(AGENPARL) - Roma, 10 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 10 November 2025 Comando Provinciale Carabinieri Palermo
Palermo, 10 novembre 2025
COMUNICATO STAMPA
CARABINIERI: BANDA HI-TECH DEI FURTI D’AUTO
PERQUISIZIONI A PALERMO ALCAMO E MILANO
Il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Palermo, supportato in
fase esecutiva dalla Compagnia di Alcamo e dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del
Comando Provinciale di Milano, ha dato esecuzione a 5 decreti di perquisizione e 3 decreti di
sequestro preventivo d’urgenza di altrettanti conti correnti nei confronti di 3 indagati, accusati di far
parte di un’associazione per delinquere finalizzata al furto aggravato di autovetture, alla ricettazione
e alla detenzione, diffusione e installazione abusiva di apparecchiature, codici o altri mezzi atti
all’accesso a sistemi informatici o telematici.
L’attività si inserisce in una più ampia operazione condotta simultaneamente, sotto il coordinamento
dell’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale “Eurojust”, anche in
Francia e nel Regno Unito da parte delle rispettive forze di polizia.
La collaborazione a livello europeo ha preso avvio sulla base di elementi condivisi dagli inquirenti
francesi, le cui indagini avevano consentito di accertare l’esistenza di una banda criminale dedita alla
realizzazione e rivendita di dispositivi utili all’avviamento di autovetture attraverso chiavi non
codificate, bypassando i relativi sistemi di sicurezza e facilitando, per tale ragione, la commissione
di furti di veicoli di svariate case automobilistiche.
Tra i maggiori interlocutori del principale indagato francese, la cui rete relazionale si estende in tutta
Europa, è stato individuato un palermitano (compreso tra i destinatari delle perquisizioni), dotato di
eccezionali competenze di natura tecnica e già noto agli inquirenti poiché imputato nell’ambito di un
altro procedimento penale per fatti analoghi.
Le conseguenti indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno consentito di
delineare un quadro investigativo da cui emergerebbe l’esistenza di una un’organizzazione criminale
che avrebbe trasformato il furto d’auto in un affare tecnologico globale.
I membri di questa associazione a delinquere, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, si sarebbero
occupati di ideare e commercializzare dispositivi capaci di aggirare i sistemi di sicurezza dei veicoli
di lusso, favorendone il furto.
L’indagine ha delineato come, gli stessi, si sarebbero avvalsi di insospettabili complici, come nel caso
del titolare di un’officina ufficiale di un noto marchio automobilistico, che avrebbe fornito chiavi
originali, poi inviate in Cina per essere analizzate e decodificate. Il principale indagato si sarebbe
recato più volte a Dubai per testare i dispositivi su vetture di fascia alta e documentarne l’efficacia
sulle auto.
Consapevoli della natura illegale delle proprie attività, gli indagati, avrebbero commentato tra loro
gli arresti dei diversi “concorrenti” europei, ripromettendosi di cancellare ogni traccia di contatti
compromettenti.
I dispositivi sarebbero stati venduti in modo indiscriminato, sia al dettaglio nella sede milanese della
società riconducibile agli indagati, nonché, prevalentemente on line; la vendita – secondo quanto
ricostruito – sarebbe avvenuta anche nei confronti di noti ladri d’auto, a prezzi compresi tra 3.000 e
50.000 euro.
Nel tentativo di sfuggire ad eventuali sequestri, gli indagati avrebbero versato i proventi su conti
correnti online e proprio questi conti, attestati anche in territorio estero, sono stati oggetto dei suddetti
decreti di sequestro preventivo d’urgenza, al fine di evitare che la loro disponibilità possa agevolare
la prosecuzione delle attività illecite.
Nel corso delle operazioni, presso l’abitazione palermitana degli indagati è stato rinvenuto un vero e
proprio laboratorio dotato della più avanzata strumentazione utile alla progettazione e realizzazione
dei dispositivi oggetto d’indagine.
Ulteriore materiale d’interesse è stato rinvenuto anche presso l’attività commerciale sita a Milano, tra
cui, in particolare, 2 dispositivi OBD (On – Board Diagnostics) con relative chiavi auto, di cui uno
già pronto per essere inviato, ed un foglio attestante in modo puntuale l’elenco delle spedizioni
effettuate con l’indicazione dei relativi destinatari, ubicati in tutto il mondo.
È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur
gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter
processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata
in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
LINK VIDEO: https://we.tl/t-HCZ06WMXiK
