(AGENPARL) - Roma, 10 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 10 November 2025 TEATRO STABILE DELL’UMBRIA
Stagione 25-26
Gualdo Tadino
TEATRO STABILE DELL’UMBRIA
Stagione 25-26
Gualdo Tadino
Parte da lontano uno spettacolo teatrale. Muove passi in segreto, in solitudine o in un privato condiviso. Una moltitudine di traiettorie diverse
che, come raggi verso il centro di una ruota, convergono nello spazio
misterioso della scena. Ogni spettatore, con la propria vita e il proprio
sguardo, si proietta in quel centro, e lì accade qualcosa di irripetibile.
Così è anche la nuova Stagione del Teatro Don Bosco di Gualdo Tadino,
un percorso di sette appuntamenti che intreccia poesia e ironia, memoria
e invenzione scenica, restituendo il teatro come luogo vivo d’incontro
tra artisti e pubblico. La programmazione 2025/2026 si muove tra grandi
interpreti, registi di talento e nuove scritture, confermando il Don Bosco
come uno spazio capace di unire tradizione e contemporaneità.
Si inizia con Eretici, ideato e interpretato da Matthias Martelli,
attore e autore che ha fatto della narrazione teatrale un’arte popolare e
colta insieme. Con lui in scena Laura Capretti, Flavia Chiacchella e Roberta Penta, accompagnati dalle musiche originali di Matteo Castellan.
Martelli – già acclamato per il suo Raffaello e per Mistero buffo di Dario
Fo – porta sul palco figure ribelli, visionarie, capaci di cambiare la storia attraverso la forza delle idee.
Segue La scommessa, scritto, diretto e interpretato da Emanuele
Barresi, affiancato da Gaia De Laurentiis e Fabio Ferrari. Lo spettacolo
gioca con i toni della commedia brillante per raccontare, con ironia,
fragilità e illusioni dei nostri tempi.
Il fu Mattia Pascal, dall’immortale romanzo di Luigi Pirandello,
è reinterpretato da Giorgio Marchesi e Simonetta Solder, che ne firmano la regia. Marchesi, attore di rara sensibilità, restituisce al personaggio pirandelliano una dimensione intima e musicale, accompagnato dal
contrabbasso di Raffaele Toninelli.
Mario Perrotta presenta Nel blu – Avere tra le braccia tanta felicità, omaggio al genio di Domenico Modugno. Perrotta, tra i più premiati
autori e interpreti del teatro civile italiano, costruisce un viaggio poetico
tra musica e parola, insieme a Vanni Crociani, Giuseppe Franchellucci,
Massimo Marches.
Daniele Pecci è protagonista di Divagazioni e Delizie, dal teatro
di John Gay, autore del Beggar’s Opera. Attore e regista di grande eleganza, Pecci accompagna il pubblico in un raffinato gioco metateatrale,
sospeso tra ironia e sensualità barocca.
Clara Sancricca firma e dirige Seconda classe, una produzione
del Teatro Stabile dell’Umbria; un lavoro corale interpretato da Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea
Mammarella, Emanuele Pilonero e la stessa Sancricca. Una riflessione affilata e ironica sul privilegio, la disuguaglianza e i meccanismi
nascosti del potere economico e sociale.
Chiude la Stagione Pluto da Aristofane, nella brillante versione
de I Sacchi di Sabbia, una delle compagnie più inventive della scena ita-
liana contemporanea. Con la consulenza di Francesco Morosi e la partecipazione di Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo
Illiano, il gruppo toscano riscopre la satira antica con spirito giocoso
e rigoroso, trasformando la scena in un laboratorio di idee e comicità.
Sette spettacoli, sette mondi diversi, un unico desiderio: continuare a credere nel teatro come luogo necessario, dove la comunità si
riconosce e si rinnova.
Nino Marino, Direttore TSU
Il Teatro Stabile dell’Umbria è il teatro stabile pubblico della regione
Umbria. Si occupa principalmente di produzione teatrale con all’attivo la creazione di oltre 150 spettacoli.
