(AGENPARL) - Roma, 17 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 17 November 2025 *COMUNICATO STAMPA*
*UNA RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DI TORINO SVELA L’ATLANTE COMPLETO DEI GENI E
DEI CARATTERI AGRONOMICI DELLA MELANZANA*
È stata pubblicata sulla prestigiosa rivista *Nature Communications*
una ricerca che
descrive *per la prima volta* l’atlante completo dei geni (pan-genoma) e
dei caratteri di interesse agronomico (pan-fenoma) della melanzana (*Solanum
melongena*). Lo studio, frutto di una collaborazione internazionale che
coinvolge 24 ricercatori e ricercatrici di 7 Paesi, è stato coordinato
da *Lorenzo
Barchi*, docente dell’Università di Torino (Dipartimento di Scienze
Agrarie, Forestali e Alimentari -DISAFA), *Björn Usadel* del Centro di
Ricerca di Jülich e dell’Università Heinrich Heine di Düsseldorf
(Germania), e *Giovanni Giuliano* dell’Agenzia Nazionale per le Nuove
Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA, Italia).
La ricerca prende avvio da una collezione mondiale di oltre *3.400 varietà
di melanzane* e dei loro progenitori selvatici. L’analisi di questo
straordinario patrimonio genetico ha permesso di *ricostruire la storia
della domesticazione* della specie in India e nel Sud-Est asiatico, e di
seguirne la diffusione lungo le rotte commerciali antiche che collegavano
il Medio Oriente, l’Europa e l’Estremo Oriente. Le analisi hanno rivelato
come la selezione operata dall’uomo e dall’ambiente abbia modellato nel
tempo i caratteri morfologici e produttivi della specie. Ad esempio, *le
varietà asiatiche* hanno mantenuto il colore della buccia non viola e le
foglie spinose dei progenitori selvatici, mentre questi tratti si sono
*progressivamente
attenuati* nelle popolazioni diffuse in altre aree geografiche.
Per ottenere un quadro completo della diversità genetica e fenotipica della
melanzana, il team ha selezionato *368 varietà rappresentative* della
specie, includendo i progenitori selvatici *Solanum incanum* e *Solanum
insanum*. Le sequenze genomiche di queste accessioni sono state analizzate
insieme a *218 tratti di interesse agronomico*, tra cui resistenza a stress
biotici e abiotici e composizione metabolica del frutto, attraverso *prove
in campo condotte in Spagna, Italia e Turchia*. Le analisi bioinformatiche
avanzate hanno permesso di identificare *un genoma “core” di circa 16.300
famiglie geniche*, comuni a tutte le varietà, e *4.000 famiglie geniche
“dispensabili”*, presenti solo in alcune. Alcuni tratti si sono mostrati
stabili in tutti gli ambienti di prova, mentre altri hanno evidenziato una
forte *influenza delle condizioni ambientali*.
*“Questo lavoro rappresenta una pietra miliare**: non solo riscrive la
storia del miglioramento genetico della melanzana, ma apre nuove
prospettive per la sua selezione futura”*, afferma il *prof. Lorenzo Barchi*,
coordinatore del progetto per l’Università di Torino. *“Abbiamo
identificato oltre 3.000 associazioni tra tratti e regioni genomiche,
individuando per molte di esse le mutazioni del DNA responsabili. Nel
lavoro descriviamo in particolare tre esempi significativi: la formazione
delle spine, la resistenza al fungo Fusarium oxysporum e il contenuto di
acidi isoclorogenici nel frutto, composti antiossidanti di grande interesse
nutrizionale”.*
Le informazioni genetiche e fenotipiche generate costituiscono un *archivio
di riferimento unico a livello mondiale*, che consentirà di accelerare lo
sviluppo di *nuove varietà più produttive, resistenti e sostenibili*. Tutti
i dati genomici e le varietà analizzate nello studio sono *pubblicamente
accessibili*, a sostegno di una ricerca aperta e condivisa. Le varietà
saranno distribuite secondo un *Accordo Standard di Trasferimento di
Materiale (SMTA)*, per garantire che i benefici economici derivanti da
nuove varietà siano *condivisi con i custodi originari* delle risorse
genetiche, in conformità con il *Trattato Internazionale della FAO sulle
Risorse Fitogenetiche per l’Alimentazione e l’Agricoltura*.
“*Questo approccio crea una situazione vantaggiosa per tutti* – sottolinea
Barchi –: *custodi, ricercatori, aziende sementiere e consumatori potranno
trarre beneficio da una ricerca pubblica che valorizza la biodiversità e
promuove l’innovazione sostenibile”.*
La costruzione del *pan-genoma e del pan-fenoma* della melanzana
rappresenta una tappa fondamentale per comprendere i meccanismi alla base
della *domesticazione, della diversità genetica e dell’adattamento
ambientale*. L’integrazione di dati genomici e fenotipici permetterà in
futuro di *orientare la selezione assistita da genoma* (“pangenome-assisted
breeding”) per ottenere varietà più resilienti ai cambiamenti climatici e
alle malattie, e con caratteristiche qualitative migliorate.
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Sezione Comunicazione Digitale e Media Relations
Area Comunicazione
Direzione Generale
Università di Torino
Area Relazioni Esterne e con i Media
Università degli Studi di Torino
Settore Relazioni con i Media