(AGENPARL) - Roma, 15 Novembre 2025(AGENPARL) – Sat 15 November 2025 *COMUNICATO STAMPA*
*Chiorazzo: segnali di nervosismo per una normale richiesta di trasparenza.
*Bardi rispetti i compiti di controllo delle Istituzioni Democratiche*
Al presidente Bardi – incomprensibilmente – sfugge che il Consiglio
Regionale ha compiti di controllo. Nel ribadirgli che non rinuncio ad
esercitarli, voglio rassicurarlo sul fatto che appena dovessero emergere
elementi di illecito, in questo cosa o in altri, che vadano dalla Sanità
all’Ambiente o altro ancora, non esiterei – contemporaneamente alla
segnalazione agli organi regionali – a formalizzarne la denuncia nelle sedi
competenti. Anche se, a quanto emerge dalle notizie di questi giorni,
sembra proprio che non ne abbiano bisogno e stiano procedendo autonomamente
a fare chiarezza. Ma anche per questo è necessario che siano forniti tutti
gli elementi e non solo auspici e rassicurazioni.
La logica paternalistica del “tranquilli ci penso io” nelle Istituzioni
Democratiche, è una colpa grave per chi la predica e per chi l’accetta.
Allo stesso modo, ribadisco, la Politica non può fermarsi ad attendere i
tempi spesso fisiologicamente non brevi della Giustizia per capire se
qualcosa non ha funzionato perché ha la necessità di garantire continuità
l’azione e di andare avanti. Per questo il controllo sull’azione della
Regione degli enti sottoposti e in generale su tutto ciò che utilizza
risorse frutto del lavoro dei cittadini deve essere stringente immediato e
puntuale con l’obiettivo di arrivare prima delle pronunce dei tribunali ed
esserne autonoma. La richiesta di rendere trasparenti iter e documentazione
va proprio in questo senso. Per me che sono sempre stato un garantista e
sempre lo sarò è anche chiaro che ci possono essere azioni e comportamenti
che, pur non configurando violazioni penali, siano censurabili per una
pubblica amministrazione e vadano corrette.
Se c’è qualcosa di anomalo, è l’insofferenza che si registra intorno a
questa iniziativa. A iniziare dalla novità nella procedura di presentazione
degli accessi agli atti che, per la prima volta, non ha consentito di
protocollare la richiesta a mano, cosa prevista dai regolamenti, imponendo
l’invio di una PEC. Uno zelo mai visto e sintomatico.
Il “generale” Bardi deve convincersi che nella funzione di Presidente di
questa Regione è egualmente a capo di una catena di comando e come tale ne’
è il responsabile, seguendo ed osservando le regole democratiche a
fondamento delle istituzioni Repubblicane, senza tentazioni a delegare o
scaricare responsabilità su ufficiali di complemento o (cosa ancor più
grave) su qualche sottufficiale.