(AGENPARL) - Roma, 10 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 10 November 2025 COMUNICATO STAMPA DEL 10 NOVEMBRE 2025
Secondo appuntamento per il ciclo di conferenze “L’Antiquarium Arborense
e la Sardegna” dedicato al patrimonio storico, artistico e scientifico dell’isola
attraverso lo sguardo di studiosi e ricercatori.
Sabato 15 novembre, alle 17.30, all’Hospitalis Sancti Antoni, Giorgio
Pellegrini (già docente all’Università di Cagliari) sarà protagonista della
conferenza dal titolo “L’esploratore innamorato. Alberto Ferrero della
Marmora e la sua Sardegna”.
Pellegrini si soffermerà sulla singolare e affascinante figura di Alberto Ferrero
della Marmora che per quasi quarant’anni dell’Ottocento ha percorso e
raccontato la Sardegna: “Immaginatevelo, il nostro eroe, in quelle ben note
giornate soffocanti di “maledetto Levante” cagliaritano, portarsi alla bocca –
scrupoloso meteorologo – foglie o addirittura ciottoli, raccolti da terra, per
assaggiarne il cloruro di sodio dell’umidore che li imperlava. Oppure intento a
ricavare il nord, sperduto nella wilderness isolana, dalle chiome deformi dei
lentischi stirate dal maestrale come aghi di bussola o ancora viandante
illuminato dai lampi e zuppo di pioggia, accarezzato per un terribile,
lunghissimo istante, dai lunghi capelli del cadavere appeso all’ingresso di
Domusnovas. Per colpa di quei suoi mustacchi un po’ spioventi, a volte, in
qualche paese dell’interno, lo scambiavano per un sarto greco e aveva un bel
penare a convincere il rustico pressante che lui cappotti serenicus non ne
tagliava o il pastore avido e sospettoso che il fedele teodolite non era d’oro
bensì d’ottone o ancora a ribadire, al gruppo di barbaricini armati e minacciosi,
che lui, a quel maiale, vicino al ponte di Marreri, non si era mai sognato di
sparare. Ma chi era insomma questo coraggioso e instancabile piemontese,
militare e nobilissimo giramondo, che per quasi quarant’anni della sua
esistenza troviamo – in pieno Ottocento – a percorrere in lungo e in largo una
Sardegna dimenticata dal mondo? Scienziato “politecnico”, versato com’era in
ogni campo dello scibile: ornitologo, archeologo, etnografo, geografo,
cartografo, storico, naturalista e geologo, Alberto Ferrero della Marmora è
sicuramente il più appassionato tra i primi esploratori della Sardegna e,
semplicemente, il più grande. Insuperata resta ancora oggi per mole, impegno,
dedizione e passione l’opera monumentale con la quale ha voluto presentare al
mondo un’isola sconosciuta, di cui si era con tutta evidenza innamorato, come
proverò a dimostrarvi in questa conversazione, che sintetizza una lunga,
personale esperienza di studio e ricerca dedicata a questo “illustratore della
Sardegna”.
Per questa edizione del ciclo di conferenze dedicate all’archeologia, all’arte e
alla scienza nel Mediterraneo, la direttrice del Museo archeologico, Carla Del
Vais, ha coinvolto protagonisti esperti di fama nazionale, impegnati a
raccontare una Sardegna crocevia di civiltà, saperi e identità.
Inaugurato a fine ottobre da Anna Chiara Fariselli, dell’Università di Bologna,
con un interessante e partecipato incontro dedicato all’organizzazione sociale
di Tharros fra età punica e tardoantica, dopo l’intervento di sabato prossimo di
Giorgio Pellegrini, il programma proporrà nuovi appuntamenti il 21 novembre
con Mauro Salis (Università di Cagliari) e la conferenza su “La bottega di
Stampace e i retabli per la città di Oristano” e il 13 dicembre con Donata
Luiselli (Università di Bologna) e la “Storia genetica della Sardegna tra passato
e presente”.
Gli incontri sono gratuiti.
