(AGENPARL) - Roma, 21 Novembre 2025(AGENPARL) – Fri 21 November 2025 **Monica Guerritore e la sua Anna Magnani al Pecci di Prato: “Ragazze siate
voi stesse”**
La proiezione del film “Anna” si è tenuta il 20 novembre nell’ambito
de La Toscana delle donne, alla presenza della regista e attrice, del
presidente Eugenio Giani e dell’assessora alla Cultura Cristina Manetti
/Scritto da Fabrizia Prota, venerdì 21 novembre 2025 alle 11:14/
Difendere il proprio talento e la propria unicità in un mondo che vorrebbe
per le donne un solo modo di essere e un unico modello di femminilità. È
il messaggio di “Anna”, il film scritto, diretto e interpretato da
Monica Guerritore che racconta la storia di Anna Magnani, icona del cinema
di tutti i tempi. La pellicola è stata proiettata nella serata di giovedì
20 novembre al Centro Pecci di Prato nell’ambito della rassegna promossa
dalla Regione “La Toscana delle Donne”, alla presenza della regista e
attrice, che ha dialogato con l’assessora alla Cultura e ideatrice del
festival Cristina Manetti e la direttrice del festival di Cinema e Donne di
Firenze Camilla Toschi. Ad introdurre la serata i saluti del presidente
della Regione Eugenio Giani.
“Quando parliamo della Magnani parliamo di quella che forse è stata
l’espressione più autentica di un’identità della donna italiana che ha
guardato ben oltre la contingenza e il condizionamento dei tempi in cui è
vissuta – ha sottolineato Giani -. Il ritratto che ne emerge nel film ben
la rappresenta, perché va al di là degli stereotipi ed evidenzia come la
sua vita sia stata anche una battaglia per rivendicare il giusto ruolo
della donna nella società. Battaglia a cui Monica Guerritore dà corpo
sullo schermo con la sua personalità straordinaria, la sua forza e la sua
energia. La ringrazio dunque per aver dato vita a questo progetto che
racconta una storia che racchiude un messaggio prezioso per tutte le donne
e gli uomini”.
Alla regista e attrice il presidente Giani e l’assessora Manetti hanno
consegnato il riconoscimento della quarta edizione de La Toscana delle
donne: una riproduzione de “L’attesa” di Marco Lodola, scultura che
raffigura una panchina su cui siedono tre donne di età diverse, a
rappresentare una staffetta generazionale nel viaggio verso la parità dei
diritti.
“Monica Guerritore e Anna Magnani sono due fonti di ispirazione per tutte
le donne – ha spiegato Cristina Manetti -. Due donne di spettacolo, di
teatro, di cinema dalla grande professionalità, ma soprattutto modelli a
cui tutte noi possiamo guardare. È importante inoltre in questo cammino de
La Toscana delle donne, in particolare in questa quarta edizione che ha
come tema la libertà, accendere un riflettore sulle grandi personalità al
femminile del grande schermo e sottolineare quanto il cinema come
linguaggio sia efficace nel trasmettere valori e nel far vivere grandi
storie, di donne ma anche raccontate dalle donne, come questa “Anna” di
Monica Guerritore. Con l’auspicio che le donne siano sempre più soggetto e
non oggetto del cinema”.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2025 e in anteprima al festival di
Cinema e Donne di Firenze, “Anna” ripercorre l’attesa della Magnani, la
notte del 21 marzo 1956, della notizia della vittoria del Premio Oscar per
La Rosa Tatuata, utilizzandola come spunto narrativo per raccontare la
storia intima e personale dell’attrice.
“In “Anna” ho raccontato quello che è stata la vita difficile della
Magnani, cosa che nessuno immagina – ha spiegato Monica Guerritore -. La
mancanza di rispetto per il suo talento, il cinema che cambiava e che l’ha
messa da parte perché non rispondeva più a certi canoni. Ha cercato di
lottare con tutte le sue forze per proteggere la sua grande
professionalità, ma non c’è riuscita. Perciò ho voluto dare voce alla
sua battaglia, che continueremo se la portiamo sullo schermo. Essendo io
un’attrice come lei, venendo dal teatro come lei e puntando sulla
professionalità e sul mestiere dell’attore, l’ho capita e ho voluto che
potesse tornare a parlare. E a guidarci in quella battaglia per essere se
stesse e rispettare il proprio modo di essere, ciascuna con la propria
unicità, che credo possa essere d’ispirazione soprattutto per le giovani
di oggi, a cui viene invece imposto un unico modello dell’esser donna”.