In quarant’anni di attività, il TSU ha costruito e consolidato
una cultura teatrale regionale mettendo in rete i numerosi teatri storici, parte fondamentale dell’identità e del patrimonio umbro, valorizzandone la funzione socio-culturale e istituendo così una realtà
unica nel suo genere.
Dalla creazione alla diffusione, il TSU è un ponte tra le più significative esperienze artistiche della scena nazionale e internazionale,
con progetti di teatro e danza che coinvolgono ogni anno 17 città.
Con lo sguardo sempre rivolto all’Europa e al mondo, il Teatro
Stabile dell’Umbria crede nel dialogo tra artisti e linguaggi, accogliendo le sfide del presente e aprendo spazi di incontro tra le molte voci del
teatro contemporaneo.
Teatro Morlacchi
Teatro Secci
Politeama Clarici
Auditorium San Domenico
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Teatro Caio Melisso – Carla Fendi
Teatro Comunale Luca Ronconi
Teatro Comunale Giuseppe Manini
Teatro Cucinelli
Teatro Excelsior
Teatro Torti
Teatro degli Illuminati
Teatro della Filarmonica
Teatro Don Bosco
Teatro Mengoni
Teatro Concordia
Teatro Cesare Caporali
Teatro Comunale
Teatro dell’Accademia
foto Pier Nicola Bruno
Perugia
Terni
Foligno
Foligno
Spoleto
Spoleto
Gubbio
Narni
Solomeo
Bettona
Bevagna
Città di Castello
Corciano
Gualdo Tadino
Magione
Marsciano
Panicale
Tuoro sul Trasimeno
Teatro Morlacchi
Perugia
Città
Apertura
Posti
Architetto Alessio Lorenzini
Teatro Secci
Terni
Città
Apertura
Posti
Architetto Aldo Tarquini
Politeama Clarici
Foligno
Città
Apertura
Posti
Architetto Dino Lilli
Auditorium San Domenico
Foligno
Città
Apertura
Posti
Architetto Franco Antonelli
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Spoleto
Città
Apertura
Posti
Architetto Ireneo Aleandri
Teatro Caio Melisso – Carla Fendi
Spoleto
Città
Apertura
Posti
Architetto Giovanni Montiroli
Teatro Comunale Luca Ronconi
Gubbio
Città
Apertura
Posti
Architetto Maurizio Lottici
Teatro Comunale Giuseppe Manini
Narni
Città
Apertura
Posti
Architetto Giovanni Santini
Teatro Cucinelli
Solomeo
Città
Apertura
Posti
Architetto Massimo De Vico
Fallani
Teatro Excelsior
Bettona
Città
Apertura
Posti
Teatro Torti
Bevagna
Città
Apertura
Posti
Architetto Antonio Martini
Teatro degli Illuminati
Città di Castello
Città
Apertura
Posti
Architetto Antonio Gabrielli
Teatro della Filarmonica
Corciano
Città
Apertura
Posti
Teatro Don Bosco
Gualdo Tadino
Città
Apertura
Posti
Architetto Giuseppe Guerra
Baldelli
Teatro Mengoni
Magione
Città
Apertura
Posti
Architetto Giuseppe Mengoni
Teatro Concordia
Marsciano
Città
Apertura
Posti
Architetto Nazareno Biscarini
Teatro Caporali
Panicale
Città
Apertura
Posti
Architetto Giovanni Caproni
Teatro Comunale
Città
Apertura
Posti
Architetto Carlo Gatteschi
Teatro dell’Accademia
Tuoro sul Trasimeno
Città
Apertura
Posti
Programma
Spettacoli
Eretici
La scommessa
Il fu Mattia Pascal
Nel blu
Divagazioni e Delizie
Seconda classe
Pluto
Biglietti
Abbonamenti
Accessibilità
Teatro Don Bosco
Info utili
Art Bonus
Contatti
26 novembre
Teatro Don Bosco
16 dicembre
Teatro Don Bosco
Eretici
Il fuoco degli spiriti liberi
La scommessa
Dramma ridicolo in due atti
di Matthias Martelli
di Emanuele Barresi
Ci sono donne e uomini che nei secoli hanno percorso strade diverse da quelle indicate: sono scienziati, filosofi, artisti, pittori, giornalisti, liberi
pensatori, che hanno scelto di essere dissidenti, rischiando la loro stessa esistenza. Matthias Martelli
intreccia le vite di questi spiriti ribelli, raccontando
come il loro pensiero ardente, ostacolato e deriso,
abbia oltrepassato il tempo.
