(AGENPARL) - Roma, 19 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 19 November 2025 Accessibilità e identità culturale: servono nuovi linguaggi
ANCONA – Pubblicato il numero di novembre della Rivista vocale e online del Museo Omero AISTHESIS. SCOPRIRE L’ARTE CON TUTTI I SENSI, con un panorama dettagliato di novità, strumenti e passi che consentono di raggiungere la piena accessibilità degli ambiti culturali, rafforzando anche identità e tradizione.
Di particolare rilevanza l’uscita e presentazione del “Manuale di progettazione per l’accessibilità e la fruizione ampliata del patrimonio culturale. Dai funzionamenti della persona ai funzionamenti dei luoghi della cultura” di Gabriella Cetorelli (Ministero della Cultura) e Luca Papi (Consiglio Nazionale delle Ricerche), che colma un evidente vuoto, non solo scientifico. Sicurezza, valorizzazione, fruizione ampliata, linguaggi diversificati per la totalità dei destinatari operativi, tecnici, amministratori e pubblico. Fino a 7 versioni, per consentire un sistema formativo universale che si traduce in uno strumento cruciale per la creazione di una società equa, partecipata e democratica.
La creatività imprenditoriale italiana offre oggi anche la nuova realtà del Museo Ferragamo di Firenze che ha avviato un percorso di profonda trasformazione. L’impegno per l’accessibilità – tradizionalmente intesa come superamento di barriere fisiche – è diventato un vero laboratorio di ricerca culturale. Chiara Fucci ci racconta come con uno specifico sistema di audioguide i suoni si muovono nello spazio tridimensionale: voci, strumenti, ambienti e rumori di fondo circondano l’ascoltatore, creando una sensazione di presenza fisica, quasi tattile. Non si tratta più soltanto di “sentire una descrizione”, ma di abitare un paesaggio sonoro, in cui ogni elemento concorre a ricostruire le proporzioni, i materiali, le atmosfere delle opere. Accanto all’esperienza sonora, il museo ha introdotto un percorso tattile che permette di esplorare una selezione di calzature provenienti dall’Archivio Ferragamo. Le riproduzioni restituiscono con precisione i dettagli dei modelli originali realizzati da Salvatore Ferragamo, trasformando il tatto nel veicolo di un racconto materico e intimo.
Si segnala ancora una volta Laura Crucianelli, per la sua più recente pubblicazione “Storia naturale del tatto”, che Maria Manganaro sottolinea per noi. Questa giovane neuroscienziata si occupa da anni del tatto affettivo, del modo in cui percepiamo noi stessi e gli altri fin dal momento in cui veniamo alla luce. Di fatto, siamo tra i pochi animali a nascere prematuri, per cui abbiamo bisogno che qualcuno ci sposti, ci nutra, ci copra o ci scopra. Quel qualcuno è di norma la mamma, che accarezzandosi la pancia entra in contatto volontario già col feto, il quale avverte l’intenzione del tocco e reagisce con movimenti osservati e accertati. Carezze assai importanti nei primi mesi di vita, addirittura fondamentali per la sopravvivenza e l’equilibrio del bambino. Esperimenti condotti negli orfanotrofi fin dagli Novanta dimostrano che i bambini privati del contatto affettivo hanno difficoltà a livello cognitivo, emotivo e sociale; difficoltà che una successiva situazione familiare accogliente può ridurre nel lungo periodo. Il tatto, dunque, può avere una funzione riparativa, oltre che consolatoria e appagante, laddove stabilisce un contatto sano con il mondo esterno e con il proprio sé. “È il primo senso con cui entriamo in contatto con il mondo e l’ultimo a lasciarci”, sintetizza Laura Crucianelli nell’introduzione.
Un tema di cui si parla spesso, ma raramente in modo esaustivo, è quello dell’identità linguistica, che Aldo Grassini ha inserito in un recente incontro-dibattito ad Ancona. Domandandosi se l’Esperanto sia rimasta solo un’utopia e un desiderio, oppure se una sia una concreta realtà, Grassini con tono passionale, spiega che l’Esperanto non è rimasta una grande proposta inevasa, ma che prosegue la sua “battaglia” da 138 anni per arrivare alla vittoria finale: quella di essere lo strumento universale di comunicazione internazionale. “Teniamo conto che dietro all’esperanto non c’è un potere politico che lo appoggi né un potere economico che lo finanzi; che non c’è nessuno Stato che ne imponga l’apprendimento nelle scuole; che si tratta di un movimento puramente volontaristico (dopo 138 anni in cui è stato anche perseguitato durante la seconda guerra mondiale da un cieco nazionalismo che non poteva tollerarlo), insomma dopo 138 anni è ancora vivo e vegeto, è presente in quasi tutti i Paesi del mondo. È utilizzato ogni anno come lingua di lavoro in decine, forse centinaia di occasioni internazionali, può proporre in traduzione le opere più importanti di tutte le letterature nazionali, ma soprattutto è usato normalmente da migliaia e migliaia di persone in tutti i campi dello scibile e in tutte le situazioni della vita sociale; ebbene, tutto ciò considerato dobbiamo parlare di un fallimento o di un vero miracolo?”
Aisthesis. Scoprire l’arte con tutti i sensi
Il Numero è disponibile in inglese, traduzione di Lorenzo Bontempi e in spagnolo, traduzione Elisabetta Paolozzi.
Sede della redazione e della direzione:
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana.
Banchina da Chio 28 – Ancona.
Editore: Associazione Per il Museo Tattile Statale Omero ODV-ETS.
Direttore: Aldo Grassini.
Direttrice Responsabile: Gabriella Papini.
Redazione: Monica Bernacchia, Massimo Gatto, Andrea Sòcrati, Annalisa Trasatti, Massimiliano Trubbiani, Alessia Varricchio.
Voce: Luca Violini.
