(AGENPARL) - Roma, 23 Novembre 2025Il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli ha incontrato il Commissario europeo per la democrazia, giustizia, stato di diritto e tutela dei consumatori, Michael McGrath, in Italia per motivi istituzionali. L’incontro è avvenuto venerdì 21 nella sede romana della rappresentanza della Commissione Europea ed ha toccato numerosi aspetti inerenti la libertà di stampa, i media e la tutela dei giornalisti
Nell’incontro si è discusso anche dello “Scudo per la Democrazia”, un pacchetto di provvedimenti per il contrasto alla disinformazione. Affrontati anche i temi relativi al Media Freedom Act e alle SLAPPs – le azioni giudiziarie intimidatorie, civili e penali, per il cui uso contro i giornalisti l’Italia detiene il primato in Europa. Sottolineato anche l’utilizzo distorto della direttiva sulla presunzione di innocenza in nome della quale sono stati approvate norme restrittive del diritto di cronaca.
Il presidente Bartoli ha espresso soddisfazione per l’attenzione e la sensibilità ai temi oggetto del colloquio mostrata dal Commissario McGrath e lo ha ringraziato per l’incontro.
Questi in sintesi i temi esposti dal presidente dell’Ordine al Commissario McGrath:
Lo Scudo europeo
Interessante il pacchetto dello Scudo europeo, rispetto ai media: sottolineo che l’Italia è tra i pochi paesi UE ad avere un ente pubblico che certifica la professione giornalistica e vigila sulla correttezza del loro operato, una garanzia contro infiltrazioni e camuffamenti.
L’Ordine è interessato a partecipare nelle nuove strutture e piattaforme prevista dallo Scudo nell’ambito della partecipazione e condivisione dei temi della democrazia con la società civile.
Importante il potenziamento delle attività di “fact checking” in ambito europeo contro la disinformazione, ma si sottolinea la centralità dei giornalisti. Chiediamo di porre attenzione, nella lotta alla disinformazione, a distinguere tra i casi di manipolazione e diffusione di notizia false o manipolate a scopo di propaganda, da quelle che invece sono opinioni diverse o in dissenso rispetto alle politiche degli Stati o della stessa Unione. La garanzia del pluralismo e la libertà di espressione sono fondamenti della democrazia.
Intimidazioni e minacce
Sulla protezione dei giornalisti in Italia abbiamo una eccellente esperienza, quello del Centro di Coordinamento presso Ministero Interno, organismo interforze di polizia a cui partecipano anche l’Ordine dei giornalisti e il sindacato e si attiva con grande efficacia. In Italia, tuttavia, il tema della sicurezza dei giornalisti è particolarmente sentito, la bomba sotto l’auto di un noto conduttore tv (16 ottobre, Sigfrido Ranucci, RAI) è uno degli ultimi episodi di aggressione e minacce. Il clima di intimidazione, anche da parte di rappresentanti delle istituzioni, è grave e abbiamo deciso di lanciare una campagna in difesa del giornalismo.
Abbiamo chiesto al Parlamento l’introduzione delle aggravanti penali per i procedimenti di minacce e aggressioni contro i giornalisti.
Giornalismo, una protezione del ruolo insufficiente
Media Freedom Act – C’è un serio problema: Spyware a giornalisti con il software militare Graphite della Paragon; espressamente vietato dall’EMFA. Abbiamo sporto denuncia (13 febbraio 2025) ipotizzando i reati di Art. 617, comma 3, c.p. (Cognizione illecita di comunicazioni o conversazioni telefoniche) Art. 617-bis c.p. (Installazione abusiva di apparecchiature e di altri mezzi atti a intercettare comunicazioni o conversazioni telefoniche) Art. 617-quater, comma 4, c.p.(Intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche) Art. 617-quinquies c.p. (Installazione abusiva di apparecchiature e di altri mezzi atti a intercettare comunicazioni informatiche o telematiche).
Ci sono indagini in corso, ma abbiamo riscontrato una scarsa collaborazione del governo. Chi ha spiato i giornalisti, perché e quanti sono quelli intercettati illegalmente?
Su EMFA aggiungiamo l’ambiguità della discussione in Parlamento sulla governance Rai: la proposta in discussioni prevede di sottrarre il controllo della governance al governo ma lo assegna alla maggioranza semplice del Parlamento. In questo modo sostanzialmente non si modifica l’ispirazione politica del CdA che continuerà ad essere una emanazione della maggioranza politico di turno.
L’EMFA, il Digital Service Act, l’IA Act delineano un quadro di principi di trasparenza e obblighi per gli OTT. Esprimiamo tuttavia preoccupazione per la pressione delle grandi piattaforme contro la piena applicazione delle norme europee e sottolineiamo il pericolo di un uso predatorio della IA verso i contenuti giornalistici con il conseguente crescendo monopolio delle risorse pubblicitarie.
SLAPP – In un primo momento il governo NON voleva recepire la direttiva Anti SLAPP, poi, a seguito di pressioni politiche e delle rappresentanze dei giornalisti, è stata varata una norma che impegna il Parlamento al suo recepimento. Il problema è che l’Italia è il Paese con il maggior numero di azioni giudiziarie – civili e penali – contro i giornalisti e, purtroppo, i maccanismi della Direttiva sono inapplicabili (in quanto operativi solo per questioni transfrontaliere) pur costituendo una interessante architettura di principi. In sede di revisione della Direttiva, gli Stati dovrebbero essere obbligati a recepirne i principi nella legislazione nazionale. Le proposte di legge sul reato di diffamazione a mezzo stampa vanno, invece, nella direzione di una ulteriore penalizzazione per i giornalisti. Si toglie il carcere ma si aumentano le pene pecuniare e si introducono meccanismi punitivi per il giornalista querelato.
Le leggi peggiorative
Presunzione di innocenza – applicazione distorta della Direttiva 2016/343 con Decreto Cartabia, il D.Lgs. n. 188/2021 in nome della quale sono state introdotte norme che nulla hanno a che vedere con al tutela dell’indagato e dell’imputato ma che limitano la libertà di stampa e l’accesso alle fonti giudiziarie. Es: divieto di citare anche solo stralci delle ordinanze di custodia cautelare.
Oblio automatico art 64 ter CPP in Cancelleria
Custodia cautelare – 24 febbraio del 2024, della legge n.15 di delegazione europea, a Governo affidato modifica l’articolo 114 del CPP, aggiungendo agli attuali 8 divieti anche quello di pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare finché non siano concluse le indagini preliminari, ovvero fino al termine dell’udienza preliminare.
Sul sito della Cassazione, dal 1 gennaio 2019 al 15 maggio 2024, sono state oscurate 100mila sentenze civili e penali.
