(AGENPARL) - Roma, 16 Novembre 2025(AGENPARL) – Sun 16 November 2025 Lavoro, Guerra (Pd): da FdI attacco violento al diritto di sciopero
“Invece di garantire il rispetto e il rinnovo dei contratti collettivi, e
adoperarsi per il miglioramento di condizioni di lavoro spesso al limite
della sostenibilità nel campo dei trasporti, dalla maggioranza arriva la
solita risposta repressiva: comprimere il diritto di sciopero. Un diritto
allo sciopero che, nel nostro paese, per quanto riguarda i servizi
essenziali, già contempera il fondamentale diritto alla protesta da parte
dei lavoratori con il diritto alla mobilità da parte dei cittadini, con
regole su preavvisi e fasce orarie garantite.
L’adesione anticipata allo sciopero, in forma scritta e per giunta
irrevocabile, richiesta dall’emendamento sponsorizzato da Fratelli d’Italia
alla legge di bilancio, è un attacco violento al diritto allo sciopero. Non
solo ne riduce l’efficacia ma, soprattutto, espone gli aderenti a ricatti e
pressioni, e preclude la possibilità stessa di avere il tempo per valutare,
nel confronto coi sindacati e sul luogo di lavoro, in un senso o
nell’altro, la propria adesione.
D’altro lato, abbiamo già visto che il diritto allo sciopero, come ogni
tipo di contestazione, dà davvero fastidio a questa maggioranza, che, dalla
Presidente del Consiglio in giù, irride coralmente i lavoratori che vi
aderiscono, dipingendoli come lavativi in cerca di ponti festivi, che
ricorre, col ministro Salvini, a precettazioni continuamente minacciate,
attuate in forme discrezionali, a volte sanzionate come illegittime dal
tribunale, che cerca di offuscare le ragioni dei lavoratori puntando sul
malcontento dell’utenza.
Come Partito democratico ci opponiamo con forza a questa deriva liberticida
e autoritaria: non è un caso che, mentre il regime fascista aveva abolito
il diritto di sciopero, la nostra Costituzione lo ha riconosciuto come
diritto fondamentale dei lavoratori.”
Così Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria nazionale
del Pd.
Roma, 16 novembre 2025
Alla luce dei principi di cui al D.lgs. 196/03 e al Regolamento UE
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