Da Giordano Bruno a Galileo, da Caravaggio a Pasolini, passando per streghe, papesse, rivoluzionarie, fino a toccare il nostro tempo. Sulla scena un attore e tre cantanti disegneranno, con i loro
corpi e le loro voci, personaggi, epoche, luoghi,
storie, unendo tragico e comico, grottesco e poesia,
per scoprire infine che gli eretici sono ancora fra
noi. Il fuoco dei loro pensieri non è diventato cenere ma arde ancora, e il loro coraggio ci pone una
domanda: siamo ancora capaci di essere eretici?
La tradizione dei giullari medievali, riscoperta da Dario Fo, è la base stilistica di Eretici:
la fisicità, la mimica e la voce sono pienamente al
centro della scena. Il corpo dell’attore si trasforma
e si trasfigura, la sua voce muta timbri e registri:
così un solo interprete assume in sé decine di personaggi. Allo stesso tempo gli elementi scenografici sono ridotti al minimo: l’assenza di scenografia,
o la presenza di una scenografia evocativa, è un
requisito necessario per far esplodere la fantasia.
Nello spazio vuoto sono le luci ad assumere una
funzione fondamentale, creando atmosfere e sospensioni, indispensabili per la scansione ritmica
dello spettacolo. Accanto all’attore sono le tre cantanti a cappella a riempire la scena. Non solo intonando le musiche originali del Maestro Castellan,
ma trasformandosi in frati o streghe, severi inquisitori o intrepide rivoluzionarie. Il corpo, dunque,
è il nucleo stilistico di Eretici. Ma ne è anche il protagonista tematico, in quanto fonte di ogni eresia.
Eretici sono l’occhio penetrante, la mano creatrice,
la lingua battente, e poi i glutei, i genitali, i piedi e
perfino i polpastrelli. Dal corpo degli interpreti a
quello degli eretici si mira ad arrivare al cuore di chi
ha cercato nel tempo di afferrare, con un coraggio
adamantino, un lembo di verità e libertà.
mercoledì 26
durata 1 ora e 15 minuti
e con
regia
regista assistente
set design
musiche originali
audio e sound
design
costumi
assistente
volontaria ai
costumi
produzione
distribuzione
Matthias Martelli
Laura Capretti, Flavia Chiacchella,
Roberta Penta
Matthias Martelli
Ornella Matranga
Alberto Ciafardoni
Matteo Castellan
Marco Ava
Roberta Spegne
Giorgia Tomatis
Teatro Stabile dell’Umbria
Terry Chegia – terrychegia.com
foto Gianluca Pantaleo
ore 20:45
La scommessa è un testo che ci porta nel mondo
degli scommettitori incalliti. Enrico è un giocatore che sa quanto può giocare e quando è arrivato il momento di smettere. Michele invece gioca
tutto quello che ha e si indebita, finché può, pur
di continuare a giocare.
I due appartengono a classi sociali differenti, Enrico fa l’avvocato, Michele invece è
un operaio che è stato messo da poco in mobilità. Enrico ogni tanto si chiede come fa Chiara, la moglie di Michele, a stare ancora con lui,
nonostante la situazione rovinosa in cui l’uomo
ha precipitato la famiglia, per colpa del suo inguaribile vizio. Chiara infatti è una donna bella e piena di qualità, che ha un problema: molti
anni addietro si è innamorata di Michele e non
le è ancora passata. La coppia ha una figlia che
è andata via presto da casa, non sopportando i
comportamenti del padre, con il quale non vuole
più neanche parlare.
Il fragile equilibrio su cui si regge il rapporto fra Chiara e Michele, viene messo in pericolo dall’ennesimo azzardo di quest’ultimo, azzardo nel quale viene coinvolta Chiara: il Nostro
scommette con l’amico sulla fedeltà della moglie.
