(AGENPARL) - Roma, 13 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 13 November 2025 Cristiano Tomei usa ogni tecnica in cucina: dalla marinatura del tuorlo nell’acqua dei pelati,
all’ostensione del piccione appeso per ore sopra una piastra calda, dalla cottura delle radici
sotto sale, all’infusione a freddo di terra e acqua come base per una zuppa, sperimenta le
tecniche dei grandi maestri e ne elabora di “tutte sue” rimpastando le sette note della cucina
che sostiene siano già state suonate in tutti i modi, non inventando niente ma “facendo”
come un buon artigiano.
Tomei è un cuoco autodidatta: diplomato all’Istituto Nautico, si è formato aiutando nei pranzi
di famiglia a base di arselle della sabbia di Viareggio e asparagi selvatici delle colline tra
Lucca e il mare, viaggiando con gli amici surfisti ma lasciandoli poi tra le onde per andare
esplorare i mercati, le bettole e i ristoranti gourmet dei Paesi Baschi, Cuba, Perù, Madagascar
e India.
A 27 anni Cristiano ha aperto in spiaggia L’Imbuto Ristorante, lo ha trasferito subito nel
centro di Viareggio in una falegnameria ristrutturata in modo conservativo dall’architetto
Pucci e infine a Lucca, nel Palazzo Boccella, dove aveva sede il museo di arte contemporanea
Lu.C.C.A. e dove ha guadagnato la sua prima stella Michelin nel 2014. Dal 2 gennaio 2019 lo
Chef ha trasferito il ristorante negli spazi della limonaia e delle scuderie di Palazzo Pfanner,
con vista su uno dei giardini più belli d’Italia e scenario di film come “Il Marchese del Grillo” e
Ritratto di Signora”.
Frequente ospite di vari programmi televisivi – da “La prova del cuoco” a “Masterchef
Magazine” – nel 2014 è giudice del talent show culinario “I re della griglia”. Dal 2017 fa parte
del programma “Cuochi d’Italia” e dal gennaio 2019 ha lanciato in Tv assieme a Enzo Ghinazzi
in arte Pupo, il programma “Pupi e Fornelli”. Nel 2021 è protagonista insieme alla sua brigata
di una puntata del documentario “Vita di Chef” presentato durante il Ventotene Film Festival e
trasmesso da Gambero Rosso Channel. Negli ultimi ha lavorato a progetti di valorizzazione
del territorio come “Wild” (2024) documentario itinerante nelle terre dello chef e uomo
Tomei.
Ristorante Imbuto
Chef Tomei è molto attivo nelle attività di consulenza di settore, fra le principali, dal 2019 è
Executive Chef dell’Hotel Bauer a Venezia e dal 2021 del ristorante Terraforte all’interno del
Castello del Terriccio, nota azienda vinicola nel cuore della Toscana; a Luglio 2023 è stato
inaugurato a Viareggio “Portus”, in collaborazione con la cittadella della pesca, di cui
Cristiano è stato executive chef per l’avviamento.
Un grande vanto dello chef è quello di essere riuscito a tirare su una sua produzione che gli
permette autosu@icienza in alcuni settori dell’ambito agricolo come frutta, verdura, uova e
olio, infatti, dal 2021 è titolare dell’azienda agricola “Manunta” adiacente alla sua abitazione
sulle colline lucchesi.
Lo chef Tomei, riconosciuto come un buon comunicatore, è richiesto da aziende di vario
genere attinenti alla ristorazione, dal frigorifero al ca@è, come brand ambassador e/o
testimonial e si presta all’organizzazione di eventi in ambito commerciale ma anche e
soprattutto culturale.
Il motto di Tomei è: “No al GastrOnanismo”, suggerisce al “mangiatore” un approccio di
pancia e non mentale, consiglia di sedersi a tavola, far riposare il primo cervello e attivare il
secondo, lo stomaco, quello sì della digestione, ma anche delle emozioni.
Da giugno 2025 trasferisce il suo ristorante L’Imbuto in una nuova sede. Dopo anni
meravigliosi trascorsi nella prestigiosa sede della limonaia di Palazzo Pfanner, nel centro
storico di Lucca, ha sentito forte l’esigenza di trovare un luogo che rispondesse meglio alla
nostra identità, in cui la sua cucina potesse svolgersi nel suo habitat naturale. In questi anni si
è delineata sempre più la filosofia di un gusto che proviene dalla natura, oltre che dalla
memoria, dal mare vicino, teatro della giovinezza di chef Tomei, ma anche dalla
campagna, quella campagna che rappresenta l’alveo familiare in cui è cresciuto da piccolo e
a cui oggi fa ritorno. In questi anni il vivere in campagna lo ha portato sempre più a coltivare
l’orto, a girare per boschi in cerca di erbe spontanee e di quei sapori che la natura dona
mutevole di stagione in stagione. E come ama ripetere Cristiano Tomei “Il demanio è il mio
supermercato quotidiano” qui c’è il segno della direzione che ha preso il suo Imbuto, sempre
più wild, sempre più centrato sul raccolto, sul pescato, sul non allevato, sul non
addomesticato. Una sede immersa nella quiete e nei colori di un antico casolare di
campagna. Un luogo che è molto caro ai lucchesi, sulla strada che porta a Pieve Santo
Stefano, fra oliveti e vigneti, da questo il nome “Vigna Ilaria”, già in voga negli anni ’60 per le
merende e le cerimonie, ristrutturato quindi nel 1985 che oltre alla ristorazione era dotato di
camere. Più che di un nuovo inizio si può quindi parlare di una naturale continuazione del
viaggio dell’Imbuto, che da oggi ospiterà la clientela in due belle sale dal sapore rustico ma
con dettagli di design contemporaneo, un caminetto per le giornate più fredde, e un giardino
curato per le serate fresche, con il sottofondo della notte campestre, per immergersi con
tutti i sensi nell’esperienza gastrosensoriale del suo ristorante.
Ristorante Imbuto
