(AGENPARL) - Roma, 10 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 10 November 2025 Federico Marini
SICCITA’ – Scarse piogge e perdite d’acqua colpiscono territori e
imprese della Sardegna. Nell’Isola oltre 6mila realtà “idro-esigenti” con
20mila dipendenti. Giacomo Meloni (Presidente Confartigianato Sardegna):
“Necessarie nuove reti, ammodernamento delle vecchie e, soprattutto, la
responsabilità di tutti”
Associazioni L’allarme siccità comincia a preoccupare le imprese e i cittadini della Sardegna e
Territoriali a creare i primi problemi a territori e comunità con restrizioni e razionamenti. La
Sud Sardegna
prolungata assenza di piogge, le alte temperature che si protraggono ormai da più di 8
Cagliari mesi, e, in generale, i cambiamenti climatici, inquietano anche gli artigiani sardi.
Via Riva Villasanta 241
a tutto il nostro territorio e alle imprese, e sempre più ne potrà crearne in futuro se non
Oristano
Via Campanelli, 41 continuiamo la ciclopica opera di ammodernamento delle infrastrutture idriche, che
Nuoro con la tutela dell’ambiente. E’ uno sforzo che dobbiamo compiere insieme: Istituzioni,
Via Brig.Sassari, 37 aziende e cittadini”.
E’ questo il pensiero di Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese
Sassari Sardegna, sulla siccità che ha già costretto molte amministrazioni comunali a
Via Alghero, 30
Proprio la scarsità d’acqua potrebbe influenzare l’attività di oltre 6mila imprese,
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 con più di 20mila lavoratori, e di gran parte del sistema produttivo regionale.
Sardegna sulle “Imprese idro-esigenti dell’Isola”, che ha preso in esame il perimetro
delle attività manifatturiere e di quelle dei servizi alla persona, in base all’indicatore
Intensità d’uso dell’acqua di ISTAT del 2024, nell’intero territorio sono state rilevate
2.137 aziende, di cui 1.493 artigiane, attive nei 10 settori manifatturieri “water
intensive” che consumano quasi il 36,3% delle risorse idriche isolane.
I primi 10 con una più elevata intensità di utilizzo dell’acqua sono quello estrattivo
con 21,7 litri utilizzati per euro di produzione venduta, seguito dal tessile (20,9 litri per
euro), petrolchimica (17,5 litri per euro), farmaceutica (14,1 litri per euro), gomma e
materie plastiche (12,4 litri per euro), vetro ceramica, cemento, ecc. (11,2 litri per euro)
carta (10,1 litri per euro) e prodotti in metallo (7,4 litri per euro). In queste operano
Confartigianato Imprese Sardegna
11.904 addetti, di cui 3.998 artigiani.
A queste attività vanno aggiunti i servizi alla persona (lavanderie, acconciatori,
estetisti etc) che di fatto consumano per uso imprenditoriale acqua in quantità superiore
ad una famiglia. In questo perimetro operano altre 4mila imprese con 8.500 addetti.
Il tutto, per questo, coinvolge complessivamente, oltre 6mila attività produttive
per oltre 20mila dipendenti. La siccità in corso, ha influito anche sulla regolarità della
fornitura idrica nella maggior parte delle zone turistiche dell’Isola.
“E’ il momento giusto per riflettere sulle azioni da compiere – continua Meloni – e
per continuare a programmare e progettare per non farci trovare impreparati anche nel
futuro di fronte al sempre più probabile perdurare di assenza di precipitazioni”. Ciò
significa anche continuare a utilizzare le risorse europee – prosegue – perché emergenze
come queste, purtroppo, saranno sempre più frequenti, e dobbiamo fare di tutto affinché
territori, imprese e cittadini non vadano in difficoltà perché viene a mancare il bene
materiale più prezioso: l’acqua”.
A preoccupare attività produttive e cittadini, c’è anche l’immenso flusso d’acqua
che viene perso ogni giorno attraverso condutture “colabrodo”, nonostante i grandi
passi in avanti fatti negli ultimi 20 anni.
Sempre secondo l’analisi di Confartigianato, la Sardegna è al quarto posto tra le
regioni più “sprecone d’acqua”: Nell’Isola, ogni giorno, vengono immessi nelle reti
129 milioni di metri cubi di acqua (circa 424 a testa) e, pro capite, se ne perdono 224,
equivalente al 52,8%, contro una media nazionale del 42,4%.
La regione più sprecona è la Basilicata con il 65,5% di perdite, seguita
dall’Abruzzo con il 62,5%. Quella più virtuosa è l’Emilia Romagna con solo il 29,7% di
acqua che si perde.
Tra i capoluoghi sardi il più sprecone è Sassari con il 63,4% delle perdite
(11esimo nazionale), seguito da Oristano con il 60,4% (14esimo), da Nuoro con il 55,1%
(19esimo) e Cagliari con il 53,5% (25esimo). La città sarda più virtuosa è Carbonia con
solo il 21,7% degli sprechi (90esima su 109).
“Noi piccoli imprenditori siamo fortemente interessati al tema della corretta
gestione idrica – continua il Presidente di Confartigianato Sardegna – dato che, per
quanto riguarda l’approvvigionamento dell’acqua utilizzata nei processi produttivi, le
imprese con meno di cinque addetti utilizzano nella maggior parte dei casi acqua della
rete pubblica per uso civile mentre le imprese medie e grandi si servono di specifici
sistemi di auto approvvigionamento o utilizzano acqua che proviene da infrastrutture a
servizio di nuclei e aree industriali”. “Per questo insistiamo – conclude Meloni – sulla
necessità di investimenti per ridurre la dispersione della risorsa idrica a causa delle
cattive condizioni delle infrastrutture. In Sardegna, come è noto, quasi il 50% dell’acqua
Confartigianato Imprese Sardegna
immessa nella rete (dato Istat 2020) pari a oltre 25 milioni di metri cubi, non arriva nei
rubinetti dei sardi”.
L’acqua è una risorsa strategica sempre più cruciale nell’attuale scenario dei
cambiamenti climatici. La crescente frequenza e intensità dei fenomeni di siccità mette a
rischio non solo l’approvvigionamento idrico per usi civili, agricoli e delle imprese, ma
anche la produzione di energia idroelettrica, che rappresenta una quota fondamentale del
mix energetico nazionale e una leva per la transizione green. La gestione sostenibile delle
risorse idriche diventa quindi un fattore determinante per la sicurezza energetica, la
competitività delle imprese e la resilienza dei territori.
Secondo il bilancio mensile di Terna, la produzione idroelettrica, concentrata al
Nord, nei primi sette mesi del 2025 scende del 22,1% su base annua a fronte del +59,1%
registrato nello stesso periodo del 2024. I livelli di produzione rimangono comunque
superiori a quelli registrati nel 2022, anno di una severa crisi idrica, e nel 2023.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT