(AGENPARL) - Roma, 20 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 20 November 2025 VENETIAN HERITAGE PRESENTA IL RESTAURO DELLA PIETÀ DI GIOVANNI BELLINI
IN MOSTRA ALLA GALLERIA GIORGIO FRANCHETTI ALLA CA’ D’ORO
IN DIALOGO CON MANTEGNA
Una mostra dossier prima della chiusura del museo per le fasi finali di restauro e riallestimento; il capolavoro restaurato proseguirà il suo itinerario espositivo alla
Morgan Library & Museum di New York e Museo della Città di Rimini.
Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro
Dal 21 novembre 2025 al 6 gennaio 2026
Un capolavoro del Rinascimento veneziano esposto per la prima volta negli spazi della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro: il dipinto Pietà (o Cristo morto sorretto da quattro angeli) di Giovanni Bellini (Venezia, 1430 – 1516), dalla sua sede naturale all’interno del Museo della Città di Rimini, torna a Venezia dopo l’ultima esposizione a Palazzo Ducale nel 1949 grazie a un importante restauro voluto e finanziato da Venetian Heritage, organizzazione internazionale non profit con sedi a Venezia e New York che da 26 anni sostiene iniziative culturali tramite restauri, mostre, pubblicazioni, conferenze, studi e ricerche, ai fini di far conoscere al mondo l’immenso patrimonio di arte veneta in Italia e nei territori anticamente parte della Serenissima.
L’opera sarà oggetto di una mostra dossier aperta al pubblico dal 21 novembre 2025 al 6 gennaio 2026 che metterà in relazione la Pietà con il San Sebastiano di Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431 – Mantova, 1506), curata da Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage, e Giovanni Sassu, già Direttore del Museo della Città di Rimini Luigi Tonini, ora direttore dei Musei di Cento.
L’esposizione è promossa da Venetian Heritage, Direzione regionale Musei nazionali Veneto, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, Rimini Musei e The Morgan Library & Museum, New York.
Quest’ultima istituzione sarà direttamente coinvolta nella promozione del lavoro di restauro: la Morgan Library ospiterà infatti, dal 15 gennaio al 19 aprile 2026 una tappa americana della mostra dossier nella quale la Pietà sarà in dialogo con i capolavori della collezione Morgan.
Infine il dipinto tornerà al Museo della Città di Rimini per essere esposto insieme al San Sebastiano del Mantegna. L’occasione nasce dalla temporanea chiusura della Ca’ d’Oro per la fase finale dei lavori di ristrutturazione del museo finanziati da Venetian Heritage.
“Questo eccezionale intervento di restauro persegue gli obiettivi della Fondazione Venetian Heritage, la quale fin dal 1999 finanzia, coordina e promuove importanti progetti di restauro, esposizioni e pubblicazioni dedicate all’arte veneta non solo a Venezia, ma anche nei suoi antichi territori.” racconta Toto Bergamo Rossi, direttore della Fondazione Venetian Heritage. “La Pietà fu commissionata a Giovanni Bellini da un notabile riminese anche se il maestro molto probabilmente non si recò mai a Rimini. Ciò testimonia l’importanza e la fama della pittura veneta durante la seconda metà del Quattrocento, la quale veniva esportata anche ben al di fuori dei confini della Serenissima.”
LA STORIA
La Pietà fu commissionata a Giovanni Bellini da Rainerio di Lodovico Migliorati, consigliere della famiglia regnante dei Malatesta e figura di primo piano nella vita politica e culturale riminese nell’ultimo terzo del Quattrocento.
Databile agli anni ’70 del Quattrocento, l’opera si ritrova già nel testamento di Rainerio del 1499: a giudicare dallo stile, dalle dimensioni e dall’iconografia, è possibile che il dipinto fosse destinato alla devozione privata nel palazzo di Migliorati e che solo dopo la sua morte abbia trovato collocazione nella sua cappella funeraria nella chiesa di Sant’Antonio, in prossimità della chiesa di San Francesco oggi conosciuta con il nome di Tempio Malatestiano capolavoro dell’architetto Leon Battista Alberti. La commissione in sé racconta la storia di legami intensi tra i domini dei Malatesta a Rimini e la Serenissima Repubblica di Venezia; Rainerio Migliorati fu una di quelle figure attive nella costruzione e nello sviluppo di questi rapporti e furono numerose le sue visite a Venezia. È probabile che in quella del 1470 si concretizzasse la committenza di quest’opera e forse un vero e proprio incontro con l’artista.
Dalla cappella dei Migliorati la Pietà passa nel giro di poco tempo a essere esposta nella chiesa di San Francesco, ed è qui che viene documentata da Giorgio Vasari nella sua edizione delle Vite datata 1550, dove rimase fino all’inizio del 1800 per poi entrare nelle collezioni della Pinacoteca Comunale.
Considerato uno dei capolavori delle collezioni cittadine, la tavola lasciò Rimini per la prima volta nel 1929 per essere prestata alla Royal Academy of Arts di Londra in occasione della mostra Exhibition of Italian Art 1200-1900 e nel corso degli anni numerose furono le occasioni di prestito, tra le quali la grande mostra dedicata a Giovanni Bellini dal Palazzo Ducale di Venezia nel 1949, a cura di Rodolfo Pallucchini e con allestimento di Carlo Scarpa.
