(AGENPARL) - Roma, 20 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 20 November 2025 COP30: il contributo di proposte e programmi del Gruppo Cestari
*Una visione concreta, un approccio pragmatico alla transizione ecologica e
un’esperienza decennale “sul campo” a livello internazionale: è il
contributo del Gruppo Cestari alla COP30 di Belem dove ha partecipato con
Alfredo Carmine e Giovanni Cestari, *due generazioni di manager e
diplomatici impegnate sul futuro dell’energia e della sostenibilità. Il
Gruppo Cestari ha contribuito alle discussioni su innovazione, energie
rinnovabili, modelli di decarbonizzazione e finanza climatica, mettendo in
campo la propria esperienza internazionale e le strategie definite ed
attuate in Europa, Africa e America Latina. Alfredo e Giovanni Cestari
hanno partecipato ad una serie di incontri governativi e con associazioni
di imprese a testimonianza di un impegno concreto che si è sviluppato lungo
l’intera agenda della conferenza.
A pochi giorni dalla chiusura della* COP30 a Belém*, i negoziati entrano
nelle ore decisive. La direzione della transizione energetica globale,
intanto, è inequivocabile. L’impresa italiana ed internazionale prova a
spingere verso un accordo. *Il PNRR – sottolinea Alfredo Cestari – sta
dando una spinta nell’accelerare gli interventi per le infrastrutture, reti
e impianti, è ora necessario capire come consolidare e incrementare i
risultati ottenuti. Serve un approccio sinergico tra pubblico e privato
mettendo nelle condizioni il privato di svolgere la propria parte. La
conferma viene dallo *studio “*Le aziende italiane e la tutela del capitale
naturale per contrastare il cambiamento climatico*”, promosso dal *Global
Compact Network Italia*, in collaborazione con *The European House –
Ambrosetti* e l’*Università Ca’ Foscari Venezia*. Il *78% delle aziende
italiane* è consapevole che* proteggere la natura rafforza la resilienza
del proprio modello di business*. Tuttavia, *solo il 42% monitora in modo
sistematico gli impatti delle proprie attività su biodiversità ed
ecosistemi.*
L’integrazione del capitale naturale – cioè l’insieme delle risorse e dei
servizi forniti dalla natura – nelle strategie ambientali delle imprese è
in crescita, ma – commenta Alfredo Cestari – rimane poco strutturata. *Le
principali barriere segnalate riguardano il coinvolgimento della filiera, i
costi elevati, la mancanza di strumenti adeguati e di competenze interne. *Per
questo motivo, le imprese chiedono incentivi economici, linee guida
pratiche e strumenti di misurazione efficaci e ai governi di favorire la
crescita sostenibile delle imprese.
