(AGENPARL) - Roma, 17 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 17 November 2025 *Trasformare i dati del web in un nuovo bene comune:*
*il MUR finanzia il progetto WEBFARE *
*1,53 milioni di euro assegnati attraverso il Fondo Italiano per le Scienze
Applicate (FISA) alla ricerca condotta dall’Università di Torino e dal
Politecnico di Torino *
*Il Fondo Italiano per le Scienze Applicate è stato istituito dal MUR nel
2022 per promuovere la competitività del sistema produttivo nazionale
attraverso *
*la valorizzazione della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale *
*Torino, 17 novembre 2025*
Ogni giorno, con le nostre azioni online, produciamo un’enorme quantità di
*dati*. Parole, immagini, preferenze, spostamenti: tutto viene registrato,
archiviato e trasformato in valore. Un valore che oggi si concentra nelle
mani di poche piattaforme globali, ma che domani potrebbe diventare un *bene
comune, equo e condiviso*.
È questa la visione di *WEBFARE*, progetto di ricerca condotto in
collaborazione dall’*Università* e dal *Politecnico di Torino*, che ha
ottenuto dal *Ministero dell’Università e della Ricerca-MUR* un
finanziamento di *1,53 milioni di euro* grazie al *Fondo Italiano per le
Scienze Applicate (FISA)*, istituito nel 2022 per promuovere la
competitività del sistema produttivo nazionale attraverso la valorizzazione
della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale.
Coordinato congiuntamente da *Maurizio Ferraris*, docente presso il
Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di
Torino, nel ruolo di principal investigator, e da *Tania Cerquitelli*,
docente presso il Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico
di Torino, nel ruolo di co-principal investigator, il progetto WEBFARE
affronta una delle sfide più urgenti del nostro tempo: *trasformare il
capitale dei dati in un capitale umano*, restituendo alle persone il valore
che esse stesse generano con la loro vita digitale.
Il Politecnico svilupperà una piattaforma innovativa per la raccolta e la
gestione trasparente dei dati, offrendo agli utenti il pieno controllo
sulle informazioni condivise. Grazie al “*data pedigree*”, ogni dato sarà
tracciabile e verificabile, contribuendo a creare un *ecosistema digitale
più partecipativo e sostenibile*, in cui persone, comunità e istituzioni
possano collaborare e beneficiare della conoscenza generata.
Il progetto mira anche a valorizzare i dati attraverso l’uso di *algoritmi
di intelligenza artificiale responsabili*, capaci di interpretarli in
chiave etica e inclusiva. Questi strumenti permetteranno di sviluppare *servizi
più equi e accessibili*, come l’estensione dell’accesso al credito e alle
polizze assicurative, contribuendo a ridurre le disuguaglianze. In questa
visione, *i dati diventano beni comuni* e *l’intelligenza artificiale* uno
strumento per costruire un’economia più giusta, trasparente e condivisa,
dove il valore generato non si misura solo in termini economici, ma
nel *benessere
collettivo* che produce.
Questo sistema di raccolta e valorizzazione dei dati rappresenterà,
nell’idea del progetto, un’opportunità importante per costruire un *modello
alternativo di welfare*: considerando la difficoltà, oggi, nel recuperare
ricchezza dalle imposte e dal mondo del lavoro, si propone di capitalizzare
questi dati, immettendoli sul mercato per produrre benessere. Un esempio
pratico, per comprendere il funzionamento del nuovo sistema studiato
dall’Università e dal Politecnico di Torino, è l’attuale sistema
pensionistico, in affanno per la longevità dei cittadini e per la loro
crescente difficoltà a contribuire agli strumenti di previdenza
complementare. Prendendo come riferimento per una possibile sperimentazione
un fondo pensionistico svizzero, verrà quindi offerta agli associati la
possibilità di cedere un “gemello digitale” dei loro dati: questi dati
verranno valorizzati economicamente dal fondo pensione – che li immetterà
sul mercato attraverso, ad esempio, azioni di prestito o vendita in borsa –
e i ricavi verranno utilizzati dal fondo stesso per autofinanziarsi,
evitando così di chiedere ai propri associati ulteriori contributi
economici.
*“WEBFARE parte da un’idea semplice ma rivoluzionaria: i dati che
produciamo non sono solo una traccia, ma una forma di lavoro, un nuovo
capitale* – spiega *Maurizio Ferraris* – *Si tratta di un capitale
rinnovabile e collettivo, che può essere redistribuito in base al bisogno,
non al merito. In questo consiste il webfare: un welfare dei dati, fondato
sulla giustizia digitale”*.
*“L’obiettivo è porre le basi per una nuova valorizzazione dei dati –
commenta Tania Cerquitelli – una valorizzazione che ponga al centro le
persone e costruisca un equilibrio tra tecnologia, società e conoscenza.
Vogliamo dimostrare che i dati, se usati in modo etico e consapevole,
possono diventare una forza generativa, capace di creare valore condiviso e
opportunità per la società. L’intelligenza artificiale, quando è
responsabile e inclusiva, non separa, ma unisce: trasforma l’innovazione in
benessere comune”.*
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Sezione Comunicazione Digitale e Media Relations
Area Comunicazione
Direzione Generale
Università di Torino
Area Relazioni Esterne e con i Media
Università degli Studi di Torino
Settore Relazioni con i Media