(AGENPARL) - Roma, 17 Novembre 2025“I punti irrinunciabili di questa manovra sono le fondamenta di questa legge finanziaria: i conti in ordine, innanzitutto, e riduzione fiscale. A partire dal primo anno di governo, e con la prima manovra, abbiamo messo mano al taglio delle tasse mettendo in sicurezza i ceti meno abbienti oggi ci possiamo concentrare anche sul ceto medio”. LO dichiara Augusta Montaruli, Vicecapogruppo alla Camera per FdI, intervenendo a Rainews.
“In sanità abbiamo stanziato 2,4 miliardi di euro in più in questa manovra, per 17 in più complessivi rispetto ai precedenti governi. Rispetto agli extra profitti: noi chiediamo un contributo alle banche per 4,5 miliardi l’anno fino al 2028 ed è una cifra consistente, se un governo a trazione Movimento 5 Stelle avesse voluto farlo per finanziare nuove misure, avrebbe potuto, invece ha realizzato solo misure a debito: reddito di cittadinanza e super bonus, che hanno creato una voragine e ci facciamo i conti tutti i giorni per colmare quei buchi.
I conti di questo governo sono inappuntabili, l’Italia, ed è riconosciuto a livello internazionale, è un fiore all’occhiello. Un governo stabile da oltre tre anni si riflette anche nella stabilità economica, al contrario di quello che c’è stato durante il governo 5 Stelle, lì si che ci sono stati i balletti da un partito all’altro pur di non perdere il posto al governo. Riproponendo le misure che hanno già messo in atto, il Movimento rischia di replicare un abbassamento dell’occupazione, così come noi abbiamo ereditato.
Invece sull’occupazione l’Istat dice che si è invertita la rotta sugli stipendi: sono aumentati. La diminuzione degli stipendi è avvenuta fino al 2022 si riferisce infatti ai governi precedenti. Ad oggi gli italiani hanno più soldi in busta paga. Comprendo le difficoltà delle opposizioni, che dicevano che non saremmo durati, che i conti sarebbero stati in disordine, che la nostra credibilità internazionale sarebbe caduta a picco. Tutto questo non è avvenuto, quindi le opposizioni sono nervose, d’altra parte anziché parlare dalle periferie ormai parlano dalle barche”.