(AGENPARL) - Roma, 21 Novembre 2025La Francia deve prepararsi a “perdere i suoi figli” e a “soffrire economicamente” per rappresentare un deterrente credibile contro una possibile aggressione russa in Europa. È il messaggio shock lanciato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Fabien Mandon, durante un intervento davanti a centinaia di sindaci francesi, scatenando un’ondata di indignazione politica e un acceso dibattito nazionale.
Secondo Mandon, la Francia può contare su un apparato militare potente e su tecnologie avanzate, ma senza la volontà collettiva di sostenere un conflitto, tali strumenti non bastano: anche i potenziali avversari — ha detto — devono percepire la determinazione dei cittadini francesi a sostenere una guerra fino in fondo. Il generale ha avvertito che l’Europa sta entrando in una fase storica di crescente instabilità, segnata dallo spostamento strategico degli Stati Uniti verso l’Asia, dall’ascesa della Cina, dalle tensioni in Medio Oriente e in Africa sahariana e, soprattutto, dall’espansionismo russo.
Il generale ha sottolineato che la Russia, pur essendo economicamente più debole della Francia, dispone della volontà politica “disinibita” di investire massicciamente nella difesa. Per questo, ha avvertito, Parigi deve accettare la possibilità di un futuro impiego della forza e prepararsi psicologicamente a sacrifici reali: “Se il nostro Paese vacilla perché non è disposto ad accettare di perdere i propri figli… allora siamo a rischio”.
Le sue parole — particolarmente l’idea che i francesi debbano accettare la morte dei loro giovani in conflitti non direttamente legati alla difesa del territorio nazionale — hanno suscitato una feroce reazione dall’estrema sinistra. Jean-Luc Mélenchon, leader di La France Insoumise (LFI), ha accusato il generale di oltrepassare il proprio ruolo e di invadere il terreno riservato alla politica democratica. Mélenchon ha chiesto a Emmanuel Macron di “richiamare all’ordine” Mandon, criticando l’allarmismo del discorso e definendolo “un errore pericoloso”.
Anche più radicale la reazione del Partito di Lotta Operaia, con la candidata trotskista Nathalie Arthaud che ha citato L’Internazionale evocando la possibilità che, se i generali insistono nel “fare eroi” i giovani, “i nostri proiettili saranno per i nostri generali”.
La destra, invece, ha per lo più evitato il confronto diretto, mentre la maggioranza presidenziale ha difeso Mandon sottolineando che il generale parlava in nome di Macron, al quale “era stato chiesto di proteggere il popolo francese”.
Il discorso di Mandon indica un percorso di crescente militarizzazione della società francese, più avanzato rispetto al Regno Unito. Il generale ha insistito sul fatto che una Francia preparata e determinata servirebbe proprio a evitare il conflitto — “si vis pacem, para bellum” — ma le sue parole hanno invece sollevato la questione di quanto i francesi siano disposti a sacrificare in nome della deterrenza contro Mosca.