Quando la donna lo scoprirà, costringerà
il marito (e anche l’amico, suo complice), a una resa
dei conti che condurrà a un finale sorprendente.
martedì 16
Produzione TSU
ore 20:45
durata 1 ora e 30 minuti compreso intervallo
regia
scene e costumi
assistenti alla
regia
realizzazione
scene e costumi
abiti
produzione
in collaborazione
Gaia De Laurentiis, Fabio Ferrari,
Emanuele Barresi
Emanuele Barresi
Adele Apostolico
Luca Salemmi e Ivano Martelloni
Teatro Goldoni
Milchstrasse 115
EssePi, Teatro Goldoni di Livorno
Compagnia degli Onesti, Teatro
dell’Aglio
28 gennaio
Teatro Don Bosco
9 febbraio
Teatro Don Bosco
Il fu Mattia Pascal
Nel blu
Avere tra le braccia tanta felicità
dal romanzo di Luigi Pirandello
di Mario Perrotta
Giorgio Marchesi è il protagonista di uno dei più
celebri romanzi di Luigi Pirandello, messo in scena in una versione energica, divertita e ironica.
“Posso dire che da allora ho fatto il gusto a ridere di tutte le mie sciagure e di ogni mio
tormento. Sono state proprio le parole che Pirandello fa dire al suo protagonista a suggerirci la
chiave per raccontare le vicende di Mattia Pascal.
Abbiamo voluto sperimentare un linguaggio che
potesse essere accessibile a tutti. Con l’obiettivo di
allontanarci dalla visione polverosa erroneamente
associata ad alcuni capolavori letterari, abbiamo
scelto un punto di vista vitale e dinamico di questo
‘caso davvero strano’, ambientando il testo lungo
il ‘900 per assecondare la contemporaneità dei
temi trattati nell’opera: il rapporto con la propria
identità, ma anche la rinascita, dopo lo sconvolgimento delle nostre vite negli ultimi due anni. Mi
trasformerò con paziente studio sicché, alla fine,
io possa dire non solo di aver vissuto due volte,
ma di essere stato due uomini diversi. Pascal sembra chiedere quindi non solo un’altra possibilità di
ricominciare da capo o di correggere gli errori del
passato. Ma vuole anche abitare un’altra persona,
nuova, diversa, sconosciuta”. Giorgio Marchesi,
Simonetta Solder
mercoledì 28
durata 1 ora e 10 minuti
ore 20:45
drammaturgia
musicale
adattamento
costumi
disegno luci
audio
contributo video
regia
produzione
Giorgio Marchesi
eseguita dal vivo da Raffaele
Toninelli
Giorgio Marchesi
Daniele Gelsi
Luca Palmieri
Fabrizio Cioccolini
Simone Salvatore
Giorgio Marchesi, Simonetta Solder
Teatro Ghione
foto Fabio Lovino
“C’è stato un momento in cui il nostro paese – e
una gran parte di mondo – è apparso felice. Sono
gli anni a cavallo del 1958, gli anni subito prima e
subito dopo l’inizio del boom economico.
La gente era – o sembrava – felice, carica di futuro negli occhi. E se c’è un uomo che
incarna tutto questo nel suo corpo, se c’è uno che
con la sua voce, con la spinta vitale che ha abitato
ogni suo passo, rappresenta appieno quegli anni,
quest’uomo è Domenico Modugno. Con una sola
canzone rende l’intero occidente felice di esistere. Eppure lui sapeva di lavorare sull’effimero,
sull’impalpabile ma, nonostante tutto, si ostinava
a crederci: «Io voglio cantare la felicità. Anche
se non esiste, mi voglio illudere che esista, devo
credere che esista». E lo fa con ostinazione, con
tormento interiore, ma fino in fondo.
Nel blu è il racconto intimo di un uomo di
una terra dimenticata da Dio – quella Puglia che
sarebbe rimasta alla periferia del regno ancora
per decenni, almeno fino a quando anche io la
lasciai per cercare una vita artistica altrove – che
parte all’avventura per “fare l’attore” e si ritrova,
dopo pochi anni, a insegnare a tutto il mondo a
“volare”: apre la bocca e trascina via con un urlo
irrefrenabile ogni residuo fosco del dopoguerra.
