(AGENPARL) - Roma, 21 Novembre 2025(AGENPARL) – Fri 21 November 2025 21 Novembre 2025
GIORNATA ALBERI: COLDIRETTI, SOS AREE VERDI NELLE CITTA’, SONO APPENA IL 3% DEL TERRITORIO URBANO
E in montagna il problema è diventato la gestione dei boschi, l’appello di Federforeste
In Italia le aree verdi urbane rappresentano solo il 2,9% dei territori comunali e i parchi e giardini con aree gioco una porzione ancora più piccola. Eppure secondo recenti studi i benefici di alberi e aree verdi sulla salute degli adulti e sulla crescita dei bambini sono importanti: aiutano lo sviluppo cerebrale, migliorando le funzioni cognitive, oltre a fornire importanti occasioni esperienziali, migliorando creatività, il senso di equilibrio, memoria di lavoro, mantenimento delle informazioni e la capacità di elaborazione. A lanciare l’appello è la Coldiretti in occasione della Giornata nazionale degli Alberi che si celebra il 21 novembre.
Occorre dunque aumentare la presenza del verde urbano, a partire dalle aree frequentate dai bambini, come ad esempio le scuole. Da qui l’appello alla pubblica amministrazione per un cambio di passo necessario a garantire la presenza di alberi, fondamentali per la salute fisica e mentale, per ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria, favorire la biodiversità, ridurre le temperature. Un albero adulto è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti.
Oltre ad incrementare la disponibilità di verde, serve anche una corretta gestione del patrimonio arboreo esistente, troppo spesso messo a rischio da interventi approssimativi affidati a soggetti non esperti, oltre che da attività di altra natura come scavi o rifacimenti di marciapiedi che causano a volte il taglio delle radici. Ciò causa l’indebolimento delle piante, esposte ai rischi legati ai cambiamenti climatici, con effetti sulla sicurezza dei cittadini e la compromissione dei benefici forniti per la salute e l’ambiente.
Da qui la necessità di un coinvolgimento diretto di professionisti del verde, a partire dai florovivaisti, per la produzione di alberi di qualità e delle specie adatte a contrastare i cambiamenti climatici o di operatori specializzati, come gli arboricoltori, per gli interventi di cura. Importante, dal punto di vista della professionalità, è la circolare dello scorso febbraio con cui, su richiesta di Coldiretti, il Ministero del Lavoro ha rivisto le istruzioni per l’esecuzione di lavori su alberi con funi, aggiornando le misure di sicurezza.
Ma il cambio di passo nella gestione è necessario anche nei boschi italiani. Federforeste ricorda come Il 38% della superficie nazionale sia coperta da foreste che nel giro di un trentennio sono aumentate del 20% ma, a causa dell’incuria e dell’abbandono, si è registrato un aumento del rischio di incendi e dissesto idrogeologico, la perdita di biodiversità e l’indebolimento degli ecosistemi. Una situazione che rende necessaria una gestione attiva e sostenibile, che include interventi come diradamenti e la creazione di fasce tagliafuoco, per aiutare la foresta a rimanere sana, resiliente e produttiva.
Peraltro il tasso di prelievo forestale in Italia si aggira su una media stimata del 27% contro il 64% degli altri paesi europei, secondo l’analisi di Federforeste. Una foresta non gestita diventa fragile, accumula rischio e non produce valore.
Serve inoltre – secondo Federforeste – superare la frammentazione fondiaria con consorzi e forme associative: senza una governance unitaria, i boschi restano ingovernabili e inutilizzabili. In Italia ci sono oltre diecimila fra boscaioli e aziende agricole forestali, attivi nella buona gestione degli alberi e nella prima lavorazione dei tronchi. Un serbatoio di esperienza e professionalità da cui partire per salvare il patrimonio forestale nazionale.