(AGENPARL) - Roma, 20 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 20 November 2025 *COMUNICATO STAMPA*
*RETAIL & FINANZA*
*Mario Resca, Confimprese: **«**Gli investitori strategici trainano le
nuove operazioni nel retail**»*
*È un cambio di paradigma quello che sta dominando il mondo del retail: le
acquisizioni sono sempre più spesso portate a termine da investitori
strategici, che entrano nel capitale aziendale per rimanerci e partecipare
ai risultati sul lungo periodo, più che dai fondi di private equity, che
offrono una finanza transitoria e finalizzata alla vendita.*
*La ricerca Pwc ‘**Retail & Finanza: i trend del mercato M&A’ per
Confimprese evidenzia che n**el consumer market si sono concluse 295
operazioni nei primi 9 mesi del 2025 contro le 279 dello stesso periodo
2024. Le principali si sono registrate nel retail e hospitality & leisure.*
*Buono il dinamismo sulle catene del retail specializzato nei segmenti
personal care e farmacie. Nella ristorazione il mercato M&A si concentra
sul fast dining senza seduta, mentre il settore moda e lusso si conferma
attivo ma sempre più selettivo, con l’attività dei fondi di private equity
maggiormente focalizzata su asset con performance stabili.*
*Nel periodo 2020-2024 il private equity ha condotto 128 operazioni per un
totale investito di 2,4 miliardi. Il maggior numero di operazioni è
avvenuto nella moda*
Milano, 20 novembre 2025 – Il *mercato italiano M&A *è stato in costante
crescita dal 2018 al 2023, con una flessione nel 2020. Il 2024 si è
rivelato il primo anno con un pesante segno negativo (-17% a volumi), ma
nel 2025 qualcosa sta cambiando: nei primi 9 mesi del 2025 si assiste a una
tiepida crescita guidata da *retail *e *hospitality & leisure,* dominata
soprattutto da operazioni portate a termine da investitori strategici –
aziende che comprano altre aziende – più che dai fondi di private equity.
È questa la tendenza emersa dalla ricerca *Retail & Finanza: i trend del
mercato M&A* realizzata da Pwc per Confimprese e presentata nel corso
dell’annuale convegno dell’associazione.
*Quanto alle operazioni nei primi 9 mesi del 2025 *la ricerca Pwc evidenzia
che se ne sono concluse* 295* nel consumer market contro le *279 dello
stesso periodo 2024*, finalizzate principalmente da investitori strategici.
Il mercato è dunque in ripresa ma non per il private equity.
Del resto, il retail è un segmento che vive di circolazione continua: gli
investitori entrano ed escono, c’è volatilità, il circolante si muove. Il
private equity ha logiche di uscita breve, condizionate da clausole
cosiddette di *drag-along*: si entra per costruire valore e si esce
vendendo tutto – trascinando tutti alla vendita, anche i soci di minoranza
– dopo pochi anni. È una finanza che entra pensando già a quando uscirà. Il
PE italiano ha anche realizzato grandi multipli di investimento su retailer
e brand italiani, ma troppo spesso ne ha trasferito la proprietà verso
compratori e consolidati non nazionali. Quella offerta dal private equity è
una finanza abilitante ma transitoria, finalizzata alla vendita, mentre la
vera finanza abilitante è quella degli investitori strategici, che non sono
semplici azionisti perché rimangono dentro l’impresa, accompagnano la
crescita in continuità di governance e partecipano al risultato anno dopo
anno.
Qualche esempio? Ovs ha comprato Goldenpoint e Kasanova, Armani con la
Capannina di Franceschi, Prada con Capri Holding, Unibee con Ethos Group
SCPA.
«L’aumento degli investitori strategici – commenta *Mario Resca*,
presidente *Confimprese* – è il segnale che il mercato sta cercando di
ottenere benefici oltre al semplice profitto finanziario, come
l’acquisizione di tecnologia o accesso a nuovi mercati. A differenza di un
investitore finanziario, un investitore strategico è coinvolto nella
gestione e nella crescita della società partecipata. Il suo obiettivo va
oltre il profitto, integrando l’azienda in cui investe nella propria
strategia di business. È un nuovo scenario per le aziende retail, che hanno
bisogno di finanziare il proprio sviluppo con impegno di capitale
circolante spesso non indifferente e di risorse finanziarie di lungo
termine a supporto di progetti espansivi impegnativi. Dunque, per sostenere
piani di sviluppo importanti l’apertura del capitale a investitori
finanziari diventa indispensabile».
*Quanto al private equity è molto attivo nel settore delle Pmi. *Nel
periodo 2020-2024 ha prodotto un totale investito di 2,4 miliardi di euro,
per 128 operazioni di cui il 60% in Lombardia e il 76% in Pmi.
Uno sguardo più allargato dall’inizio del nuovo millennio 2000-2024
evidenzia che l*’interesse principale del PE è per il settore moda* con 1,8
miliardi investiti in 79 operazioni di cui il 65% nel comparto moda e il
20% nella cosmetica. I fondi di PE saranno sempre più selettivi e
focalizzati su food e personal /pet /home care, settori più resilienti. Sul
fronte acquisizioni, i fondi potrebbero aumentare le operazioni di
take-private (un tipo di acquisizione in cui un’azienda privata compra
tutte le azioni di una società quotata in borsa, portandola fuori dal
mercato pubblico), mentre saranno posticipate le cessioni di asset con
performance inferiori ai budget e più impattati dai dazi.
«Il settore del retail – spiega *Alessia Muzio*, responsabile ufficio studi
e ricerche *Aifi* – è ricco di realtà eccellenti che attraggono
l’attenzione degli operatori di private capital sia domestici sia