Proverò ad accostare la sua storia con
tutta la cura possibile, per non tradire un uomo
della mia terra, per non tradire la mia terra stessa.
Un racconto di un’esistenza guascona e
testarda in cui i musicisti/compositori con me sul
palco sono l’altra voce di Domenico Modugno,
quella voce che le parole non riescono e non possono rappresentare.” Mario Perrotta
lunedì 9
durata 1 ora e 30 minuti
ore 20:45
uno spettacolo di
e con
collaborazione
alla regia
musiche
arrangiamenti ed
ensemble
produzione
con il contributo
in collaborazione
Mario Perrotta
Paola Roscioli
Domenico Modugno
Vanni Crociani, Massimo Marches,
Giuseppe Franchellucci, Mario
Perrotta
Permar Compagnia Mario Perrotta,
Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro
Nazionale
Regione Emilia Romagna, Comune di
Medicina
Teatro Ruggeri di Guastalla Teatro
Asioli di Correggio, Duel
foto Luigi Burroni
20 febbraio
Teatro Don Bosco
6 marzo
Divagazioni e Delizie
Una serata con Sebastian Melmoth
(Oscar Wilde)
Seconda classe
di John Gay
di Controcanto Collettivo
Divagazioni e Delizie è il testo teatrale di John
Gay, autore statunitense recentemente scomparso. È formato totalmente da scritti di Oscar Wilde, siano essi romanzi, brevi racconti, commedie,
saggi, lettere o semplicemente aforismi.
La bravura dell’autore è stata quella di
inventare il presupposto per cui Wilde, nell’ultimo anno della sua vita (1899), uscito dal carcere ed esule in Francia, stanco, grasso, malato e
completamente in bancarotta, per cercare di tirare avanti, affitti piccole sale teatrali per dar spettacolo di sé, presentandosi al pubblico parigino
come il “mostro”, o “scandalo vivente”.
Una sorta di conferenza autobiografica,
a tratti interrotta da piccoli colpi di scena, happenings e contrasti con i due inservienti/macchinisti del teatro. Seppur velata da una costante
malinconia e da un sarcasmo feroce, la prima
parte del testo scivola via fra vecchi ricordi,
aneddoti e racconti spesso molto divertenti. La
seconda parte, invece, attinge a piene mani dal
quel doloroso e terribile atto d’accusa che è il De
Profundis. Il fatale amore per Lord Alfred Douglas, il processo, il carcere, gli ultimi anni esule
tra la Francia e Napoli, la malattia e il presagio
della morte ormai imminente.
Scritto negli anni ’70 e interpretato con
enorme successo a Broadway e poi in tutto il
mondo da Vincent Price, in Italia è famoso per
una fortunata edizione di Romolo Valli del 1978
per la regia di Giorgio De Lullo. Daniele Pecci
ne fa, oggi, uno spettacolo straordinario, poetico, ironico, pieno di bellezza e malinconia: una
prova d’attore indimenticabile.
venerdì 20
durata 1 ora e 20 minuti
ore 20:45
traduzione e
regia
regista assistente
“il macchinista”
costumi
musiche originali
produzione
Daniele Pecci
Daniele Pecci
Raffaele Latagliata
Alessandro Sevi
Alessandro Lai
Patrizio Maria D’Artista
Teatro Maria Caniglia, TSA – Teatro
Stabile d’Abruzzo, Shakespeare & Co
foto Tommaso Le Pera
Teatro Don Bosco
Seconda classe è un’indagine sul tema della ricchezza, del lusso e della sua esclusività. Che alcuni abbiano tanto e altri pochissimo o anche niente
è un paradosso nel quale viviamo immersi al punto che saremmo pronti ad allibirci (taluni persino
ad allarmarsi) di una sua possibile scomparsa.
Questa secolare abitudine all’ingiustizia
ha fatto sì che allo sforzo di sradicarla (che pure
storicamente è esistito in buone teorie e spesso cattive pratiche) si sia preferito il tentativo di abitarla
e, possibilmente, cavalcarla, ciascuno secondo i
propri mezzi, gradini e possibilità. In quest’ottica,
la desiderabilità di un bene non è legata solo alla
sua natura, estetica o utilità, ma al desiderio e alla
garanzia che quel bene resti privilegio di pochi, e
l’allargamento ad altri della possibilità di goderne
va a detrimento della sua desiderabilità.
