(AGENPARL) - Roma, 10 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 10 November 2025 COP30: le aspettative di Alfredo e Giovanni Cestari
Alla COP30, la 30esima conferenza ONU sul clima che si è aperta a Belem
(Brasile), sono presenti Alfredo e Giovanni Cestari (Gruppo Cestari),
manager e diplomatici, due generazioni che coltivano il “sogno” di nuovi
accordi su misure veramente incisive, sia nella riduzione delle emissioni
di gas serra sia nell’aumento dei finanziamenti da parte dei Paesi più
ricchi verso quelli più poveri che già stanno sperimentando i costi del
cambiamento climatico. “E’ il tema centrale che riguarda il futuro del
Pianeta”: dicono Alfredo e Giovanni che nutrono grandi aspettative sull’annuale
conferenza sul clima che riunisce i rappresentanti di quasi tutti i paesi
del mondo per discutere le politiche da adottare per affrontare il
riscaldamento globale. Il luogo è simbolico – Belém, la porta
dell’Amazzonia – e la data anche: 10 anni dopo l’Accordo di Parigi che
impegnò il mondo a contenere il riscaldamento climatico entro i due
gradi. *Anno
dopo anno, nel mondo le emissioni continuano a crescere. Negli ultimi 30
anni le emissioni di gas serra da attività umane hanno superato quelle
fatte registrare nei precedenti 100. Certo, si registra qualche importante
progresso: negli anni Duemila le emissioni erano cresciute del 30%, mentre
negli ultimi dieci anni la crescita ha rallentato al 9%. Tuttavia, secondo
i modelli climatici, anche includendo tutte le promesse credibili fatte dai
governi fino a oggi, le temperature terrestri entro fine secolo saranno tra
2,2°C e 3,4°C più alte rispetto alla media preindustriale. *Intanto i due
esperti di politiche ambientali ed energetiche alternative al fossile non
si presentano all’evento “a mani vuote”. Il Gruppo Cestari continua a
contribuire alla diffusione (specie al Sud) delle installazioni di eolico e
solare, che anno dopo anno *continuano a fare segnare nuovi record*, tanto
che ormai quasi il 30% della generazione elettrica europea arriva da queste
due fonti rinnovabili. Ma – sottolineano – non è stato ancora raggiunto
l’obiettivo previsto dal PNIEC. Se però sull’eolico le installazioni sono
sempre rimaste lontanissime dal target, senza discostarsi in maniera
significativa dagli stessi bassi livelli di quattro anni fa (0,7 GW l’anno
contro un obiettivo di 3), dopo l’invasione russa dell’Ucraina *le
installazioni di solare hanno conosciuto un rapidissimo aumento**,*
crescendo da circa 1 a quasi 7 GW l’anno. Sempre più vicine, insomma,
all’obiettivo del PNIEC – non fosse che nel 2025 hanno conosciuto anch’esse
un brusco rallentamento. Gestire e affrontare il cambiamento climatico –
sottolineano Alfredo e Giovanni Cestari-richiede un’enorme quantità di
soldi, un punto su cui la maggior parte dei paesi è restia a fare grandi
concessioni. *E *alla COP30 saranno definiti i compiti e le modalità di
accesso per il Fondo per le perdite e i danni (FRLD
), lo strumento internazionale creato per
aiutare i paesi più interessati dagli effetti del cambiamento climatico..
L’obiettivo è di arrivare alla fine della conferenza con le regole per
consentire ai paesi interessati di fare le prime richieste di indennizzo,
coordinandole con gli altri meccanismi previsti per l’adattamento.
