(AGENPARL) - Roma, 13 Novembre 2025(AGENPARL) – Thu 13 November 2025 COMUNICATO STAMPA
DONNE, SPORT E PARITÀ DI GENERE: A CHE PUNTO SIAMO?
Anche la campionessa del mondo Yasmina Akrari della nazionale femminile di volley
ospite della giornata che UniTo dedica alla situazione dello sport femminile in Italia,
tra pregiudizi radicati, ostacoli strutturali e discipline presunte “maschili”
Venerdì 14 novembre dalle 9.00 alle 13.00 l’Aula Magna Cavallerizza Reale dell’Università di Torino
ospita il Convegno Internazionale “Lo sport al femminile: Barriere e opportunità”, organizzato dalla
SUISM – Struttura Universitaria Interdipartimentale per le Scienze Motorie dell’Università degli
Studi di Torino, in collaborazione con la Federazione Italiana Rugby e l’associazione “Amici nel
Rugby”.
L’evento, inserito nella programmazione del Festival “Women and the city” organizzato da Torino
città per le Donne, si propone di esplorare in chiave interdisciplinare le sfide che lo sport femminile
affronta oggi a partire da esperienze sul campo, senza tralasciare le sue straordinarie potenzialità
educative, emancipative e trasformative.
Nel programma gli interventi scientifici si alterneranno a testimonianze dirette e contributi da parte
di manager, tecnici, tecniche, e atlete, con la partecipazione, tra gli altri, di Yasmina Akrari, atleta
della Nazionale di Pallavolo che ha conquistato i Campionati del Mondo 2025 a Bangkok; Cristina
Tonna, Coordinatrice attività femminile Federazione Italiana Rugby; Massimiliano Canzi, Allenatore
Juventus Women; Cinzia Zanotti, Allenatrice del Geas Basket; Sandra Palombarini, Commissione
Women & Equality della Federazione Internazionale Basketball; Fabio Roselli, Allenatore Nazionale
Femminile Rugby e Alessandro Saglietti, Presidente Sezione Lotta FIJLKAM.
Le ricerche presentate e gli interventi accademici riguarderanno la percezione dello sport
“maschile” da parte di bambine e ragazze, a cura di Cristina Tonna; la percezione e la
rappresentazione degli sterereotipi di genere nello sport, a cura di Laura Ruiz e Eugenia Garcia
Sottile dell’Università Cattolica di Valencia; il confronto di genere nelle discipline
tecnico-combinatorie, di Isabella Scursatone della SUISM UniTo e Eugenia Garcia Sottile; il rapporto
tra sport, identità di genere e società, cura di Cristina Mosso del Dipartimento di Psicologia UniTo.
In un momento storico in cui il dibattito pubblico sugli stereotipi di genere è sempre più vivo, il
mondo dello sport rappresenta un ambito di analisi fecondo per l’osservazione, comprensione e
ridefinizione dei modelli culturali che influenzano la vita quotidiana di donne e ragazze. In
particolare, nelle discipline sportive considerate “maschili” – come il rugby, il calcio, la lotta o gli
sport di combattimento – le atlete si trovano spesso a fronteggiare pregiudizi radicati, ostacoli
strutturali e scarso riconoscimento mediatico e sociale.
Se in Italia pratica regolarmente sport il 31,8% delle donne, percentuale inferiore a quella maschile
(43,4%), il graduale aumento dell’attività sportiva degli ultimi anni ha coinvolto maggiormente il
sesso femminile – al punto che il divario di genere si è ridotto da circa 17 punti percentuali nel
1995 agli 11,6 punti del 2024 (dati Istat). Nel nostro Paese permane però un sensibile divario di
genere rispetto agli altri stati europei per quanto riguarda sia i tesseramenti a federazioni sportive
nazionali sia le posizioni nei contesti decisionali e nelle federazioni nazionali: le tesserate italiane
sono infatti il 28,7% del totale a fronte del 40,3% di quelle tedesche (la Germania è lo stato UE con
la percentuale più alta), mentre se consideriamo la presenza di donne nel più alto organo
decisionale delle federazioni sportive nazionali nei 10 sport olimpici più popolari, la percentuale
italiana è del 27% a fronte del 51% della Svezia (fonte: Istituto europeo per l’uguaglianza di genere,
Gender in sport, 2023). Se consideriamo i ruoli tecnici, le cose non vanno meglio: solo il 7,7% delle
Nazionali Italiane è guidata da donne e appena il 3,1% delle squadre dei club (fonte: ricerca SG Plus
Sport Advisor, maggio 2025).
Allargando la prospettiva allo scenario mondiale, l’uguaglianza di genere è una priorità del
Movimento Olimpico moderno, sancito nei documenti ufficiali del Comitato Olimpico
Internazionale (CIO): nella sezione della Carta Olimpica dedicata alla missione del CIO si legge
infatti che il Comitato ha il ruolo di “incoraggiare e sostenere la presenza delle donne nello sport a
tutti i livelli e in tutte le strutture, con l’obiettivo di rendere effettivo il principio di uguaglianza tra
uomini e donne”. In effetti da quando le donne gareggiarono per la prima volta ai Giochi Olimpici, a
Parigi nel 1900 – a cui parteciparono 22 donne, il 2,2% del totale – il numero di atlete è aumentato
costantemente, raggiungendo il 23% a Los Angeles nel 1984 e il 44% a Londra nel 2012. Questa
evoluzione storica ha raggiunto un traguardo importante ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, i primi
nella storia con piena parità di genere sul campo di gioco. Ma se la parità sul campo è forse più
facile da ottenere, la percentuale femminile negli organismi di governance dello sport resta bassa,
anche a livello internazionale: è stata epocale l’elezione di Kirsty Coventry alla presidenza del CIO a
marzo di quest’anno, ma lo stesso Comitato conta attualmente solo un terzo di donne tra membri e
membri onorari, mentre nell’Unione Europea solo 4 dei 27 presidenti dei comitati olimpici nazionali
erano donne nel 2023.
Sono invece in costante crescita i numeri delle atlete dell’Università di Torino, da sempre in prima
linea nella promozione della parità di genere nel mondo accademico e nella comunità universitaria,
sport incluso. Significativi i dati di Dual Career, il programma dell’Ateneo che supporta sportive e
sportivi di alto livello aiutandoli a conciliare l’impegno agonistico con la carriera universitaria:
nell’a.a. 2024-25 le studentesse-atlete aderenti sono state 107 su 196, ovvero il 54.6% del totale,
con un aumento di quasi sette punti percentuali rispetto all’anno in cui il programma è stato
avviato, il 2021-22, quando la percentuale femminile era del 48,1%.
L’appuntamento potrà essere seguito anche in diretta streaming su http://www.unito.it/media
Programma e dettagli:
https://www.unito.it/eventi/lo-sport-al-femminile-barriere-e-opportunita