Il privilegio, insomma, per restare tale,
deve essere “esclusivo” – ovvero escludente – e
pertanto riservato a pochi. La prima classe esiste
in funzione della seconda e senza la seconda non
avrebbe un parametro per la propria ricchezza,
perché il vero contenuto della ricchezza sembra
essere prima di tutto la certezza – e l’inspiegabile
sollievo che ne deriva – che altri abbiano meno.
venerdì 6
durata 1 ora e 10 minuti
drammaturgia
originale
idea e regia
assistente alla
regia
scenografia
disegno luci
costumi
produzione
Controcanto Collettivo
Clara Sancricca
Federico Cianciaruso, Riccardo
Finocchio, Martina Giovanetti,
Andrea Mammarella, Emanuele
Pilonero, Clara Sancricca
Elena Contrino
Michelle Paoli
Martin Emanuel Palma
Moris Verdiani
Teatro Stabile dell’Umbria
foto Simone Galli
ore 20:45
Produzione TSU
9 aprile
Teatro Don Bosco
Pluto
da Aristofane
Protagonista del Pluto, l’ultima commedia di Aristofane, è il Denaro. È una novità: nelle commedie
erano comparsi crapuloni scialacquatori, funzionari corrotti, avari; tutti personaggi che avevano a
che fare con il denaro, ma mai il Denaro in persona. Solo un teatro potentemente simbolico come
quello di Aristofane poteva introdurre un simile
personaggio-allegoria, Pluto, il dio della ricchezza, costruendogli intorno una bizzarra teoria economica e una ancor più bizzarra avventura.
Cremilo, un ateniese qualunque, ha un
problema pressante: come mai chi è ingiusto arricchisce e chi è giusto versa nella povertà? La risposta è semplice: Zeus, invidioso degli uomini,
ha accecato Pluto, il dio della ricchezza, che da
quel momento non sa più distinguere gli onesti dai
disonesti, e finisce per premiare i secondi a danno
dei primi. L’impresa di Cremilo, allora, è delle più
difficili: restituire la vista a Pluto a ogni costo (anche a costo di scontrarsi con la temibile Povertà),
così da permettergli di arricchire solo i giusti, e di
convincere gli ingiusti a convertirsi.
Ci riuscirà? Aristofane, attraverso Cremilo, immagina un’economia etica, capace, attraverso la sanificazione del Dio Quattrino, di migliorare il mondo una volta per tutte, sfidando il potere e
l’autorità, anche quella suprema di Zeus. La fantasia dell’eroe comico è una forza di rivoluzione che
esecra il mondo nelle sue storture e ha la capacità
straordinaria di reinventarlo e rifarlo.
I Sacchi di Sabbia ripropongono il Pluto
nella sua interezza, in una versione persino filologica (quattro attori interpretano tutti i personaggi,
proprio come nell’Atene di Aristofane): magari è il
momento giusto.
giovedì 9
durata 1 ora
ore 20:45
adattamento e
regia
collaborazione e
consulenza
produzione
con il sostegno di
I Sacchi di Sabbia
Francesco Morosi
Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni
Guerrieri, Enzo Illiano
I Sacchi di Sabbia/Compagnia
Lombardi-Tiezzi
in collaborazione con Kilowatt
Festival e Armunia
MiC, Regione Toscana
Biglietti
Biglietti
In vendita dalle 15:00 di martedì 25 novembre su http://www.teatrostabile.umbria.it.
Prezzi
Posto unico
Intero
Ridotto*
€ 15
€ 10
(*) ridotto sotto 28 e sopra 65 anni / abbonati Stagioni TSU 25-26
Prenotazioni telefoniche
dal lunedì al sabato, dalle 17:00 alle 20:00
(è possibile prenotare dopo l’ultima recita dello
spettacolo precedente).
I biglietti prenotati devono essere ritirati un’ora
prima dell’inizio dello spettacolo.
