(AGENPARL) - Roma, 17 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 17 November 2025 Una casa in Normandia, quattro eredi e il filo sottile della memoria
Al Cinema Monviso arriva (in prima visione) “I colori del tempo”. Martedì prossimo l’anteprima del documentario “Ski – Il più grande Ski Tour di sempre”, vincitore del premio del pubblico al Trento Film Festival
Il Cinema Monviso propone una settimana intensa di appuntamenti. La programmazione si apre con il film in prima visione “I colori del tempo”, diretto dal regista francese Cédric Klapisch.
La pellicola è ambientata in Normandia al giorno d’oggi. Una casa che il tempo ha ridotto a relitto, con i muri scrostati e le travi che scricchiolano, diventa improvvisamente il centro di una vicenda che ha più il sapore dell’occasione che dell’affetto. Quattro cugini, lontani e ignari l’uno dell’altro, vi si ritrovano convocati da un destino che non ha nulla di romantico: Seb, regista disilluso e orfano precoce; Abdel, professore che si avvicina alla pensione con la passione intatta; Céline, donna di carriera che porta addosso le cicatrici dei suoi sentimenti; Guy, apicoltore nevrotico, più a suo agio con le api che con gli uomini.
Il film I colori del tempo non racconta una famiglia, ma piuttosto un affare. La dimora, appartenuta un tempo ad Adèle, antenata che se ne andò a Parigi alla fine dell’Ottocento in cerca di una madre mai conosciuta, è oggi preda ambita di speculatori immobiliari. I quattro, scopertisi parenti per caso, si trovano a esplorare non soltanto un edificio fatiscente, ma le pieghe di una storia che li riguarda più di quanto avessero immaginato. Tra lettere ingiallite e fotografie sbiadite riaffiora la figura di Adèle, che da quelle mura partì inseguendo un’assenza.
Non c’è nulla di epico in questa eredità, né di consolatorio. C’è piuttosto la constatazione, asciutta e inevitabile, che il tempo non si misura soltanto con gli anni, ma con ciò che resta: un rudere, qualche carta dimenticata, e quattro vite che si incrociano senza cercarsi. È in questo scarto tra memoria e presente che il film trova la sua voce, e che la casa, più che rifugio, diventa specchio di un passato che non smette di chiedere conto.
La prima visione è fissata giovedì 20 alle ore 21, prosegue venerdì 21, sempre alle 21, continua sabato 22 con doppia proiezione alle 18,30 e alle 21 e si conclude domenica 23 con tre spettacoli alle 16, alle 18,30 e alle 21. La settimana successiva il titolo ritorna in sala con una replica lunedì 24 alle ore 21, offrendo così un’ulteriore occasione a chi non avesse potuto assistere alle prime proiezioni.
Vincitore del premio del pubblico al 73° Trento Film Festival, il documentario “Ski – Il più grande Ski Tour di sempre” approda in anteprima martedì 25, con ingresso ridotto per i soci del Club Alpino Italiano. Nikolai Schirmer, sciatore e regista di fama internazionale, si imbatte nella vicenda del suo amico d’infanzia, Vegard Rye, uomo schivo e solitario che ha deciso di affrontare un’impresa che non ha precedenti: scalare e sciare ventisette montagne in un unico tour.
Per prepararsi, Vegard ha scelto la via dell’isolamento. Ha abbandonato amici e familiari, si è ritirato in grotte, ha ridotto la sua esistenza a un esercizio di disciplina e sacrificio. Non cercava spettatori, né applausi. Ma Nikolai, che lo conosce dai tempi in cui entrambi erano giovani sciatori pieni di aspirazioni, ha deciso che questa storia non poteva restare sepolta nel silenzio. L’ha definita “il più grande tour sugli sci di tutti i tempi” e, nel tentativo di raccontarla, ha provato anche ad appropriarsi delle tecniche di allenamento del suo amico, per spingersi oltre i propri limiti.
Vegard, riluttante ma consapevole del legame che li unisce, ha accettato di farsi riprendere. Quel legame era nato nella sofferenza, quando la montagna era ancora un sogno e non una condanna. Ora diventa la chiave di un racconto che non celebra soltanto l’impresa sportiva, ma la tenacia di due uomini diversissimi, uniti da un destino che li costringe a misurarsi con l’impossibile. In questo contrasto tra la solitudine di Vegard e la volontà di Nikolai di dare voce a quell’impresa, si consuma la vera sostanza del film: la montagna come prova, come ossessione, come verità che non ammette compromessi.
Buon lavoro,
Samuele Mattio
Ufficio Stampa Comune di Cuneo
Via Roma, 28 -12100 Cuneo
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