(AGENPARL) - Roma, 13 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 13 November 2025 *COMUNICATO STAMPA*
*Zootecnia: Cia, serve piano di filiera per ridurre dipendenza dall’estero
e rilanciare settore*
*Il presidente Fini alla tavola rotonda di Assocarni: “Investire in
innovazione e ricerca, sostegno ai giovani e valorizzazione delle aree
interne”*
Roma, 13 nov – Riduzione della dipendenza dall’estero, più sostegno a
innovazione e ricerca, un piano strutturale per le aree interne e
interventi concreti per il ricambio generazionale, visto che l’incidenza
dei giovani under 40 è sotto il 10%. Sono queste le proposte di
Cia-Agricoltori Italiani per rilanciare la zootecnia nazionale, illustrate
dal presidente Cristiano Fini durante la tavola rotonda promossa da
Assocarni “Il futuro della zootecnia italiana tra sfide economiche, nuova
Pac e ricambio generazionale”.
“Nonostante il suo ruolo strategico -ha detto Fini- il settore oggi si
trova ad affrontare una crisi strutturale aggravata da emergenze sanitarie,
ridotta competitività e da una crescente pressione culturale e mediatica,
che penalizza soprattutto il consumo di carne rossa”.
Negli ultimi anni sono diminuite drasticamente le aziende e il patrimonio
di capi, soprattutto nella filiera bovina e ovicaprina, con effetti pesanti
sull’economia e sull’occupazione nelle aree rurali. L’Italia resta
fortemente dipendente dall’estero: l’autosufficienza è in calo e le
importazioni di bovini coprono oltre il 40% del fabbisogno nazionale. Nel
2025, le importazioni di animali da ristallo sono diminuite del 7%, ma
restano comunque elevate: il Brasile da solo fornisce oltre il 50% delle
carni congelate importate.
“Non possiamo continuare a dipendere in questo modo dai mercati esteri -ha
spiegato il presidente di Cia-. È urgente rafforzare la filiera nazionale e
promuovere progetti condivisi tra allevatori, macellatori e trasformatori,
puntando anche sulla valorizzazione delle razze autoctone e sul rilancio
della linea vacca-vitello italiana”.
Inoltre, è necessario favorire un’alleanza con il mondo della ricerca su
una serie di direttrici, da quella genetica a quella alimentare “Solo
investendo su questo fronte -ha aggiunto Fini- possiamo accrescere la
produzione tricolore, salvaguardando anche competenze che rischiano di
andare perdute”.
Nelle aree interne, dove la zootecnia rappresenta spesso l’unica attività
economica, il settore svolge un ruolo cruciale anche come presidio del
territorio e della sostenibilità ambientale. Gli allevamenti contribuiscono
a contrastare spopolamento, abbandono e degrado idrogeologico, garantendo
al contempo elevati standard di qualità e benessere animale. Per questo, ha
sottolineato il presidente di Cia, “è fondamentale sostenere la zootecnia
con politiche mirate e strumenti adeguati, riconoscendone la funzione
economica, ambientale e sociale”.
Sul fronte generazionale, l’Ue punta a raddoppiare entro il 2040 la quota
di giovani agricoltori, ma senza fondi dedicati la strategia rischia di
rimanere sulla carta. La presenza giovanile oggi è marginale e, senza un
ricambio reale, la zootecnia italiana rischia di perdere il proprio futuro.
“Servono politiche mirate per l’accesso alla terra, al credito e alla
formazione -ha evidenziato Fini- insieme a una Pac più equa e inclusiva,
che riconosca il ruolo multifunzionale della zootecnia”.
Il comparto zootecnico, infine, è quello che più ha fatto ricorso alla
misura Agricoltura 4.0 per l’innovazione tecnologica. Quindi “tagliare le
risorse, come previsto nella legge di Bilancio 2026 -ha concluso il
presidente di Cia- è un grave errore, perché significa frenare la
modernizzazione di uno dei pilastri della nostra agricoltura”.
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*Settore Comunicazione e Immagine *| Cia-Agricoltori Italiani
sito web http://www.cia.it
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