Last minute under 30
Il giorno dello spettacolo, dalle ore 20:00,
ingresso a 8 euro. Le persone con meno di 30 anni
potranno acquistare i biglietti rimasti invenduti.
Buoni regalo
Regala un biglietto aperto per uno degli spettacoli
delle Stagioni del Teatro Stabile dell’Umbria!
Scegli il teatro e acquista sul sito
teatrostabile.umbria.it.
Botteghino Teatro Don Bosco
Aperto il giorno dello spettacolo dalle 19:30
Abbonamenti
Abbonamenti
7 spettacoli
Prezzi
15 marzo
Teatro Morlacchi
Perugia
A casa tutti bene
Intero
Ridotto*
€ 77
€ 56
26 novembre
16 dicembre
28 gennaio
9 febbraio
20 febbraio
6 marzo
9 aprile
Eretici
La scommessa
Il fu Mattia Pascal
Nel blu
Divagazioni e delizie
Seconda classe
Pluto
anziché 105
anziché 70
(*) ridotto sotto 28 e sopra 65 anni
Gli spettacoli
Prelazione
Per gli abbonati alla Stagione 24-25 sabato 15
novembre dalle 11:30 alle 13:00 e dalle 18:00 alle
20:00, domenica 16 dalle 10:00 alle 12:30, lunedì
17 dalle 18:00 alle 20:00.
Nuovi abbonamenti
In vendita sabato 22 novembre dalle 11:30 alle
13:00 e dalle 18:00 alle 20:00, domenica 23 dalle
10 alle 12:30.
Speciale spettacolo a Perugia
Gli abbonati possono includere nel proprio
carnet lo spettacolo A casa tutti bene di Gabriele
Muccino, in programma al Teatro Morlacchi di
Perugia domenica 15 marzo alle 17:00.
8 spettacoli
Prezzi
(*) ridotto sotto 28 e sopra 65 anni
Intero
Ridotto*
€ 93
€ 72
anziché 130
anziché 95
di Gabriele Muccino
Una famiglia si riunisce nella casa storica per festeggiare l’ottantesimo compleanno della madre,
Alba. Questo incontro farà deflagrare antichi
conflitti e nuove tensioni. Conosceremo gli undici personaggi e le loro articolate relazioni attraverso le dinamiche che si svilupperanno in scena,
e ci rispecchieremo nelle loro speranze, nei loro
innamoramenti, nei loro tradimenti, nel loro affannarsi e credere in un futuro migliore.
tratto dal film
regia di
e con
“Portare A casa tutti bene a teatro è per me un’avventura importante oltre che una naturale evoluzione della storia. L’unità di luogo e di tempo,
concentrata nella casa di famiglia, si adatta per- coproduzione
fettamente al linguaggio teatrale, trasformando distribuzione
il palco in un microcosmo dove esplodono le
dinamiche familiari. Il teatro amplifica l’intensità emotiva dei personaggi, rendendo il pubblico
partecipe delle loro fragilità e tensioni.
È un racconto universale in cui ognuno
può riconoscersi, trovando nei complessi legami
familiari un riflesso delle proprie esperienze. Con
questo adattamento voglio offrire un’esperienza
intima e profonda, che catturi l’essenza della famiglia, con le sue imperfezioni e i suoi conflitti.”
Gabriele Muccino
domenica 15 marzo
Botteghino Teatro Don Bosco
scritto da
nuovo allestimento
ore 17:00
Gabriele Muccino
con la collaborazione di Marcello
Cotugno e Irene Alison
A casa tutti bene di Gabriele Muccino
e Paolo Costella, prodotto da Lotus
Production – una società del Gruppo
Leone Film con Rai Cinema
Gabriele Muccino
Giuseppe Zeno, Anna Galiena
Alice Arcuri, Maria Chiara
Centorami, Lorenzo Cervasio,
Simone Colombari, Vera Dragone,
Sandra Franzo, Alessio Moneta,
Celeste Savino, Ilaria Carabelli
Best Live e Teatro Stabile d’Abruzzo
Terry Chegia
foto Riccardo Ghilardi
Abbonamenti
Abbonamento scuola
3 spettacoli
18 euro
Gli spettacoli
26 novembre
28 gennaio
9 aprile
Eretici
Il fu Mattia Pascal
Pluto
Riservato agli studenti di ogni ordine e grado
e ai giovani di età inferiore ai 20 anni.
