(AGENPARL) - Roma, 17 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 17 November 2025 *Cnpr Forum: “Cybersecurity e sostenibilità, la nuova frontiera del rischio
digitale”*
*Mascaretti (FdI): “Promuovere sobrietà digitale e cultura della sicurezza”*
*Nave (M5s): “Puntare su edge computing e competenze digitali”*
*Tenerini (FI): “Servono cloud sicuri e algoritmi sostenibili”*
*Del Barba (IV): “Occorrono politiche di efficienza digitale”*
“Servono sobrietà digitale, cultura della cybersicurezza e investimenti
nelle nuove tecnologie, ma anche certezza delle origini dei dati, tutela
dell’informazione e formazione continua per tutti i cittadini. La
transizione digitale non va frenata, va governata. Il digitale consuma
energia e risorse, ma riduce la necessità di mobilità, accelera la ricerca
e connette le competenze. Un concetto fondamentale è che la sicurezza
informatica non è un costo, ma è parte integrante di ciò che dà valore ai
nostri beni e al nostro lavoro. Le vulnerabilità delle nostre imprese,
delle istituzioni e dei privati cittadini sono note: software non
aggiornati, una superficie di attacco sempre più ampia e affidamento su
fornitori extraeuropei. Per contrastare la capacità offensiva dei
cybercriminali, occorrono investimenti adeguati, cultura della sicurezza
informatica e formazione continua. Per questo considero importante inserire
nei programmi scolastici corsi di educazione digitale sulla sicurezza
online”. Lo ha dichiarato *Andrea Mascaretti* parlamentare di Fratelli
d’Italia nelle Commissioni Bilancio e Lavoro a Montecitorio, nel corso del
Cnpr Forum “Cybersecurity e sostenibilità, la nuova frontiera del rischio
digitale”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli
esperti contabili, presieduta da *Luigi Pagliuca*.
Secondo *Luigi Nave*, senatore del M5s in Commissione Ambiente e
Innovazione Tecnologica a Palazzo Madama “investire nelle tecnologie oggi è
essenziale per garantire una gestione efficiente e sostenibile del traffico
dei dati. Esistono già strumenti innovativi in questa direzione, come i
data center alimentati da fonti rinnovabili, le tecnologie di compressione
intelligente dei dati e l’edge computing, che consente di elaborare le
informazioni direttamente vicino alla loro origine, evitando il
trasferimento verso data center remoti. Tutto ciò permette una notevole
riduzione dei costi energetici.
La sostenibilità non rappresenta un ostacolo all’innovazione, anzi: le
aziende più responsabili saranno anche quelle più competitive sui mercati
globali.
Un altro aspetto cruciale – ha aggiunto Nave – riguarda le competenze
digitali, ancora troppo carenti in Italia. Sarebbe utile introdurre voucher
o crediti d’imposta per le imprese che investono nell’ammodernamento delle
proprie infrastrutture informatiche, favorendo al contempo la creazione di
piattaforme nazionali condivise di cybersecurity.
Infine, occorre puntare sulla formazione mirata delle nuove generazioni,
perché la cultura digitale rappresenta una risorsa strategica”.
Puntare sulla sostenibilità è prioritario per *Chiara Tenerini*, deputato
di Forza Italia in Commissione Lavoro della Camera: “L’idea che i server
inquinino più degli aerei non è più un luogo comune, ma una realtà
consolidata: oltre il 4% delle emissioni globali deriva dal traffico dati,
questa spinta tecnologica non può essere fermata. È una transizione
inevitabile, che dobbiamo imparare a governare trovando gli “anticorpi”.
Dobbiamo puntare su soluzioni ecocompatibili, ottimizzazione degli spazi di
archiviazione e su infrastrutture digitali più sicure, orientandoci verso
cloud europei che garantiscano maggior tutela e sovranità dei dati. Serve
anche un uso più trasparente e responsabile delle informazioni, sviluppando
algoritmi capaci di efficientare il traffico dati globale.
La sfida dell’impatto energetico e quella della cybersecurity sono oggi
cruciali. Il governo si sta confrontando con forme di guerra ibrida che
colpiscono duramente la vita economica e finanziaria del Paese. Per questo
– ha sottolineato Tenerini – è necessario investire di più nel settore,
proteggere la PA e supportare imprese e cittadini, che faticano a cogliere
i benefici della trasformazione digitale e che devono essere messi nelle
condizioni di affrontarla in sicurezza”.
Per *Mauro Del Barba* (Italia Viva) segretario della Commissione Finanze
della Camera: “Le emissioni generate dal digitale sono ormai un dato
evidente. È naturale che il loro impatto cresca: streaming, cloud e
soprattutto intelligenza artificiale stanno aumentando enormemente il
volume dei dati trattati e, con esso, i consumi energetici.
Per questa ragione occorre mettere in campo politiche di risparmio
energetico nei data center, software e archiviazioni più efficienti,
sistemi di auto-eliminazione intelligente e pratiche di minimizzazione dei
dati. L’arrivo del quantum computing potrebbe in futuro ridurre l’energia
necessaria per le elaborazioni più complesse.
Il fenomeno va regolato, perché accanto all’impatto ambientale c’è quello
cruciale della sicurezza informatica, oggi decisiva per la competitività
delle imprese e la tutela dei cittadini.
Sul cyberbullismo – ribadisce Del Barba – si lavora con progetti di
prevenzione nelle scuole. Le imprese, invece, restano spesso impreparate:
molte si occupano di cybersecurity solo dopo aver subito un danno.
Rafforzare la cultura della sicurezza digitale è essenziale per proteggere
persone, aziende e sistema Paese”.
Nel corso del dibattito, moderato da *Anna Maria Belforte*, il punto di
vista dei professionisti è stato espresso da *Sabatino Broccolini*,
commercialista e revisore legale dell’Odcec di Teramo: “Nel 2024 il
traffico globale di dati ha generato oltre il 4% delle emissioni mondiali.
E’ indispensabile promuovere una gestione responsabile dei dati, senza
frenare l’innovazione. Per il mondo produttivo, la sicurezza informatica è
ormai parte integrante della competitività. Occorrono strumenti che possano
aiutare imprese e professionisti a investire davvero in protezione digitale
senza appesantire i costi. La rivoluzione digitale porta con sé rischi
crescenti: minacce alla sicurezza personale e danni al benessere
psicofisico legati a cyberbullismo, dipendenze e uso eccessivo della
tecnologia, per questo è importante agire sulla formazione delle giovani
generazioni”. Le conclusioni sono state affidate a *Paolo Longoni*,
consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili: “Le emissioni non
dipendono dai dati in sé, ma dall’energia necessaria per produrli,
conservarli e farli circolare. Per questo il problema va affrontato dal
lato della produzione energetica, puntando su fonti rinnovabili e non
fossili. Con energia pulita potremo sostenere senza danni ambientali
l’enorme fabbisogno generato dalla rete, che oggi movimenta circa tre
quintilioni di byte al giorno, un volume in costante crescita e
inevitabilmente energivoro”.
* (da sinistra in senso orario Andrea Mascaretti, Luigi Nave, Mauro Del
Barba e Chiara Tenerini)*
