evitino consumo di suolo. Nessuno dei due modelli va
demonizzato: ciò che serve è accelerare gli iter, costruire una visione
urbana basata su sostenibilità, qualità, responsabilità pubblica e privata”.
Nel corso del dibattito, moderato da *Anna Maria Belforte*, il punto di
vista dei professionisti è stato espresso da *Eleonora Linda Lecchi*,
commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bergamo: “Alla luce anche
delle recenti vicende di cronaca milanesi, diventa assolutamente
prioritario garantire una pianificazione urbanistica più partecipativa e
trasparente nelle nostre città, senza compromettere tempi e qualità dei
progetti. Abbiamo il dovere di promuovere città più sostenibili e periferie
più vivibili, tutelando il paesaggio e la qualità della vita dei cittadini.
Nel perseguire uno sviluppo sostenibile dei centri urbani, dobbiamo mirare
in particolare a rigenerare le zone più degradate e popolari senza cadere
nel rischio della gentrificazione”.
Le conclusioni sono state affidate a *Paolo Longoni*, consigliere
dell’Istituto nazionale Esperti contabili: “Esprimo apprezzamento per chi
ha escluso la promulgazione di nuove norme. Viviamo in un Paese in cui le
norme sono già troppe e dove si cerca di rispondere alle esigenze e alle
urgenze dei cittadini facendo nuove leggi. Chi ritiene che non ci sia
necessità di nuove norme sostiene una cosa saggia. Il legislatore ogni
volta che fa una nuova norma dovrebbe avere l’obbligo di abrogarne almeno
due così la proliferazione delle 11mila e più leggi avrebbe finalmente il
suo termine. Altrettanto apprezzabile il richiamo alla necessità della
semplificazione procedurale. Siamo un Paese complicato e siamo molto bravi
a complicarci ancora di più la vita. Semplificare le procedure di qualunque
attività che prevedono il coinvolgimento di diverse autorità semplificare
le procedure sarebbe la soluzione migliore”.
*nella foto da sinistra in senso orario Cristina Rossello, Lia Procopio
Quartapelle, Giulia Pastorella e Mariastella Gelmini*