Consente la scelta di un posto fisso fino a
esaurimento disponibilità.
In vendita
Sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento
lunedì 24 novembre dalle 18:00 alle 20:00
al botteghino del Teatro Don Bosco.
Teatro card regionale / danza
6 spettacoli
nuova formula di abbonamento
Intero
€ 60
Ridotto*
€ 48
(*) ridotto sotto 28 e sopra 65 anni / abbonati Stagioni TSU 25-26
Per ogni teatro il posto varierà a seconda delle disponibilità
Un abbonamento trasversale che consente
di assistere a 6 spettacoli di danza in tutti i teatri
dell’Umbria che ospitano le Stagioni del TSU.
La scelta degli spettacoli può essere effettuata
in ogni momento durante la Stagione.
Il possessore dell’abbonamento può assistere
a un solo spettacolo per ciascun teatro.
In vendita
Sul sito teatrostabile.umbria.it (a prezzo intero)
o presso i Botteghini dei Teatri.
Botteghino Teatro Don Bosco
Accessibilità
Accessibilità
Il TSU e l’Amministrazione Comunale si impegnano a rendere gli spazi teatrali accessibili a tutte
e tutti, promuovendo sistemi di sostegno e tariffe ridotte per persone con disabilità e per i loro
accompagnatori.
Il teatro si trova in viale Don Bosco, 44 a Gualdo Tadino.
È servito da parcheggi adiacenti il teatro e nelle vie circostanti. Posti riservati a persone con mobilità
ridotta a 10 metri dall’ingresso principale.
L’ingresso in sala è privo di barriere architettoniche.
Due posti in platea sono riservati a persone con mobilità ridotta.
Il bagno è facilmente raggiungibile dall’entrata principale.
È prevista una riduzione sul prezzo del biglietto per persone con disabilità o invalidità certificata.
Se previsto, l’ingresso dell’accompagnatore è gratuito.
Consigliamo di contattarci almeno 48 ore prima dello spettacolo per organizzare al meglio
Europe Beyond Access Italia
Il TSU è partner di Europe Beyond Access Italia
2024-2027, un network di alleati (con capofila
Oriente Occidente) che si interroga e discute
sui temi di accessibilità e non esclusione nelle
arti performative per generare consapevolezza,
diffondere conoscenze ed esperienze di buone
pratiche, per una maggiore partecipazione
e leadership di artisti e operatori culturali con
disabilità. La rete incoraggia gli stakeholder
all’elaborazione di strategie e piani d’azione per
abilitare la partecipazione di persone con disabilità
al mondo delle arti performative garantendo,
durante questo processo, una consultazione
continua di persone con disabilità e delle loro
organizzazioni rappresentative.
(*) Al momento della prenotazione, chiediamo alle persone con mobilità ridotta di comunicare se utilizzano una sedia a
rotelle, in modo da assegnare i posti più adatti. Al ritiro dei biglietti, è necessario presentare un documento di identità e il
certificato di disabilità o invalidità, se previsto per l’agevolazione.
Teatro Don Bosco
Teatro Don Bosco
Nel 1898, con la nascita dell’Istituto
Salesiano, è sorto un piccolo teatro
a pianta rettangolare per rappresentazioni realizzate dagli studenti.
La struttura presentava aspetti tipologici che si richiamavano
alla tradizione neoclassica: un prospetto scenico a fronte rettangolare
di otto metri circa, comprese le ali
laterali, sormontato da un cornicione piatto con elementi decorativi semplici e con iscrizione centrale.
Nel 1925, in seguito alla realizzazione dell’Oratorio, è nato un
nuovo teatro in sostituzione del precedente. È stato inaugurato con una
rappresentazione della filodrammatica ex allievi “Giovanni Bosco”, che
per lunghi anni ha allietato la vita cittadina. L’attività teatrale, sempre
intensa e di buon livello, si è protratta fino agli anni sessanta, svolgendo
